I dati negativi della bilancia commerciale giapponese combinati con la conferma in arrivo dal Pmi del rallentamento della Cina ed all’allarme sulla crescita del Fmi hanno frenato le Borse asiatiche, già condizionate dal finale negativo di New York. A Tokyo l’indice Nikkei perde il 2,1%, Hong Kong -0,8%.
Finale all’insegna della cautela per Wall Street: l’’indice Dow Jones ha perso lo 0,56%, l’S&P 500 circa lo 0,7% e il Nasdaq, lo 0,82%. A condizionare gli umori del mercato nel pomeriggio è stata la pubblicazione delle minute dell’ultimo vertice della Fed. Dai verbali emerge che, a detta dei governatori, l’economia americana nella seconda metà del 2013 si sia rivelata più forte del previsto, al punto che due membri del Fomc hanno sollevato la e possibilità di un aumento dei tassi già nella seconda metà del 2014.
Per la maggioranza, però, sarà necessario mantenere i tassi bassi anche dopo aver ridotto la disoccupazione sotto la soglia del 6,5%. Tutti d’accordo a “ridurre gli acquisti di bond al ritmo di 10 miliardi di dollari a ogni meeting”.
I timori per le crisi geopolitiche in Ucraina, Venezuela e Thailandia hanno spinto all’insù il prezzo del petrolio (Wti a 102,7 dollari il barile, +0,3%, massimo degli ultimi 4 mesi). Si sono messi in luce i titoli petroliferi, Chevron +1,2% ed Exxon +0,5%.
Giornata poco mossa per le Borse europee. Londra e Francoforte hanno chiuso invariate, Parigi è salita dello 0,2%. A Milano l’indice FtseMib è terminato in calo dello 0,2%.
ZUCKERBERG: L’OBIETTIVO E’ UN MILIARDO DI CLIENTI
Il colpo di scena arriva a Wall Street chiusa. Facebook ha annunciato dopo la chiusura dei mercati l’acquisto del sistema di messaggeria elettronica WhatsApp per 19 miliardi: 4 miliardi cash, 12 in azioni più altri 3 che, diluiti in quattro anni, saranno versati agli impiegati e al fondatore Jan Koum, già immigrato giovane (e povero) dell’Ucraina, che entrerà nel consiglio di amministrazione di Facebook.
Lanciata nel 2009, Whatsapp ha oggi oltre 450 milioni di utenti attivi al mese e vi transita un numero di messaggi complessivo pari a quello di tutti gli operatori telefonici tradizionali. Nel 2013 sono state invitati quotidianamente 200 milioni di messaggi vocali, 100 milioni di video messaggi e 600 milioni di foto. “WhatsApp presto connetterà è sulla strada un miliardo di persone – ha detto Mark Zuckerberg – Per questo ha un valore incredibile”. WhatsApp ha solo 32 ingegneri fra le sue fila, uno ogni 14 milioni di utenti, e la piattaforma processa 50 miliardi di messaggi al giorno. Ieri, prima dell’annuncio, Facebook aveva segnato il massimo storico a 68 dollari.
GENERALI FA CAUSA AGLI EX VERTICI. ANTITRUST CONTRO UNIPOLSAI
Generali ha guadagnato lo 0,3%. Il cda, dopo cinque ore di riunione, ha deliberato su richiesta di Ivass di conferire mandato al group ceo Mario Greco, “di avviare immediatamente le idonee azioni risarcitorie e di responsabilità in sede giuslavoristica nei confronti sia di Giovanni Perissinotto, sia di Raffaele Agrusti”.
UnipolSai +0,8%. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato di avviare il procedimento di inottemperanza nei confronti di Unipol: la decisione assunta scaturisce dal mancato rispetto, da parte del gruppo assicurativo nato dalla fusione con Premafin, dell’obbligo di vendere, entro i termini prefissati, gli asset indicati dal provvedimento del giugno del 2012.
MEDIOBANCA, LE CESSIONI SPINGONO GLI UTILI. SALE BOLLORE’
Oggi i supervisori delle diverse autorità di vigilanza nazionali si sono incontrati a Francoforte per definire le tappe in vista dell’asset quality review della Bce sui 128 maggiori istituti di credito europei.
