Che si tratti di carta o elettrodomestici, la crisi invade come un fiume in piena settori diversissimi. I numeri più significativi sono quelli dell’Espresso, che chiude il primo semestre con un utile netto di 3,7 milioni di euro, in forte calo rispetto ai 21,2 milioni dello stesso periodo del 2012. Il fatturato scende del 12 per cento a 369,4 milioni, il margine operativo lordo passa dai 68,8 milioni dello scorso anno a 33,3milioni, il risultato operativo da 41,1 a 17,8 milioni. Unica nota positiva è il miglioramento dell’indebitamento finanziario netto: dai 108,1 milioni di fine 2012 agli 86,1 milioni di fine giugno.
“E’ la conseguenza della crisi che interessa l’intero settore – fa sapere il gruppo editoriale in una nota – La prospettiva 2013 resta comunque molto incerta a causa del perdurare della fase recessiva, che influenza fortemente gli investimenti pubblicitari. Rispetto a questi ultimi, il calo registrato nel primo semestre del 2013 potrebbe ragionevolmente attenuarsi nella seconda parte dell’anno, tenuto conto della progressiva contrazione gia’ subita dagli stessi nel corso del 2012; non puo’ tuttavia escludersi, alla luce del contesto economico attuale, che il gap dei primi sei mesi del 2013 sul corrispondente periodo del 2012 possa essere confermato per tutto l’esercizio”.
Flessione dei ricavi (-4,8%) nel primo semestre anche per Indesit. L’indebitamento finanziario netto sale a 520 milioni dai circa 431 milioni dello stesso periodo del 2012 e dai 256 milioni di fine 2012. Il produttore vede nubi anche nel prossimo futuro e non attende un miglioramento nella domanda di mercato di elettrodomestici bianchi (Industry Unit Shipments), che è prevista in linea con l’andamento del primo semestre.