LE BORSE SCOMMETTONO SULL’ACCORDO GRECO
SHOW DI MEDIASET. DELUDE L’OPA DI MARCOLIN
Le Borse chiudono in crescendo. A Milano l’indice FtseMib sale dello 0,51% a quota 15590 dietro Parigi +0,92% ma davanti a Francoforte +0,4% e Londra +0,21%. L’euro è scambiato a 1,294 contro il dollaro, invariato della chiusura di venerdì sera.
Il risultato migliore delle attese di Citigroup + 2,3%( utile per azione di 1,06 dollari, contro stime di 0,97 dollari) e le indicazioni positive delle vendite al dettaglio (+1,1% a settembre) sostengono Wall Street: il Dow Jones +0,29%, S&P +0.1, il Nasdaq +0,21%.
Sul mercato del titoli di Stato, il Btp a 10 anni segna un rendimento del 4,96% con spread a quota 350, stabile.
Prosegue il forte calo dei rendimenti dei bond greci giunti ai minimi dal settembre 2011: il decennale di Atene ora rende il 17,23%, con spread in calo di 47 punti base. Si fa sempre più strada l’ipotesi di un buy back sui titoli di Stato ellenici sfruttando la liquidità del fondo salva Stati Esm.
Tutte le banche hanno chiuso in terreno positivo: Unicredit sale dello 0,81%, Intesa +0,1%, Mediobanca +1,27%, Banco Popolare +0,73%, MontePaschi +1,81%.
Generali guadagna l’1,28% % sostenuta dalla promozione del broker americano Keefe, Bruyette Woods (Kbw) che ha alzato il giudizio a market perform da underperform.
Ne approfitta anche il risparmio gestito, Azimut +1,6%.
Fra le blue chip milanesi, il rialzo maggiore è però di Mediaset che sale del 3,8% sulle indiscrezioni secondo cui Al Jazeera sarebbe interessata a Mediaset Premium.
In ascesa anche Telecom Italia Media +0,9% e Seat +3,8%.
Finmeccanica sale dell’1,7%: la Cdp ha annunciato la nascita di una cordata italiana per acquistare una quota di minoranza di Ansaldo Energia, società che Finmeccanica vuole vendere e per la quale ha ricevuto un’offerta da Siemens.
Fiat -1,04%. Fiat Industrial limita la perdita allo 0,32% dopo che i consiglieri indipendenti della controllata Cnh hanno respinto la proposta di fusione.
Fra le utility, Enel sale dello 0,5%, ha girato al ribasso A2A -0,45%, Terna +1,1%.
L’assemblea degli azionisti di Hera ha dato il via libera alla fusione per incorporazione di Acegas. Grazie all’operazione nasce un gruppo con oltre 4 miliardi di valore della produzione, oltre 750 milioni di margine industriale e un utile netto di 140 milioni di euro, che si posiziona al secondo posto dietro A2a. Nella compagine azionaria e’ previsto anche l’ingresso del Fondo Strategico italiano (Cdo) con il 6% circa. “Le aggregazioni sono leve per la crescita – ha commentato io presidente Tomaso Tommasi di Vignano – ogni volta che si riproporrà una soluzione ideale ci riproveremo”.
Netto ribasso di Camfin che perde il 4,4%.
Marcolin infine perde il 12% dopo l’annuncio che il fondo di private equity Pai rileverà il 78,39% del capitale da alcuni azionisti e lancerà un’Opa sul resto del capitale a 4,25 euro: il prezzo è inferiore alla chiusura di venerdì scorso (4,78 euro).