Proprio oggi il presidente dell’Abi Antonio Patuelli ha chiesto l’impegno al governo che si sta formando e al Parlamento di non lasciare sola Banca d’Italia nel difendere i “legittimi interessi” degli istituti italiani nel corso dell’asset quality review. Da Francoforte giunge il monito che non saranno concesse deroghe o rinvii: ogni ritardo sarà ingiustificato.
Fra le banche, Unicredit arretra dell’1,5%, Intesa+0,7%,MontePaschi-0,6%. Banco Popolare -1,8%. In lieve calo Mediobanca (-0,21%) nel giorno dei conti. Nei primi sei mesi dell’esercizio 2013-14 il gruppo ha riportato un utile netto di 304,7 milioni di euro, contro 123,8 milioni di un anno fa. A spingere i profitti sono state le cessioni delle partecipazioni (512 milioni, 152 milioni le plusvalenze) . Alberto Nagel ha confermato il progetto bad bank. Dal punto di vista della governance, è stata abbassata dal 30 al 25% la soglia minima del patto di sindacato. Vincent Bolloré è stato autorizzato a salire dal 6 all’8%.
TENARIS “PUNITA” IN USA. PANAMA AMARA PER IMPREGILO
A Milano è caduta Tenaris, in ribasso del 6,9% dopo la mancata imposizione di dazi in Usa sull’import di tubi dalla Corea. Il Dipartimento del Commercio Usa ha deciso di non imporre dazi nei confronti della Corea del Sud, il più grande importatore tra le 9 nazioni oggetto del caso anti-dumping negli Stati Uniti. Per la società del gruppo Rocca (come per la francese Vallourec -4,4%) è una notizia negativa, dal momento che il mercato si attendeva l’imposizione di misure anche verso la Corea del Sud, con impatti positivi in termini di aumento dei prezzi dei tubi Ocgt negli Stati Uniti.
Altra vertenza negativa. Pesa su Salini Impregilo (-2,57%) lo stallo nella vertenza (1,6 miliardi di dollari) sul canale di Panama che oppone il consorzio Gupc formato dalla spagnola Sacyr, dal gruppo italiano, dalla belga Jan De Nul alla panamense Constructora Urbana.
A2A MIGLIOR TITOLO. ARIA DI VENDITE PER SAIPEM E ANSALDO STS
Migliore titolo fra le blue chip milanesi è A2A, salita del 5,2% dopo che la società ha anticipato oggi a sorpresa i dati principali dell’esercizio 2013. L’Ebitda è in linea con le attese degli analisti a 1,1 miliardi di euro, la sorpresa positiva è stata la discesa del debito.
Saipem è salita dell’1,1%. Due società norvegesi gareggiano per acquistare una quota della controllata Eni: la Subsea 7, quotata alla Borsa di Tokyo, e la Seadrill, interessata a rilevare una quota di minoranza attorno al 20%.
Ansaldo Sts ha segnato un rialzo del’1,2% sull’omda delle indiscrezioni sulle trattative fra la controllante Finmeccanica ,in calo dell’1,7%, e l’americana General Electric per la cessione della società genovese del segnalamento ferroviario.
Fiat ha chiuso invariato, Pirelli -1%, Cnh Industrial -1,1%. StM è scesa dell’1,4%.
Sotto tiro il lusso: Tod’s -1,8%, penalizzata dalla riduzione di target price (a 90 euro da 98 euro) da parte di Barclays, che ha confermato il rating underweight. Cucinelli -2,2%: Exane ha avviato la copertura sul titolo con rating underperform e prezzo obiettivo a 19,1 euro.
SMALL CAPS: IL VOTO SARDO SPINGE TISCALI
Sul resto del listino si segnala Piaggio (+1,67%) che ha appena siglato un contratto di licensing con Coty( profumi). Banca Imi ha aumentato sul titolo il target price a 2,6 euro da 2,4 euro, confermando la raccomandazione add.
Vola Tiscali +14,41% dopo la vittoria del centro sinistra in Sardegna. Tra le altre small caps svettano LVenture +29,33%, Pierrel +10,48% e Ferrovie Nord +6,3%.