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L’economia cinese peggiora, di nuovo brividi sui mercati ma è rally per il petrolio

Petrolio in pieno rally (+25% in tre sedute) ma l’indice Pmi della Cina scende e i mercati asiatici sono di nuovo in sofferenza – Il nodo dei tassi Usa – Agosto amaro per le Borse ma Piazza Affari resta leader nel 2015: Ferragamo maglia nera – Brilla l’Eni, il mercato valuta le avances di Marchionne per le nozze tra Fca e Gm

L’economia cinese peggiora, di nuovo brividi sui mercati ma è rally per il petrolio

I mercati si congedano dall’agosto nero. Ma settembre, a giudicare dall’esordio, promette altrettante emozioni. E brividi.

Si riparte, un mese dopo, sotto l’emergenza cinese. Gli indici delle Borse cinesi sono in netto ribasso, dopo la pubblicazione dell’indice Pmi di agosto: 49,7 il dato ufficiale, per la prima volta sotto i 50 punti da febbraio. Ancor peggio il più affidabile indice Caixin, che si ferma a 47,3. Sull’attività manifatturiera sta l’altro pesando il blocco dell’attività delle fabbriche attorno a Pechino, ferme per abbassare il tasso di inquinamento nella capitale durante le celebrazioni della “settimana della vittoria” contro i giapponesi.

Le conseguenze non si sono fatte attendere:

Shanghai, a metà giornata perde l’1,1%, Shenzhen il 2,9% , entrambi in recupero dopo perdite iniziali superiori al 5%. Le autorità, ansiose di evitare nuovi tracolli nella settimana delle celebrazioni, hanno fissato il cambio dello yuan in lieve rialzo.

Il mal di Cina ha comunque contagiato Tokyo – 2,3%, Hong Kong -0,9% e Sidney – 1,3%.

OIL SUPERSTAR: +25% IN TRE SEDUTE

La nota positiva riguarda il mercato petrolifero, in pieno rally: il greggio Wti ha messo a segno un rialzo del 9%, sfiorando i 50 dollari al barile. Il Brent +8,2% è salito a 54,15 dollari al barile. Il rimbalzo delle ultime tre sedute arriva al 25%.

Due le cause del l’inversione di tendenza: i primi segnali di forte rallentamento dell’attività dei pozzi Usa; i segnali in arrivo dall’Opec, per la prima volta pronta ad aprire il dialogo con i produttori fuori dal cartello che invocano tagli alla produzione.

 

DEBUTTO DEBOLE PER WALL STREET E L’EUROPA

Sotto la duplice pressione dei guai cinesi e del possibile, se non probabile, aumento dei tassi Usa, le Borse hanno chiuso ieri il mese all’insegna della debolezza.

Wall Street, nonostante il sostegno dei petroliferi, chiude in rosso: Dow Jones -0,7%, S&P 500 -0,8%, Nasdaq -1,1%.

Copione simile sui mercati europei, già concentrati sull’evento clou della settimana, la prossima riunione della Bce. A Milano l’indice Ftse Mib arretra dello 0,24% a 21.941 punti. Francoforte arretra dello 0,38%, il Cac parigino dello 0,47% e l’Ibex madrileno dello 0,86%.

 Sul mercato obbligazionario cala lo spread tra Btp e Bund, che si è attestato a 116 punti base con il rendimento all’1,96%.

 

AGOSTO AMARO, MA MILANO RESTA LA BORSA MIGLIORE DEL 2015 

Le piazze finanziarie fanno i conti con la brusca inversione di tendenza, che ha toccato il suo apice nella riunione del 24 agosto, quando le perdite di Piazza Affari avevano superato il 14% da inizio mese.

L’indice FtseMib, nonostante i recuperi, chiude il mese con una perdita del 6,7%. Meglio di Francoforte -10%. Per trovare una perdita superiore della Borsa tedesca bisogna risalire all’agosto 2011 (-19%).

Wall Street ha ceduto il 6% circa, il Nikkei della Borsa di Tokio l’8%. 

Cadute vertiginose, a doppia cifra, anche per molti mercati emergenti (Turchia e Brasile -10%). 

L’indice CSI 300 della Borsa di Shanghai-Shenzhen ha perso il 12% (-15% a luglio, -7% a giugno).

Da inizio anno Milano registra un guadagno del 15%, in testa alla classifica: Francoforte si ferma a +4%, Madrid è a zero.

 

BRILLA ENI. DOPO LE SCOPERTE ARRIVA IL BOOM DEL GREGGIO

A sostegno della tenuta di Piazza affari determinante è stata ieri la performance dei petroliferi.

Eni +1,53% alla fine, dopo aver toccato picchi superiori al 4% in mattinata, è stata premiata dall’annuncio dell’importante scoperta fatta dal gruppo nel Mar Mediterraneo di fronte alle coste egiziane. Cauta la reazione degli analisti, resi prudenti dalle forti oscillazioni del petrolio.

Ieri mattina Mediobanca ha confermato il giudizio Neutrale con target 16,90 euro.

Per Raymond Jamese Eni è Outperform, non più con target a 18 euro bensì a 16,50 euro. 

Agli estremi opposti si ritrovano Oddo con un Reduce (target 15,50 euro) e Banca Akros con un Buy (target 20 euro).

Seduta all’insegna degli acquisti anche per Saipem +2,45%, uno dei migliori titoli del mese (+4%) grazie al rally dell’ultima settimana (+13%).

L’ Eni, azionista di controllo dell’azienda, ha smentito l’ipotesi di scissione delle azioni detenute in Saipem, ipotesi sgradita al mercato.


FERRAGAMO MAGLIA NERA DI AGOSTO, NUOVE VENDITE SU PRADA

Continua la crisi dei titoli del lusso, fanalino di coda dell’indice dopo un agosto di forti perdite: Ferragamo – 16%, Moncler -14%, Tod’s -11%.

Ieri Ferragamo ha accusato un calo del 2,5% a 22,96 euro, estendendo le perdite della scorsa settimana (-4%), la terza negativa di seguito. La performance dal primo gennaio si è ridotta al +17%.

Ako Capital ha una posizione Short (che punta al ribasso) pari allo 0,99% del capitale, mentre Marshall Wace ha incrementato la posizione dallo 0,51% del 21 agosto allo 0,75% di venerdì scorso.

Brunello Cucinelli perde il 3% e si porta a 16,06 euro, a poca distanza dai minimi dell’anno segnati lunedì 24 agosto a 15,57 euro.
SocGen ha ribadito il suo Sell con un target price di 15 euro.

Intanto a Parigi LVMH arretra del 2%. A Hong Kong Prada ha ceduto stamane un altro 1,1%, ai nuovi minimi degli ultimi due anni e mezzo.

Luxottica -0,33%. Mediobanca Securities hanno stimato un 5% di esposizione al Brasile (in fase recessiva) per il colosso degli occhiali di Leonardo Del Vecchio.


ARRETRA FCA DOPO LE AVNACES DI MARCHIONNE A GM

Nel resto del listino:

In ribasso Fiat Chrysler –1,26%, nonostante la pirotecnica intervista di Sergio Marchionne ad Automotive News in cui il ceo ribadisce la volontà di arrivare ad un merger con Gm anche con iniziative forti (Opa esclusa).

Deboli le banche (-0,3% il paniere italiano, sostanzialmente in linea con quello europeo). Il calo più robusto è quello di Ubi-1,6%.

La Roma ha salutato con un balzo del 5% la vittoria per 2 a 1 sulla Juventus -1,85%. La Lazio, travolta per 4 a 0 dal Chievo, ha lasciato sul terreno oltre il 4%.

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