“Siamo in grado annunciare oggi per la prima volta, dopo un negoziato durato diverse settimane e che oggi ha visto la finalizzazione, l’accordo che prevede l’investimento di 500 milioni del Fondo strategico kuwaitiano: denaro contante che sarà gestito dal Fondo strategico italiano della Cassa depositi e prestiti per capitalizzare, rilanciare e aiutare le imprese italiane”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, al termine della missione a Kuwait City.
L’accordo sarà siglato a marzo, come si legge nel sito del Fondo strategico. Gli investimenti arriveranno tramite una società comune a governance italiana da 2,5 miliardi. Il capitale della newco sarà sottoscritto all’80% del Fsi e al 20% del fondo kuwaitiano Kia, uno dei primi fondi d’investimento al mondo. Il nuovo veicolo investirà all’interno del perimetro di Fsi, esclusi i settori non previsti dallo statuto di Kia.
L’intesa raggiunta “è una straordinaria iniezione di fiducia per il nostro Paese. Spero che Confindustria accolga questo successo e dia segnali di fiducia e non solo di disfattismo”, ha detto ancora il Premier, rispondendo alla polemica aperta nei giorni scorsi da Giorgio Squinzi. Il numero uno degli industriali aveva affermato che “le previsioni sulla crescita economica non consentono ottimismo”, arrivando a suggerire la prospettiva del voto anticipato, a meno che il Governo non dimostri di saper “cambiare passo”.
L’operazione chiusa in Kuwait fa salire a due miliardi il totale degli investimenti di fondi sovrani esteri attratti dal Fondo strategico italiano. Nel corso del 2013, infatti, l’Fsi aveva annunciato altre due intese dello stesso tipo: la prima, a marzo, con il fondo sovrano Qatar holding per la creazione di una joint venture paritetica fino a un miliardo per ciascun membro (risorse che saranno investite nei settori del Made in Italy: Moda & Lusso, Arredo & Design, Alimentare e Turismo); la seconda, a novembre, con l’accordo per un investimento paritetico da 500 milioni ciascuno tra Fsi e il fondo sovrano russo Russian Direct Investment Fund.
Il Fondo strategico può investire solo in imprese sane, che abbiano un fatturato annuo netto di almeno 300 milioni di euro e siano attive in determinati settori: difesa, sicurezza, infrastrutture e dei pubblici servizi, trasporti, comunicazione, energia, assicurazione e intermediazione finanziaria, ricerca e alta tecnologia.