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Le tasse sui ricchi spaventano Wall Street, Lvmh sale in Tod’s

Imagoeconomica

Mamma le tasse. La notizia che Joe Biden punta a raddoppiare il prelievo fiscale sui guadagni di Borsa per i più ricchi ha provocato il calo di un punto dei listini Usa. Reazione comprensibile per Wall Street, che, comunque, pare aver già assorbito la novità: stamane i future sono in rialzo. Più curioso che, in parallelo, sia iniziata la frana del bitcoin, che ha chiuso ieri in calo di oltre il 6%. La discesa è proseguita nel corso della notte: stamattina il prezzo è sui minimi delle ultime sei settimane, poco sopra i 50mila dollari.  

Le borse della Cina stanno ignorando quel che potrebbe succedere ai milionari degli Stati Uniti. Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen (+0,8% nel finale di seduta) si avvia a chiudere la settimana con un rialzo del 3,2%. L’Hang Seng di Hong Kong guadagna lo 0,8%, ma il bilancio settimanale è molto meno brillante: -0,1%.

Il presidente cinese Xi Jinping, partecipando al summit virtuale per la Giornata della Terra, ha detto che quello dell’ambiente è un terreno su cui la Cina “intende collaborare con gli Usa”, in un momento in cui le relazioni sono complicate. Xi Jinping ha confermato l’obiettivo cinese di raggiungere la soglia delle zero emissioni nette entro il 2060.

Intanto, la pandemia la fa da padrona in India e spaventa Tokyo, impegnata a salvare le Olimpiadi. Il BSE Sensex di Mumbai ha aperto in calo dello 0,5%: a questi prezzi la settimana si conclude con un rosso del 2%. Il Nikkei perde lo 0,8% (-2,2% la settimana). A marzo, i prezzi al consumo sono diminuiti per l’ottavo mese consecutivo. Il calo registrato è dello 0,1%, dopo lo 0,4% del mese di febbraio. Il rallentamento del ritmo è dovuto alla stabilizzazione dei prezzi degli hotel e alla frenata della diminuzione dei costi dell’energia.

In rosso di poco meno di un punto i tre indici principali di Wall Street, sull’onda delle anticipazioni sull’aumento delle tasse per i milionari. L’aliquota sulle plusvalenze – per chi ha redditi annui oltre il milione di dollari – aumenterà al 39,6% dall’attuale 20%.

Nel dopo Borsa Intel ha pubblicato i dati del primo trimestre e le previsioni sul secondo: i primi hanno stracciato le aspettative, ma alcune indicazioni sulla redditività, implicite nei secondi, hanno rovinato la festa. Il titolo è arrivato a perdere il 3%.

Il petrolio WTI è scambiato a 61,8 dollari il barile, +0,7%. Oro invariato a 1.784 dollari.

Passata la riunione della Bce, i riflettori si spostano oggi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, che arriverà al primo dei due Consigli dei Ministri che dovranno approvarlo.

NESSUNA SORPRESA DALLA BCE, I TASSI NON CAMBIANO  

No news, good news. Come previsto, la riunione della Bce non ha portato novità sulla politica monetaria della Banca centrale, anche se Christine Lagarde ha badato a lanciare messaggi rassicuranti sulle strategie future. L’istituto ha comunque precisato che i tassi d’interesse nell’area euro rimarranno pari a zero almeno fino a una sensibile risalita dell’inflazione. Il Pepp rimane fissato a 1.850 miliardi. Certo, come sempre è possibile vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Fabio Castaldi, senior investment manager di Pictet Asset Management, dopo aver notato che la riunione è stata “interlocutoria in vista di quella ben più rilevante di giugno”, parla di “una comunicazione contradittoria, che riflette un direttorio diviso, con posizioni contrapposte” che potranno “acuirsi nei mesi a venire nel contesto dei progressi attesi sulla campagna vaccinale e sulle riaperture in Europa”.

Al contrario, Mps Capital Service ritiene che Lagarde abbia ribadito “l’impegno ad evitare che possa esserci un deterioramento delle condizioni di finanziamento, visto l’outlook ancora molto incerto nel breve termine”. Perciò “ci aspettiamo che possano aumentare gli acquisti sul Pepp se le pressioni rialziste sui tassi dovessero continuare”.

PIAZZA AFFARI +0,86, A PARIGI VOLA HERMES

Piazza Affari sale dello 0,98%, a 24.398 punti. Aumenti analoghi nelle altre borse del Vecchio Continente: Francoforte +0,90%, Londra +0,62%. Ampio il recupero di Madrid: +1,6%.

Parigi +0,99%. Per la moda è stato il giorno di Hermes (+2,05%), che ha archiviato un trimestre con vendite in rialzo del 44%, soprattutto grazie al mercato asiatico. Brillante il gruppo di alcolici Pernod Ricard (+1,3%), che stima una crescita del 10% del suo profitto per l’intero anno.

Vivendi +1,17%. Nel primo trimestre i ricavi sono cresciuti del 5% rispetto a un anno fa, grazie alla continua solida performance della controllata Universal.

CREDIT SUISSE -2,11%, UN PRESTITO DOPO IL CRACK ARCHEGOS

Amsterdam +0,51%. Continua il produttore olandese di apparecchiature per semiconduttori Asml, +2,03%, dopo le positive previsioni diffuse ieri e che hanno spinto molte società di intermediazione a innalzare il loro prezzo target.

