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Legge di Bilancio alle porte: cos’è e a cosa serve

Imagoeconomia

Ci avviciniamo a un momento molto delicato per il governo italiano: quello della presentazione della Legge di Bilancio, un tempo nota come Legge di Stabilità. Si tratta dell’unico provvedimento di natura finanziaria dello Stato e contiene sia le disposizioni normative relative alle entrate e alle uscite economiche sia gli effetti di queste spese nelle previsioni triennali di entrate e uscite del bilancio dello Stato. Detta in altre parole, la Legge di Bilancio contiene le misure necessarie a conseguire gli obiettivi di finanza pubblica indicati dal governo nel Documento programmatico di bilancio.

Chiamiamo le cose con il loro nome

Tanto per cominciare, facciamo un po’ di chiarezza sui termini: Legge Finanziaria, Legge di Stabilità, Legge di Bilancio e manovra economica sono tutte formule che si sentono usare come sinonimi. Ma sono davvero intercambiabili?

Diciamo subito che, ad oggi, il termine corretto è Legge di Bilancio e si tratta dell’unico documento esistente, composto sa due sezioni: una di innovazione normativa, dove si trovano le proposte del Governo in campo economico, e una contabile, in cui vengono riportate le stime di entrate e uscite per il triennio successivo.

Tutti gli altri sono nomi usati in passato per indicare più o meno lo stesso documento (è leggermente cambiato nel tempo a seguito di varie riforme, ma i dettagli esulano dal cuore della nostra analisi).

I tempi del Bilancio

La tempistica della presentazione della Legge di Bilancio è cambiata negli ultimi anni. Vediamo quali sono le principali scadenze e le date da tenere d’occhio di qui ai prossimi mesi.

  • 27 settembre: presentazione in Parlamento della Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (DEF). Come dice il nome, si tratta di un documento di aggiornamento, che serve a evidenziare il nuovo contesto economico e di bilancio e i cambiamenti di scenario intercorsi tra la presentazione del DEF (entro il 10 aprile di ogni anno) e il mese di settembre. Se le condizioni economiche cambiano infatti, variano anche le previsioni su debito e deficit per gli anni successivi.
  • 15 ottobre: il Documento Programmatico di Bilancio viene inviato a Bruxelles. Entro questa data, il governo italiano deve trasmettere alla Commissione Europea e all’Eurogruppo, come tutti gli altri Paesi dell’area euro, il Documento Programmatico di Bilancio per l’anno successivo. Il documento è formato da una serie di tabelle e riassume gli obiettivi della successiva Legge di Bilancio: il saldo di bilancio, la descrizione e la quantificazione delle misure contenute nella manovra e le indicazioni su come tali misure diano seguito alle raccomandazioni formulate dalle istituzioni europee.
  • 20 ottobre: il Governo presenta in Parlamento il Disegno di Legge di Bilancio.
  • 30 novembre: primo parere della Commissione UE. Entro questa data Bruxelles è chiamata a formulare un giudizio preliminare sulla Legge di Bilancio italiana (e su quella di tutti gli altri Stati membri) per verificare l’aderenza agli impegni presi sul fronte dei vincoli di finanza pubblica. Negli ultimi anni la Commissione si è limitata a dare un primo parere entro fine novembre, per poi dare un giudizio definitivo sulla manovra nella primavera dell’anno successivo.
  • 31 dicembre: approvazione definitiva della Legge di Bilancio da parte del Parlamento in modo che la legge possa entrare in vigore a gennaio. In caso di necessità è comunque concesso uno slittamento fino al 30 aprile dell’anno successivo.

L’iter parlamentare

Come succede per qualsiasi normale Disegno di Legge, la manovra deve essere approvata da entrambe Camere. Nel corso dell’iter parlamentare possono naturalmente intervenire delle modifiche, anche a seguito alle indicazioni di Bruxelles.

Solitamente – almeno in base all’esperienza passata – l’iter del testo parte da un ramo del Parlamento, dove viene modificato, per poi passare all’altro ramo e subire altre modifiche. Infine, torna all’altra Camera “blindato”.

FONTE: ADVISE ONLY

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