Si è riunito oggi a Roma, presieduto dall’Ing. Carlo De Benedetti, il Consiglio di Amministrazione di Gruppo Editoriale L’Espresso S.p.A. che ha approvato i risultati consolidati al 31 marzo 2013. I ricavi netti consolidati del Gruppo risentono del contesto fortemente recessivo, ammontando a 182,1 milioni, in calo dell’11,8% rispetto al primo trimestre del 2012 (206,5 mln). Il margine operativo lordo consolidato è pari a 16,7 mln rispetto ai 29,6 mln del primo trimestre 2012.
Tutte le aree di attività tradizionale risultano in flessione a causa del generalizzato decremento dei ricavi pubblicitari; tuttavia, l’attività che più ne risente è quella della stampa nazionale (la Repubblica ed i periodici), mentre i quotidiani locali mostrano una maggiore tenuta. Migliora il risultato della divisione digitale.
Il risultato operativo consolidato è pari a 8,8 milioni di euro rispetto ai 20,5 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il risultato netto consolidato riporta un utile di 2 milioni, contro i 10,1 milioni nel primo trimestre del 2012.
La posizione finanziaria netta consolidata mostra un ulteriore miglioramento, passando dai -108,1 milioni di fine 2012 ai -83,5 milioni del 31 marzo 2013, con un avanzo finanziario di 24,7 milioni. La prospettiva 2013 resta comunque molto incerta a causa del quadro recessivo che influenza fortemente gli investimenti pubblicitari.
Rispetto a questi ultimi, il calo registrato sul primo bimestre del 2013 potrebbe ragionevolmente attenuarsi in corso d’anno, tenuto conto della progressiva contrazione già subita dagli stessi nel corso del 2012; non può tuttavia escludersi, alla luce del contesto economico attuale, che il gap dei primi mesi del 2013 sul corrispondente periodo del 2012 possa essere confermato per tutto l’esercizio.
Lo sviluppo del digitale, il mantenimento del successo nei prodotti tradizionali e la riduzione dei costi restano le linee guida della gestione del Gruppo; con riferimento ai costi, tenuto conto della situazione, il Gruppo prevede di intraprendere azioni di riduzione più incisive di quelle attualmente in atto.