La settimana scorsa sembrava a un passo, ma ora l’accordo sulla legge di stabilità si allontana sempre di più. In agenda per questa mattina a Montecitorio un nuovo incontro tra il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, e i relatori del provvedimento alla Camera: Renato Brunetta (Pdl), Pier Paolo Baretta (Pd) e Amedeo Ciccanti (Udc), che nel pomeriggio presenteranno gli emendamenti al testo in commissione Bilancio. La riunione ha preso il via con un’ora di ritardo perché Grilli, prima di arrivare a Montecitorio, è stato a Palazzo Chigi.
Le ultime cronache raccontano di una situazione davvero tesa fra i partiti di maggioranza. Rimangono fissati gli obiettivi comuni annunciati la settimana scorsa dal Governo: sostituire al taglio dell’Irpef una riduzione del cuneo fiscale, mantenere inalterata l’aliquota Iva del 10% e cancellare in gran parte la stretta su deduzioni e detrazioni.
E’ scontro aperto invece su come usare le risorse che rimarrebbero a disposizione (1,1 miliardi nel 2013, 3,1 miliardi nel 2014 e 2,5 miliardi nel 2015). Il Pd vorrebbe aumentare le detrazioni sul lavoro dipendente, il Pdl preme per rafforzare le misure di stimolo alla produttività e ridurre l’Irap, mentre l’Udc vuole aumentare gli stanziamenti a favore delle famiglie.
Tra i nodi irrisolti anche la questione degli esodati, i tagli ai patronati, gli incentivi ai magistrati per smaltire il pregresso e i tagli alla scuola. Questo è forse il punto più delicato. Stralciati gli articoli con l’aumento a 24 ore dell’orario degli insegnati, occorre trovare altre misure soddisfino i risparmi chiesti dalla spending review, altrimenti scatteranno tagli lineari su tutte le voci della scuola.
La vera crisi fra i relatori è nata però da episodi specifici. Ieri Brunetta ha detto in due interviste che nel 2014 sarà utilizzato un miliardo e mezzo per il taglio Irap. La misura però non era stata ancora concordata con gli altri partiti e il Pd non è d’accordo, perché rimarrebbe solo mezzo miliardo per il lavoro e la famiglia. Si è sfiorata la rottura quando Brunetta – per l’ennesima volta in carriera – ha minacciato di convocare una conferenza stampa per annunciare le dimissioni da relatore.