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Lemonsnack, l’agrume da mangiare intero che dà un carico di salute ed energia

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L’ultimo grido nutrizionista è un piccolissimo agrume che si mangia con tutta la buccia, a metà strada fra il limone e il kumquat, più noto come mandarino cinese, Non è solo un fatto di moda, Questo dolcissimo frutto, formato mignon, lungo 5-6 centimetri e dalla forma leggermente allungata, al di là della sua gradevolezza può essere considerato un vero carico di salute e di energia che possiamo immettere nel nostro organismo. A inventarlo fu il botanico Walter Swingle, del dipartimento dell’agricoltura in Florida, che, nei primi anni del ‘900, diede vita al Limequat, frutto dell’incrocio fra il lime e il kumquat.

Da allora la pianta è stata coltivata in molti paesi: Cina, Giappone, Israele, Spagna, Malesia, Sud Africa, Armenia, Gran Bretagna, Stati Uniti ma in Italia era poco conosciuta fino a che, qualche anno fa, Mario Ancona titolare con i suoi fratelli Giovanni e Onofrio di una delle più importanti aziende della costiera ionica lucana OPAncona incentrate sulla qualità e l’innovazione della produzione agricola ( quattrocento ettari fra verdure e frutteti nel Metapontino)  che esporta in tutto il mondo, vi gettò un occhio sopra.

La prima considerazione di Mario Ancora fu che le dimensioni di quel particolare limone così piccolo, grande poco più di una noce, e con un succo di scarsa asperità ben si prestava a essere promozionato come un limone anti-spreco, Nel senso che si poteva utilizzare intero per condire senza mantenere da parte l’altra metà che solitamente finisce per essere dimenticata in frigo ed ossidarsi e ammuffire.

Ragionandoci scarturì la seconda considerazione: la sua buccia più dolce del limone normale poteva essere consumata e gustata con piacevolezza senza dover sbucciare il frutto.

Venne spontanea, infine, una terza considerazione soprattutto per un’azienda che ha fatto della Qualità Ecosostenibile e del rispetto dell’ambiente la sua bandiera: studiare più da vicino le caratteristiche di questo prodotto al di là della sua originalità. E per questo l’azienda avviò una collaborazione con BioActiplant, Spinoff Accademico del Dipartimento di Scienze dell’Università degli studi della Basilicata.  

Le proprietà del Limquat risultarono così interessanti che OP Ancona pensò di lanciare il succoso limoncino anche in Italia scegliendo un nome che doveva mettere in evidenza tutte le sue caratteristiche di immediata piacevolezza alimentare, nutrizionali e salutari e ne doveva definisce bene l’uso: “Lemonsnack”, un qualcosa da portare facilmente con sé, da consumare in qualsiasi momento della giornata, soprattutto da consumare interamente senza scarti e infine qualcosa di energizzante e salutare al tempo stesso.

Facciamo dunque un passo indietro per verificare le proprietà di questo limoncino mignon. Le prime ricerche scientifiche avevano riguardato il suo succo. Ne è stato calcolato il valore ORAC (capacità di assorbimento del radicale ossigeno) attraverso una metodica universale che in vitro misura l’azione antiossidante di alimenti e integratori. Edc è emerso che il succo del Limquat-Lemonsnack presenta un valore di 2210 mol TE/100g circa, il doppio rispetto al succo di limone pari a 1225 mol TE/100g riportato in letteratura scientifica. Considerando che la dose giornaliera raccomandata di antiossidanti dovrebbe essere di circa 5 mila unità ORAC al giorno un equivalente di soli 4 limequat assicura pertanto il raggiungimento della dose giornaliera

Poi si è studiata la buccia. Ed anche qui altra sorpresa. Possiede un più elevato contenuto di polifenoli rispetto al succo di composti noti per la loro attività antiossidante ed una capacità circa 6 volte maggiore di contrastare l’azione dei radicali liberi responsabili di numerose patologie.

Inoltre, la sinergia dei componenti presenti sia nella polpa che nella buccia del frutto. Ha dimostrato di produrre effetti sulla misura dell’inibizione della perossidazione lipidica (processo di deterioramento degli acidi grassi insaturi con conseguente danneggiamento delle membrane delle cellule).

E gli effetti salutari del Limequat non si arrestano qui. È infatti in grado di inibire gli enzimi coinvolti nella digestione dei carboidrati risultando un possibile ausilio nei soggetti con diabete di tipo 2.  Inoltre la buccia contiene il limonene che ha effetti antinfiammatori, antiossidanti, antitumorali, antidiabetici, antiipedralgesici, antivirali e gastroprotettivi. La buccia di lime è inoltre ricca di quercetina-3- 0-1-glucosite composto polifenolico molto interessante per le sue riconosciute attività biologiche quali l’attività antiossidante antimicrobica e citotossica. Il frutto del limequat inoltre è una fonte di vitamine e sali minerali, importanti fattori per il mantenimento delle funzioni dell’organismo. Nello specifico il succo di limequat è una buona fonte di potassio (97,0 mg/100 g), fosforo (9,7 mg/100 g) e calcio (6,7 mg/100 g).

Di qui l’idea di mandare un messaggio chiaro al consumatore di considerare il Lemonsnack come un supporto alimentare gustoso e naturale nel corso della giornata. Da ultimo elemento non trascurabile per chi segue una dieta il succo del Limequat presenta un potere calorico pari a 29 kcal/100 g per via del basso contenuto di carboidrati ed un contenuto di vitamina C di 34,4 mg/100 g equivalente a quanto presente nel succo del limone. Il Limequat ha pertanto un basso potere calorico.

Con tutte queste caratteristiche è facilmente prevedibile che al Lemonsnack che di recente si è affacciato sui mercati ortofrutticoli del Nord da Milano a Bergamo, a Verona, a Genova e che da poco è presente anche sui mercati dell’Italia a centrale (a Roma lo si può trovare presso “Urka Ke Frutta” un grossista del mercato Nomentano in Piazza Alessandria) si aprirà un mercato in grossa crescita, così come è già avvenuto per altri superfood in questi ultimi anni, dall’avocado allo zenzero.

Partito con una sperimentazione su mezzo ettaro, oggi Lemonsnack viene coltivato da OP ancora su cinque ettari. La sua produzione da 300 a 1000 quintali. Ma siamo solo all’inizio.

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