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L’emissione di HSBC segna una svolta per i Dim sum bond a Londra

L’approdo dei Dim sum bond a Londra, titoli obbligazionari denominati in valuta cinese, è stato ufficializzato dalla HSBC con un offerta del valore di due miliardi di renminbi che, oltre a segnare una svolta per la City in qualità di centro offshore della divisa cinese, attesta le potenzialità che questo mercato offre.

L’emissione di HSBC segna una svolta per i Dim sum bond a Londra

Già in cima alle classifiche delle banche internazionali per la sottoscrizione, lo scorso anno a Hong Kong, di 32.9 miliardi di yuan di Dim sum bond e membro di rilievo all’interno della task force istituita dalle autorità di Hong Kong e del Regno Unito per facilitare lo sviluppo della città di Londra come centro offshore per il mercato del renminbi, HSBC segna un altro punto per importanza nel mercato del renminbi offshore. A fine aprile, infatti, il colosso bancario si è impegnato nell’offerta, svoltasi a Londra, di 2 miliardi di renminbi (US$317 m) in obbligazioni a tre anni a un tasso del 3%.

Stuart Gulliver, Ceo di HSBC, ha espresso l’orgoglio della compagnia per la realizzazione di tale emissione, commentando l’importanza che tale operazione riveste come momento iniziale nello sviluppo della City in qualità di centro commerciale internazionale per il renminbi, nonché dell’enorme potenziale che tale mercato rappresenta.

In realtà, il colosso bancario non è il primo ad aver offerto Dim sum bond al di fuori dei confini cinesi. Precursori nell’emissione all’estero di obbligazioni denominate in renminbi sono state grandi multinazionali del calibro di Caterpillar, McDonald’s, Volkswagen e America Movil. HSBC tantomeno può vantare il primato di aver offerto Dim sum bond per prima a Londra: lo scorso settembre, il colosso energetico BP ha infatti emesso, per primo nella City, titoli obbligazionari a tre anni per un valore di 700 milioni di renminbi, operazione che è stata realizzata da HSBC in collaborazione con Standard Chartered.

L’entusiasmo che ha seguito il collocamento di Dim sum bond della HSBC ad aprile non è tuttavia privo di riconoscimento. Si tratta della prima emissione di bond denominati in renminbi indirizzata nello specifico al mercato europeo: la collocazione del 60% di tali titoli è infatti avvenuta tra investitori europei (il restante 40% è stato invece allocato tra operatori asiatici). A differenza dell’emissione realizzata dalla BP, rivolta fondamentalmente alle istituzioni di Hong Kong, l’offerta di Dim sum bond di HSBC si distingue inoltre per il target a cui è stata indirizzata: con titoli da 10.000 renminbi (anziché da 1 milione, come tipicamente avviene nella prassi), l’offerta di HSBC ha garantito, in particolare, l’accessibilità al settore del retail. Quest’operazione si è contraddistinta, infatti, per esser stata la prima emissione di titoli denominati in valuta cinese quotati e commercializzati sulla piattaforma ORB (Order book for retail bonds) della Borsa di Londra.

A seguito di questa iniziale emissione sono stati raccolti ordini per circa 4.4 miliardi di renminbi, a dimostrazione delle potenzialità di tale mercato. E se HSBC si può dire che abbia aperto le danze, si preparano a scendere in pista anche i grandi colossi bancari cinesi: Agricultural Development Bank of China, China Development Bank ed Export-Import Bank of China sono solo alcune delle banche del Dragone che si stanno preparando a quotare Dim sum bond nella Borsa di Londra.

L’annuncio della People’s Bank of China, circa la decisione delle autorità cinesi di ampliare la banda di fluttuazione del cambio della propria valuta contro il dollaro, da ±0,5% a ±1%, indubbiamente influirà sul volume delle emissioni di Dim sum bond. Una banda di oscillazione ampia il doppio per il cambio USD/RMB potrebbe dissuadere infatti gli speculatori dal sottoscrivere titoli denominati in valuta cinese, mossi dall’aspettativa di un costante e continuativo apprezzamento della stessa nei confronti del dollaro. Ma se da un lato, tale atteggiamento determinerebbe una moderazione nell’offerta di Dim sum bond, dall’altro potrebbe portare il mercato del renminbi a conseguire una maggiore maturità.

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