Zurigo +0,16%. In forte calo il Credit Suisse (-2,11%), dopo la trimestrale in rosso per 252 milioni di franchi e l’emissione di obbligazioni convertibili per rimediare all’impatto sul patrimonio del crollo del fondo speculativo Archegos e della società di investimento Greensill.

LO SPREAD ANCORA SOPRA 100

Stabile intorno alla linea di galleggiamento il secondario dei Btp, evidentemente poco influenzato dalle parole della presidente Lagarde.

Il Btp tratta a 0,75% di rendimento. In lieve calo lo spread Btp/Bund, che rimane tuttavia sopra 100 punti base.

DELLA VALLE VENDE, LVMH AL 10% IN TOD’S

“Sono amico di Diego Della Valle da 20 anni e ne ho la massima stima professionale”. Così Bernard Arnault, patron dell’ammiraglia del lusso Lvmh, commenta il rafforzamento della quota in Tod’s, salita ieri fino al 10% dal precedente 3,2% con l’acquisto di titoli al prezzo unitario di 33,10 euro. Dopo l’operazione, la quota in mano alla famiglia Della Valle è pari al 63,64%. La crescita del titolo nelle ultime settimane non era legata solo all’effetto Ferragni.

MODA SUGLI SCUDI: VENDITE MONCLER +21%

Anche così prende velocità il recupero della moda sui listini, in attesa della risposta alla trimestrale di Moncler, ieri +2,3%, che ha annunciato a Borsa chiusa un aumento delle vendite del 21% a tassi di cambio costanti nel primo trimestre dell’anno, superando le aspettative degli analisti, grazie alla forte crescita in Asia e ai solidi segnali di ripresa in Nord America. I ricavi nel trimestre gennaio-marzo sono stati pari a 365,5 milioni di euro. Le vendite sono aumentate del 53% in Asia, sostenute in particolare da Cina e Corea, e sono cresciute del 34% nelle Americhe, mentre sono rimaste deboli in Italia e nel resto d’Europa.

Ferragamo +2,8%. L’assemblea ha nominato Leonardo Ferragamo presidente non esecutivo, Michele Norsa vicepresidente esecutivo e Micaela la Divelec Lemmi amministratore delegato. Brunello Cucinelli +0,60% dopo i risultati del primo trimestre in linea con le attese: Kepler Cheuvreux ha alzato il prezzo obiettivo da 36 a 40 euro.

In fondo al listino c’è Diasorin (-1,19%).

RIAPRONO I CENTRI COMMERCIALI: OVS +10%, NEXI +4%

La conferma della politica dei tassi invariati da parete della Bce e l’approssimarsi della riapertura dei centri commerciali hanno conferito un tono d’ottimismo alla seduta di Piazza Affari. Vola Nexi (+4%), leader dei pagamenti elettronici, in vista dello shopping che mette le ali a Ovs (+4,3%), per la quale, sottolinea Intesa (rating hold e target price a 1,15 euro), le vendite nei centri commerciali durante il fine settimana valgono il 30% del fatturato. La prospettiva della ripresa dell’attività fieristica dà invece conforto a Fiera Milano (+1,96%), anche se rischia di slittare il Salone del Mobile di Milano, forse la manifestazione più importante.

ENEL (+2,5%) NELL’INDICE CLEAN ENERGY ASSIEME A ERG E FALCK

Si placa l’orizzonte dei tassi e ne approfittano le utility. Conta ancora di più la prospettiva degli investimenti del Recovery Plan: alla rivoluzione verde sono destinati 57 miliardi. Guida la corsa Enel (+2,72%), davanti a Terna (+2,05%), tallonata da A2A e da Hera (rispettivamente +1,92 e +1,96%), mentre Italgas e Snam hanno guadagnato meno: +0,88 e +0,62%.

Tra le società più esposte sulle rinnovabili brillano Erg (+5%) e Falck Renewables (+7%), inserite assieme a Enel nell’indice S&P Clean Energy. Equita sottolinea che su questi titoli “i flussi di liquidità sono destinati ad aumentare e questo potrebbe essere un catalyst positivo per i tre titoli”.

BENE STM, TIENE JUVENTUS

Ben comprata Stm (+2,2%), su cui Banca Akros ha confermato il rating accumulate in attesa dei conti, in agenda per il 29 aprile.

La Juventus sale dello 0,6% dopo lo scivolone del 18% delle ultime due sedute, che ha di fatto annullato il balzo registrato lunedì scorso

SMENTITO L’INCONTRO ORCEL-CASTAGNA, SALE ILLIMITY

Contrastate le banche, con Bper piatta e Unicredit in calo dell’1,2%. Fa meglio Banco Bpm (+0,9%), tra i principali candidati a essere protagonisti dell’atteso processo di consolidamento del settore. Un portavoce ha smentito le indiscrezioni di un incontro fra l’ad Giuseppe Castagna e il Ceo di UniCredit Andrea Orcel nell’ottica di una possibile fusione tra i due istituti. Venduta Creval (-1,05%) alla vigilia della scadenza della chiusura dell’Opa, il cui termine per le adesioni è stato spostato al 23 aprile. Brilla dopo i conti Illimity (+3,7%), la banca di Corrado Passera.

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