Un valore, creare e fare vivere un’impresa. Ricchezza, lavoro, innovazione, sviluppo. Ma anche crescita e trasformazione, economica e sociale, di intere comunità. Lo raccontano le immagini e le parole del documentario “Leopoldo Pirelli – Impegno industriale e cultura civile” prodotto dalla Fondazione Pirelli e realizzato da 3D Produzioni per Memomi, in onda su Sky Arte HD per la prima volta questa sera alle ore 20, in occasione della ricorrenza dei dieci anni dalla morte d’uno dei maggiori imprenditori italiani.
“Imprenditore gentiluomo”, con un senso del dovere finanche superiore al suo amore infinito per la vela e il mare: per tutti questo fu il tratto distintivo umano e professionale del leader della terza generazione della Pirelli. “Leopoldo Pirelli, l’italiano serio”, aveva scritto qualche anno prima, nel settembre 1990, la Frankfurter Allgemeine Zeitung”, riconoscendone le qualità, proprio mentre la Pirelli si preparava ad acquisire il gruppo di pneumatici tedeschi Continental. Quell’acquisizione non andò in porto. Nell’opinione pubblica rimase comunque diffuso il giudizio sull’imprenditore a capo della Pirelli, che tra i primi intuì la necessità dell’internazionalizzazione.
C’è una grande etica della responsabilità, nella storia degli uomini che, in quasi un secolo e mezzo di storia, hanno costruito la Pirelli, dal fondatore Giovanni Battista ai figli Alberto e Piero, da Leopoldo Pirelli, la terza generazione, agli azionisti e ai manager di oggi. Proprio Leopoldo ne è testimone esemplare. Un imprenditore vero, con occhi attenti alle persone e ai valori, interprete di quell’anima aperta della borghesia milanese innovatrice, colta, moderna e internazionale che ancora oggi segna i caratteri d’una grande metropoli europea. Uno stile che ancora oggi alleggia in Pirelli anche dopo i cambiamenti azionari con l’arrivo del partner cinese della Chem China.