Il pacchetto di misure varato dalla Bce spinge i listini europei. Corre in particolare il Ftse Mib trainato dalle banche archiviando un +1,52%, dopo un balzo intraday del 2%. Parigi sale dell’1,06%, Madrid +1,12%, Francoforte dello 0,21% ma sotto i 10mila punti. Ad aprile gli ordini all’industria tedesca sono saliti del3,1% su mese e del 3,4% su anno, ben sopra le attese degli analisti che per la variazione mensile si aspettavano un +2,8%. Londra chiude invece piatta -0,08%, con la Boe che ha invece lasciato invariato il costo del denaro allo 0,5% e confermato il programma di acquisto di bond, misura di quantitative easing, per 375 miliardi di sterline.
Bene anche i dati sul commercio al dettaglio nell’Eurozona che è salito dello 0,4% ad aprile rispetto a marzo(quando aveva fatto +0,1%). Nell’Ue l’indice è aumentato dello 0,6% dopo 0,1%.
La Bce ha però abbassato le stime sul Pil dell’Eurozona a +1% per il 2014, 1,7% per il 2015 e 1,8% per l’anno successivo. Tre mesi fa le stime erano a 1,2%, 1,5% e 1,8% rispettivamente. Cinque le misure messe in campo oggi da Draghi:
1) ha tagliato i tassi allo 0,15% dallo 0,25%, un nuovo minimo storico;
2) i tassi sui depositi sono stati ridotti a -0,1%, per la prima volta negativi in Eurolandia;
3) l’Eurotower interromperà le operazioni settimanali con cui riassorbe la liquidità creata comprando titoli di Stato durante la crisi del debito, pari a circa 165 miliardi di euro;
4) havarato una nuova versione dei finanziamenti Ltro, questa volta legati al credito all’economia reale. I nuovi finanziamenti assumono il nome di Tltro, ossia targeted longer-term refinancing operations, prestiti a lungo termine alle banche mirati per rilanciare il credito che forniscono a famiglie e imprese.
5) la Bce ha annunciato di accelerare il lavoro preparatorio per l’acquisto di Abs (asset back securities) per potenziare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Draghi ha precisato che la Bce acquisterà soltanto Abs “semplici, trasparenti e veri, cioè basati su prestiti reali e non derivati”.
Istantanea la reazione dello spread che si è portato sotto i 150 punti base per poi chiudere a 153. L’euro si è indebolito sul dollaro scendendo a 1,3516 per poi risalire però 1,3636 (0,15%).
Brillano i titoli bancari: Mediobanca +4%, Unicredit +2,86%, Intesa+2,37%. Mps +0,16%in attesa del Cda sul prezzo dell’aumento di capitale. Fuori dal Ftse Mib, Banca Carige cede l’1,6%. Sono stati anticipati per domani il consiglio di indirizzo e di amministrazione della Fondazione per un aggiornamento sulla riduzione della partecipazione in Carige, attualmente al 29,8%, prima dell’avvio della ricapitalizzazione da 800 milioni che al momento in programma per il 16 giugno. Azimut+3,78% dopo il dato di maggio sulla raccolta netta positiva per 340 milioni di euro, in crescita rispetto ai 262 milioni di aprile. Bene anche Mediaset +2,73% sull’ipotesi di un’offerta da 350 milioni di Telefonica per la quota del 22% di Dts, la controllante di Canal+, principale pay tv spagnola. Telefonica non conferma né smentisce l’ipotesi, mentre Mediaset Espana afferma di non aver ricevuto alcuna offerta e in mattinata si è tenuto un Cda del Biscione sull’asta per i diritti televisivi del calcio italiano. Telecom Italia +1,17%sulla scia del consolidamento del settore in vista della fusione tra il terzo operatore della telefonia mobile degli Stati Uniti, Sprint con il quarto, a T-Mobile attraverso un’operazione da 32 miliardi di dollari.
In fondo al Ftse Mib il lusso con Yoox -6,13%, Ferragamo -2% e Moncler -0,45%. Il settore paga il profit warning della concorrente inglese Asos. Il gruppo adi e-commerce di moda Asos ha tagliato la previsione di margine ebit per l’intero esercizio al 4,5% dal 6,5% a causa della sterlina forte, di margini di vendita al dettaglio più bassi uniti a un aumento delle spese per attività promozionale.
A Wall Street gli indici viaggiano in territorio positivo: Dow Jones +0,59%, S&P500 +0,48% e Nasdaq +0,69%. In evidenzaAmazon dopo l’annuncio del lancio di un nuovo prodotto tra due settimane. Il petrolio Wti cede lo 0,16% a 102,48 dollari al barile.