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Lega Nord, scintille Bossi-Maroni

Bossi incontra Rosy Mauro e accusa Maroni di essere un cane piccolo che abbaia e non mette paura – Il segretario replica che su chi comanda nel carroccio ha già deciso il Congresso – Intanto al Senato si riforma l’asse Lega-Pdl e la riforma elettorale è sempre più lontana.

Lega Nord, scintille Bossi-Maroni
Venti di scissione nella Lega? L’impressione è proprio questa, visti i toni dell’ultimo botta e risposta tra Bossi e Maroni. Il vecchio leader, ormai isolato nel movimento, almeno alla luce di quella foto che lo ritrae ad una festa del Carroccio da solo al tavolo e ignorato dai militanti, contnua a dire: “Il capo sono io”. E a Maroni che aveva detto che la sua presidenza “è solo un ruolo affettivo” replica: “I cani piccoli a volte abbaiano, ma non fanno paura”. E, intanto, visto che vuol dare l’impressione di restare comunque in campo, a Roma va a cena con l’ex vice presidente vicario del Senato Rosy Mauro, espulsa dal movimento con relativo caposcorta Pier Moscagiuro. Ce ne è abbastanza per pensare ad ipotetiche leghe bis. Ma Maroni taglia corto, ricordando che su chi comanda nella Lega “ha deciso il Congresso”. Insomma: il segretario è Maroni con pieni poteri, come deciso dai delegati.

Intanto il nuovo segretario del carroccio ha anche incontrato Berlusconi e rivendica di aver suggerito all’ex premier di staccare la spina a Monti se e quando lo spread supererà quota 500. Di certo la ex maggioranza Pdl-Lega ha ripreso a manifestarsi al Senato. E questo potrebbe avere qualche riprecussione negativa sulla stabilità del governo Monti. L’assemblea di palazzo Madama dovrebbe preprare la riforma elettorale. Ma questa è ancora in alto mare, anche perchè il Pdl con l’appoggio del Carroccio cerca di puntare, a colpi di emendamenti, ad introdurre in Costituzione il presidenzialismo. E ieri Lega e Pdl hanno fatto passare un emendamento che abolisce il principio di “unità giuridica della Repubblica”.

Sul fronte opposto Pd e Idv, pur in piena rottura tra loro per le vicende che riguardano il conflitto costituzionale tra capo dello Stato e Procura di Palermo, hanno deciso di non partecipare alle prossime sedute del Senato. E naturalmente non manca chi accusa il partito di Bersani di volersi tenere il Porcellum, che a questo punto favorirebbe il Centro-sinistra, Naturalmente il Pd nega questa circostanza e ribatte che Lega e Pdl, invece di voler riformare la legge elettorale, puntano a fare propaganda sul presidenzialismo. Insomma, nonostante gli appelli di Napolitano, la riforma elettrale è sempre più lontana e le elezioni (aprile 2013) sempre più vicine.

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