Un patto per sigillare la maggioranza di Governo e per mettere a punto la riforma elettorale. Così si è chiuso il vertice di maggioranza voluto ieri da Mattero Renzi e conclusosi, dopo un dialogo durato tre ore, con la stesura di un documento firmato dai capigruppo, che si impegnano ad andare alle elezioni solo dopo il referendum sulle riforme costituzionali.
Per quanto riguarda, invece, la riforma elettorale, ieri sono stati compiuti dei grossi passa avanti verso la sua approvazione, grazie anche alle aperture del premier alle principali richieste degli alleati, come l’introduzione delle preferenze el ‘abbassamento dello sbarramento al 3%.
I punti salienti del documento firmato al termine del vertice di ieri, in breve:
1.Il Jobs Act, entrerà in vigore il primo gennaio dell’anno prossimo, mentre la riforma costituzionale sarà approvata entro gennaio.
2.La soglia di sbarramento sarà del 3% e saranno evitati effetti distorsivi nella assegnazione dei seggi di ciascun partito.
3.L’impianto dell’Italicum prevederà l’innalzamento della soglia ai fini del successo al primo turno. Al di sotto del 40% si svolgerà il turno di ballottaggio. Il premio di maggioranza assegnerà 340 deputati alla lista vincitrice.
4.I candidati saranno scelti tramite il sistema delle preferenze, fatta eccezione per i capilista. Il 40% dei capilista, che saranno “bloccati” dovrà essere rosa.
5.La legge elettorale dovrà essere approvata entro il dicembre 2014 al Senato e entro febbraio 2015 alla Camera.