Mercati nervosi e Milano chiude a -0,9%, con le banche ancora in picchiata. Listino peggiore d’Europa però è Francoforte a -1,25%. Seduta in altalena per lo spread Btp-Bund. Dopo aver aperto a 188 punti base il differenziale scende fino a 180, per poi risalire a 183.00 punti base, col tasso sul titolo decennale del Tesoro al 2,28%. Un buon rimbalzo (-3,07%) rispetto alla chiusura di ieri. L’euro intanto s’impenna. Cali frazionali per Parigi -0,75% e Madrid -0,45%. Dopo un avvio positivo perde terreno Londra -0,27%, mentre al parlamento britannico comincia il dibattito per l’avvio della Brexit, con il provvedimento denominato: “Progetto di legge dell’Unione europea, notifica del ritiro”.
Apertura negativa per Wall Street e continuano le esternazioni shock di Trump e dei suoi collaboratori. Oggi il presidente degli Stati Uniti accusa “altri Paesi di approfittare dell’America attraverso la svalutazione” e cita esplicitamente la Cina e il Giappone. Intanto Peter Navarro, capo del Consiglio nazionale del commercio Usa, in un’intervista a FT, dice che l’euro non è altro che un “marco tedesco camuffato” con un valore troppo basso e vantaggioso per Berlino. Inevitabile la replica di Angela Merkel:?“Non abbiamo poteri sul cambio e rispettiamo l’indipendenza della Bce”. Morale: Francoforte chiude ko e sul Forex il cambio euro/dollaro s’impenna avvicinandosi a quota 1,08 (+0,83%). Oro nero e oro giallo entrambi in grande spolvero: Brent +1,88%, a 56,36 dollari al barile; oro +1,48% a 1213.15 dollari l’oncia.
Giornata ricca di spunti macro sul fronte europeo. Le stime flash di Eurostat rivelano una crescita congiunturale dello 0,5% del Pil del quarto trimestre 2016, superiore alle attese degli economisti, (+0,4%); su base annua, +1,8%, contro l’1,7% previsto. In salita l’inflazione a gennaio: +1,8%, a fronte dell’1,1% della rilevazione precedente e dell’1,5% previsto. Tasso di disoccupazione in discesa a dicembre, 9,6%, inferiore al 9,8% atteso. In Italia invece il tasso di disoccupazione preliminare si attesta al 12%, stabile su novembre.
In Piazza Affari troviamo le banche ancora deboli: in particolare Banco Bpm (-5,12%), Ubi (-3,19%) e Unicredit (-3,97%). Viaggia al ribasso Saipem (-2,78%) dopo la sforbiciata del target price da parte di Banca Imi. Eni tenta il recupero ma poi cede -1,25%. Il gruppo del cane a sei zampe ha perforato e testato con successo il pozzo Merakes2, primo pozzo di delineazione della scoperta di Merakes nell’ambito del Production Sharing Contract (PSC) di East Sepinggan. Pesante Leonardo (-2,3%) sulla notizia che Mauro Moretti, Ad del gruppo, è stato condannato a 7 anni in primo grado dal Tribunale di Lucca nel processo per la strage di Viareggio. Prese di profitto su Stm (-2,4%). Corrono Ferrari (+1,67%) in attesa dei risultati trimestrali il prossimo 2 febbraio e Telecom Italia (+1,86%), che presenterà i conti venerdì e il piano industriale la settimana prossima.