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Leonardo sigla una joint venture con i tedeschi di Rheinmetall che dà vita a un nuovo player europeo dei sistemi di difesa terrestri

Imagoeconomica

Per ora è solo una joint venture (sia pure milardaria) tra l’italiana Leonardo la tedesca Rheinmetall per sviluppare la produzione di veicoli militari da combattimento in Europa. Le due società hanno annunciato oggi che saranno azionisti al 50% della nuova realtà, battezzata Leonardo Rheinmetall Military Vehicles, con sede legale a Roma e sede operativa a La Spezia dove ha sede l’Oto Melara.

La joint venture produrrà e commercializzerà il nuovo Main Battle Tank italiano (Mbt) e la nuova piattaforma Lynx per il programma Armored Infantry Combat System (Aics) nell’ambito del programma per i sistemi terrestri dell’Esercito Italiano. Sono previsti anche lo sviluppo e la produzione di altri veicoli di questa famiglia, come veicoli da recupero, da ingegneria e da posaponti.

Leonardo-Rheinmetall: cosa c’è dietro l’accordo

Ma, dietro l’accordo presentato non a caso nella sede della stampa estera a Roma dall’ad di Leonardo, Roberto Cingolani e dal ceo di Rheinmetall, Armin Papperger, c’è molto di più. Innanzi tutto c’è il progressivo depotenziamento dell’asse franco-tedesco nella difesa nonostante l’accordo siglato da Rheinmetall con i francesi nel 2017 ma rinviato al 2040-2045 per la costruzione di un nuovo carro nel progetto Main ground combat system (Mgcs). E, poi, il rafforzamento dell’asse italo-tedesco nella difesa che dà nuova sostanza al cosiddetto “Action plan” tra Roma e Berlino destinato a creare tra Italia e Germania qualcosa di molto simile all’accordo del Quirinale firmato dall’Italia con la Francia.

Leonardo-Rheinmetall: nuovi assetti nella difesa europea

“Si tratta – spiega a FIRSTonline l’ad di Rheinmetall Italia, Alessandro Ercolani – del primo vero passo per nuovi assetti nella difesa europea. L’asse tra Italia e Germania cementa il posizionamento dell’Italia con Usa e Regno Unito nell’avionica, con la Francia nel navale e con la Germania nella difesa terrestre. Si tratta di piattaforme interoperabili con gli assetti presenti e futuri della Nato”.

“Stiamo creando un nuovo peso massimo nella produzione europea di carri. Leonardo e Rheinmetall, due principali fornitori europei di tecnologie per la difesa, uniscono le forze per realizzare progetti ambiziosi”, ha commentato Armin Papperger, ceo di Rheinmetall AG. “Ci rivolgiamo, in prima istanza, al mercato italiano – ha aggiunto – ma ci rivolgeremo anche ad altri Paesi partner che in futuro avranno bisogno di modernizzare i loro sistemi di combattimento. Rheinmetall possiede le tecnologie perfette per le esigenze dell’Italia”.

“Abbiamo tecnologie complementari, prospettive di mercato molto buone che stimiamo intorno ai 50 miliardi – ha osservato Roberto Cingolani – Leonardo sta facendo uno sforzo enorme per realizzare un sistema europeo della Difesa, fungendo da catalizzatore con iniziative come il nuovo sistema aereo da caccia GCap e la jv con Rheinmetall per nuovi sistemi d’arma terrestri. Si tratta di un passo significativo verso la creazione di un sistema della difesa europeo basato su piattaforme specializzate condivise. Rheinmetall e Leonardo puntano a sviluppare tecnologie all’avanguardia in grado di competere a livello internazionale”.

Leonardo-Rheinmetall, i dettagli della joint venture

Il Panther KF51 sviluppato da Rheinmetall costituirà la base per il nuovo carro armato che sostituirà l’Ariete nell’esercito italiano. Il programma italiano prevede l’acquisizione futura di oltre 1.000 sistemi di combattimento corazzati in 16 varianti. Oltre al classico veicolo da combattimento di fanteria, ci saranno versioni antiaeree (Skyranger), da ricognizione e anticarro. Tutti i modelli avranno un design modulare e il veicolo da combattimento di fanteria Rheinmetall Lynx costituirà la base tecnologica.

Per la joint venture è stata concordata una ripartizione del lavoro 50:50, con il 60% delle attività da svolgere in Italia, incluso integrazione, test di omologazione, attività di consegna e supporto logistico.

I sistemi di missione, le suite elettroniche e l’integrazione delle armi saranno sviluppati e prodotti da Leonardo secondo i requisiti del cliente italiano. Rheinmetall ha già una vasta presenza in Italia operando con tre marchi e con un totale di circa 1.500 dipendenti in cinque siti in Italia per circa 1 miliardo di euro di vendite.

Difesa e joint venture: governance a rotazione

La joint venture tra Leonardo e Rheinmetall – ha spiegato Cingolani – avrà una governance a rotazione per quanto riguarda i vertici: nel primo mandato ci sarà un presidente scelto dal gruppo tedesco e un amministratore delegato scelto da Leonardo. La nomina dei vertici sarà fatta entro “2-3 settimane. Circa eventuali partner nella nuova joint venture tra Leonardo e Rheinmetall, ha aggiunto Cingolani, “ci sono contatti in corso a livello europeo ma anche Oltreoceano” perché “alcune delle tecnologie che noi proponiamo possono essere interessanti: bisogna ricordare che per noi gli Usa sono un mercato domestico, abbiamo circa 8mila persone negli Usa e questo va visto come un’opportunità di mettere in sinergia le tecnologie più avanzate in settori diversi”.

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Categories: Economia e Imprese