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Leonardo verso una trattativa con Rheinmetall per i carri armati Panther Kf51, più performanti dei Leopard di Knds

Imagoeconomica

Chiusa una porta, si apre un portone per Leonardo. Giusto ieri Leonardo ha annunciato l’abbandono delle trattative con Knds per un’alleanza sui carri armati Leopard, sottolineando che continuerà a impegnarsi nello sviluppo di una nuova generazione di piattaforme di veicoli blindati per l’esercito italiano – il Main Ground Combat System (Mgcs) – “attraverso la cooperazione con altri partner qualificati”.

E ora il colosso della difesa italiana ha aperto un tavolo con la tedesca Rheinmetall, secondo Reuters citando una fonte vicina alle discussioni dopo le recenti indiscrezioni, per un’alleanza strategica sui nuovi carri armati Panther Kf51, mezzi ancora non entrato in servizio, più potenti e performanti del Leopard.

Troppo poca industria italiana nei Leopard

Nel Documento programmatico pluriennale 2023-2025, il ministero della Difesa aveva previsto una spesa di 8,2 miliardi per l’acquisto di 271 carri armati tedeschi Leopard 2A8, di cui 133 da combattimento e 138 da supporto, e di un ulteriore miliardo per 125 carri armati Ariete. Il 21 febbraio scorso poi la commissione Difesa della Camera ha dato il via libera all’acquisto dei carri armati Leopard 2.
I carri Leopard sono sviluppati e prodotti da Knds, anche se la torretta viene realizzata da Kraus Maffei, il cannone da Rheinmetall e i sistemi di bordo dalla francese Nexter e dalla tedesca Hensoldt (partecipata da Leonardo al 23 per cento). Lo scorso dicembre Leonardo aveva così firmato una lettera d’intenti con il gruppo tedesco-francese Knds con l’obiettivo di arrivare a una collaborazione per la fornitura dei carri armati Leopard 2 all’Esercito italiano.

Ma la parte italiana vorrebbe che una buona parte dei nuovi carri fosse realizzata dalle industrie italiane il che ha causato la rottura delle trattative: in particolare Leonardo chiedeva che la torretta venisse prodotta dalla ex Oto Melara, l’elettronica da Leonardo e magari lo scafo da Iveco Defence Vehicles. I tedeschi invece volevano concedere alla parte italiana al massimo la fornitura di alcune componenti: condizioni considerate inaccettabili da Leonardo.

Panther Kf51 più performanti e Rheinmetall più disponibile alle richieste degli italiani

“Vista la situazione, la parte italiana avrebbe aperto un dialogo con Rheinmetall, che sta completando lo sviluppo del nuovo carro da battaglia Panther Kf51, un mezzo ancora non entrato in servizio, più potente e performante del Leopard. La dirigenza di Rheinmetall sarebbe più disponibile a prendere in considerazione almeno parte delle richieste degli italiani” scrive Agenzia Nova.

D’altronde, proprio il colosso della difesa tedesco si è posizionato da tempo in prima fila per rispondere alla sfida del rinnovamento della componente terrestre e in particolare al segmento dei mezzi pesanti e corazzati del nostro paese. “Noi ci offriamo di costruire in Italia e insieme ai campioni nazionali dell’Industria della Difesa il più grande polo terrestre Europeo che permetterà all’Italia di essere protagonista non solo nella dimensione avionica e navale ma anche nella componente tecnologica terrestre” aveva detto Alessandro Ercolani, amministratore delegato di Rheinmetall Italia, in audizione presso la commissione Difesa della Camera lo scorso 29 novembre. Secondo il numero uno di Rheinmetall, “l’Italia ha la necessità e opportunità di costruire un programma che abbia un’identità nazionale” — e questa non può prescindere da Leonardo che, insieme a Cnh Industrial, controlla il consorzio Iveco-Oto Melara (Cio), capofila dell’industria negli armamenti terrestri — ma “all’interno di una cornice europea”.- Anche Pietro Batacchi, direttore di Rid, la rivista italiana di difesa, è convinto che “il candidato più credibile sembra essere proprio il Panther, svelato da Rheinmetall nel 2022 nel corso di Eurosatory: carro che nasce su requisiti multidominio, predisposto per l’integrazione con droni e loitering, con un peso che più o meno potrebbe essere quello giusto e che offre ottimi margini di crescita.”

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