Piazza Affari si conferma prima della classe in Europa e chiude in rialzo dello 0,87% a 21.622 punti. Il Ftse Mib, in novembre, ha guadagnato circa il 20% (era sotto i 18mila punti alla chiusura di venerdì 30 ottobre), in virtù di un rally che ha contagiato tutti i mercati, sostenuto dalle politiche delle banche centrali, dal risultato delle elezioni Usa, dalle buone notizie sui vaccini anti-Covid. Il clima, salvo brevi interruzioni, è stato favorevole per tutti e oggi sono in progresso Francoforte +0,5%; Parigi +0,52%; Madrid +0,58%; Londra +0,3%. La più debole è Zurigo, -0,04%, nel giorno in cui gli anestesisti elvetici hanno detto che i posti in terapia intensiva in Svizzera sono finiti. La pandemia resta feroce, nonostante qualche segnale di miglioramento, fortunatamente però si comincia a sperare che questo flagello abbia fine. Oggi Pfizer ha ritoccato la percentuale di efficacia del suo siero anti coronavirus portandolo dal 90% al 95%, al termine dell’analisi di fase 3 e l’azienda si appresta a chiedere l’autorizzazione alle autorità competenti per avviare la distribuzione dei primi lotti entro l’anno.
Sulla stessa lunghezza d’onda dell’Europa si sintonizza quindi Wall Street che, dopo qualche incertezza iniziale, è in lieve progresso. Sul Dow Jones si muove rialzo Boeing, con il via libera delle autorità statunitensi al volo dei 737 Max, fermi da 20 mesi, dopo due incidenti mortali. Dall’inizio dell’anno il titolo ha perso circa il 43%.
Sul mercato valutario il dollaro segna il passo, mentre l’euro resta ben intonato contro il biglietto verde nonostante i problemi su bilancio e Recovery Fund dopo il veto annunciato da Ungheria e Polonia. Il cross è intorno a 1,187.
Fra le materie prime il petrolio rallenta il passo dopo il dato in rialzo sulle scorte settimanali americane. Il Brent sale dell’1,44% a 44,38 dollari al barile; Wti +0,84%, 42 dollari al barile.
Regina del listino principale di Piazza Affari è Bper, +6,1%, anche a seguito della revisione del prezzo obiettivo da parte di Goldman Sachs, da 2,2 euro a 2,25 euro, che ha inoltre ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
La banca d’affari americana al alzato anche il target price di Unicredit (+0,89%) da 12,3 euro a 12,7 euro. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni, confermando l’istituto nella lista dei titoli preferiti. Per Intesa (+1,31%) il prezzo target è stato portato da da 2,15 euro a 2,4 euro, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il periodo 2020/2024; gli esperti hanno inoltre migliorato il giudizio e ora consigliano l’acquisto delle azioni.
Nel resto del listino bene Nexi +3,15%; Telecom +2,84%; Azimut +2,67%,
Fra gli industriali archivia una seduta effervescente Cnh, +3,48%, con il mercato che approva il cambio al vertice. Scott W. Wine lascerà Polaris per diventare infatti il nuovo ad del gruppo a partire dal 4 gennaio 2021. Secondo il broker Fidentiis, si tratta di una notizia positiva “alla luce della considerevole esperienza internazionale di Wine maturata in diverse industrie, insieme a una vasta competenza nell’M&A in Usa, Europa e Asia”. Poco mossa Fca, +0,41%. Le immatricolazioni in Europa a ottobre sono in calo del 7,1% su anno, ma per il gruppo Fca c’è stato un incremento del 3,2%
Le notizie sui vaccini piegano Diasorin (-2,07%), che si occupa di diagnostica. Nel settore salute è debole anche Recordati -1,16%.
Fuori dal listino principale Brembo chiude in rialzo del 2,39%, dopo l’acquisizione del 100% del capitale di SBS Friction, azienda danese che sviluppa e produce pastiglie per freni in materiali sinterizzati e organici per motociclette. Equita rileva che “il deal è piccolo, ma rientra nella strategia per evolvere nel medio termine verso il modello di solution provider”.
La chiusura è verde anche per l’obbligazionario: lo spread fra il decennale italiano e quello tedesco è stabile a 116 punti base; il tasso del Btp resta a +0,6% dopo essere scivolato brevemente in seduta a +0,59%, minimo storico. Intanto il Tesoro rende noti i dettagli del collocamento del bond i formato SEC-Registered Global da 3 miliardi di dollari, con cedola annua del 1,25% e scadenza 17 febbraio 2026: hanno partecipato all’operazione circa 170 investitori per una domanda complessiva pari a oltre 9,3 miliardi di dollari.