Il governo cambia la tassa sulle transazioni finanziarie e introduce un’imposta anche sulle operazioni ad alta frequenza annullate o modificate.
Con un emendamento alla legge di Stabilità, l’esecutivo rimanda a marzo 2013 l’introduzione dell’imposta sulle transazioni in azioni e strumenti finanziari partecipativi che avvengono nei mercati regolamentati. L’aliquota per il prossimo anno è pari allo 0,12%, allo 0,1% dal 2014. Se però le azioni sono negoziate in mercati non regolamentati (over the counter), l’aliquota prevista tra marzo e dicembre 2013 sale allo 0,22% e scende allo 0,2% dal 2014.
Saranno esenti market maker e le transazioni in Borsa di azioni emesse da società con capitalizzazione inferiore a 500 milioni. Nel caso dei derivati, l’imposta si applica da luglio 2013 “in misura fissa, determinata con riferimento alla tipologia di strumento e al valore del contratto”.
Nel caso di trading ad alta frequenza, l’emendamento prevede un’aliquota pari allo 0,02% “sul controvalore degli ordini annullati o modificati che in una giornata di Borsa superino” una soglia numerica da stabilire con uno specifico decreto attuativo.