Stretta nel periodo 1958-1970, la mostra presenta stampe eccezionali e provini a contatto inediti, rivelatori il viaggio di un vero talento fotografico acclamato durante la sua vita da l’insieme di una professione di cui ha saputo farsi portavoce.
Nella Francia del dopoguerra, l’itinerario di questo fotografo segue le orme di una generazione di “reporter-illustratori”, stimolato da una stampa fiorente e da ordini dinamici da parte di agenzie statali.
Dall’Algeria al Premio Niépce
In una Francia segnata dalla fine delle guerre coloniali e già impegnata nel salto di qualità economico dei Trente Glorieuses, Léon Herschritt (1936-2020) iniziò la sua carriera come fotografo nel 1956, influenzato dal “realismo poetico” del movimento umanista. In missione ufficiale, Herschtritt copre le tumultuose settimane di maggio e giugno 1958 in Algeria, nel momento in cui il generale de Gaulle fu richiamato al potere e pronunciò il suo famoso “Je vous ai compris !”. Nel 1960, all’età di 24 anni, Léon Herschritt vinse il prestigioso Prix Niépce.
Il fotografo del Generale de Gaulle
Il fotografo guarda a margine dei momenti salienti della notizia e in particolare sul modo in cui la Storia sconvolge i percorsi di vita individuali. Ritornato in Francia, suscitò interesse con il suo servizio dedicato ai “ragazzi dell’Algeria”, offrendo il volto di un giovane rivolto al futuro, immagini off-camera di attentati e imboscate.
Berlino, gli anni ’60
Nell’agosto del 1961, saputo che a Berlino stava per essere eretto un muro, decise di recarsi lì. Sul posto, lui scopre un altro mondo fatto di cemento, posti di frontiera e guardie in divisa sotto la neve invernale. Questi momenti fugaci tra gli esseri, mescolando dolore e speranza, lo sono catturato con grande tenerezza dal fotografo, come questa fotografia (in copertina) della coppia appollaiata sul tetto della macchina, che saluta i parenti dall’altra parte, è un vero simbolo dei drammi umani della Guerra Fredda.
Tra i modelli famosi passati davanti al suo obiettivo, un accenno particolare può essere dato alla figura del generale de Gaulle
Dai suoi “viaggi in Provincia”, all’Eliseo, fino alla sua ultima dimora a Colombeyles-Deux-Églises, colui che il Generale soprannominò “Léon”, seppe catturare, con dolcezza e benevolenza, l’uomo dietro la statura del Comandante, nei suoi atteggiamenti e gesti, rivelando un’intima comprensione del capo dello Stato al termine della sua carriera politica. Questi i ritratti, di rara intensità psicologica, offrono la testimonianza di uno sguardo portato sensibile sul politico.
Questa mostra (7 novembe 23 – 7 aprile 24) è accompagnata da una pubblicazione: Mai due lo stesso sguardo. Léon Herschritt (1936-2020):: Jamais deux fois le même regard. Léon Herschtritt (1936-2020) : photographies des collections du musée de l’Armée,