Leonardo archivia il 2019 con un utile netto pari a 822 milio di euro, in crescita del 61% rispetto all’anno precedente. Il fatturato, invece, è salito del 12,6%, a 13,8 miliardi di euro, principalmente grazie all’andamento dei comparti Elettronica per la Difesa e Aeronautica, mentre l’Ebitda ha fatto registrare un incremento del 12%, a quota 1,3 miliardi. Lo fa sapere il gruppo in una nota, sottolineando che si tratta di “risultati in linea o superiori alla guidance per il secondo anno consecutivo”.
Il consiglio d’amministrazione proporrà all’assemblea il pagamento di un dividendo pari a 0,14 euro per azione, in linea con il 2018.
L’anno scorso i nuovi ordini si sono attestati a 14,1 miliardi, il 16,6% in più rispetto al 2018 (al netto della commessa del 2018 NH90 Qatar, che valeva da sola tre miliardi). Il portafoglio ordini assicura così una copertura in termini di produzione equivalente pari a oltre 2,5 anni.
Sul versante della redditività, il RoS fa segnare il 9,1% (il 10,1%, se si esclude l’effetto delle attività passanti).
Il free operating cash flow risulta positivo per 241 milioni di euro, in calo dai 336 milioni del 2018.
L’indebitamento netto di gruppo aumenta dai 2,351 miliardi del 31 dicembre 2018 ai 2,847 miliardi registrati lo stesso giorno del 2019, “per effetto principalmente dell’iscrizione delle passività finanziarie derivanti dall’applicazione dell’IFRS 16 Leasing”, che da sole valgono 458 milioni.
“Negli ultimi due anni abbiamo mantenuto o superato le nostre promesse e siamo ben posizionati per avere successo nel lungo periodo – ha commentato Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo – Abbiamo una visione chiara del nostro percorso strategico: rafforzare e trasformare il business per crescere e accelerare il processo di innovazione per incrementare la competitività nel lungo periodo. Siamo concentrati sull’esecuzione del nostro Piano per la creazione di valore per tutti i nostri stakeholder”.