Nessun rinvio sul taglio agli sconti fiscali. Il governo conferma la retroattività del provvedimento inserito nella nuova legge di stabilità (i contribuenti italiani dovranno farci i conti già a partire dalla dichiarazione sui redditi del 2012), ma il ministro del Lavoro Elsa Fornero assicura che le fasce più deboli saranno tutelate. “Posso annunciare che nel testo non ci saranno più due misure – ha detto il ministro al Sole 24 Ore -, una scelta che ho concordato personalmente con il ministro Vittorio Grilli e il presidente Mario Monti. Non ci sarà più la tassazione dell’indennità di accompagnamento e il taglio del 50% sui permessi previsti dalla legge 104 per i disabili o la cura dei parenti affetti da handicap“.
Le modifiche “che siamo riusciti ad apportare tra venerdì e ieri sera (abbiamo lavorato molto con il ministro Grilli nel weekend) restituiscono alla legge di stabilità quel carattere e quella valenza di redistribuzione e di attenzione verso le fasce più deboli che la norma rischiava invece di perdere, come cifra complessiva – ha spiegato ancora Fornero in un’intervista al Giornale Radio Rai che andrà in onda nel programma ‘Start’ -, con l’imponibilità delle pensioni d’invalidità e dell’assegno di accompagnamento e con una strutturazione delle deducibilità per il quale io come ministro del Lavoro mi sono molto impegnata affinché non penalizzasse i redditi bassi. Abbiamo fatto un’operazione di ‘pulizia’ per far sì che nelle detrazioni per i redditi medio-bassi non ci fosse una penalizzazione relativa al tetto massimo”.
Dunque, per il taglio degli sconti fiscali, “non ci sarà un rinvio – ha chiarito il ministro -, la retroattività rimane, ma non ci sarà la penalizzazione per i redditi medio-bassi che inizialmente si paventava”.
Complici i ritocchi dell’ultima ora, il disegno di legge non è ancora stato trasmesso alla Camera, dove dovrebbe arrivare nelle prossime ore. Su questo punto, Fornero ha ribadito la disponibilità del governo a modificare il testo in Parlamento, ma “ovviamente senza allentare il carattere di rigore finanziario che non possiamo permetterci di ridurre”.