“La chiusura della procedura Ue per deficit eccessivo è certamente una buona notizia, ma avrà impatto solo sul bilancio 2014, mentre per quest’anno, non si libereranno risorse immediate”. Il premier Enrico Letta, frena sulla disponibilità dei fondi, circa otto miliardi, che saranno liberati con lo scioglimento dei vincoli da “sorvegliati speciali”. Un tesoretto con il quale si sperava da più parti di gestire le partite calde, come il pagamento delle imprese da parte della pubblica amministrazione, o la eventuale cancellazione dell’aumento dell’Iva.
La speranza è di ottenere dal vertice Ue di giugno un via libera all’anticipazione del piano europeo contro la disoccupazione giovanile, ha detto Letta all’incontro con i rappresentanti delle Regioni a Palazzo Chigi, ma per le altre misure, compreso lo scorporo delle spese per l’occupazione dai bilanci, bisognerà attendere il vertice di dicembre, anche per il voto tedesco
La promozione dell’Italia nella Ue che sarà ufficializzata mercoledì per il presidente del Consiglio un è risultato che va ascritto all’azione dei governi passati ma anche ai primi passi dell’esecutivo da lui guidato che nel primo decreto approvato, su Imu e Cig, ha dato prova tangibile di non voler deviare dalla linea di risanamento ed equilibrio dei conti pubblici.