Il taglio del cuneo fiscale contenuto nella legge di Stabilità – che oggi approda in Senato – vale 2,7 miliardi nel 2014, 3 miliardi nel 2015 e 3,2 miliardi nel 2016. La riduzione per le imprese vale 1,2 miliardi nel 2014, 2 miliardi nel 2015 e 2,1 nel 2016. Per i lavoratori, invece, il taglio è di 1,5 miliardi nel 2014, 1,7 nel 2015 e 1,8 nel 2016.
L’intervento è suddiviso in tre voci: maggiori detrazioni Irpef per i redditi medi e bassi, deduzioni dall’imponibile Irap del costo sostenuto per i nuovi assunti a tempo indeterminato (per un massimo di 15mila euro l’anno per ciascun nuovo assunto) e minori premi Inail versati dalle aziende (la legge stanzia un miliardo).
La manovra contiene anche un incentivo (la restituzione del contributo addizionale Aspi dell’1,4%) per la trasformazione dei contratti a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato.
Ma quanto varrà tutto questo nella busta paga dei dipendenti? “I 14 euro di cui si è parlato non esistono – ha detto ieri il premier, Enrico Letta, intervistato da Lilli Gruber su La7 -, è una cifra tirata fuori da chi vuole denigrare il nostro lavoro, ma non è nella legge di Stabilità”.
Il Presidente de Consiglio ha anche precisato che la redistribuzione dei benefici derivanti dal taglio del cuneo fiscale dovrà essere discussa con le parti sociali e decisa dalle Camere, ma probabilmente sarà indirizzata in favore delle fasce di reddito più deboli.