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Le spese per idraulico e meccanico? “In detrazione dal Fisco”

Portare in detrazione fiscale le spese per l’idraulico o il meccanico. Una proposta che emerge dai vari emendamenti presentati nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, che stanno esaminando il decreto fiscale. Ma non è l’unico suggerimento: si va dagli sconti sull’Imu a quelli per i pannolini e i libri elettronici, dalla tassa sui traghetti al bollino per i commercianti ligi agli obblighi fiscali, dalla cancellazione delle cosiddette black list fino alla pace “scontata” per i contenziosi. Ovviamente, si tratta di vedere se e quanti emendamenti otterranno l’ok.

Bonus idraulici e meccanici. Se il cittadino avesse la possibilità di detrarre le spese sostenute per l’idraulico, il meccanico, la riparazione della caldaia, l’intervento del muratore e quant’altro, sicuramente esigerebbe la fattura con tanto d’Iva. Deve essere partito da questa considerazione Francesco Rutelli, primo firmatario di un emendamento del Terzo Polo che appunto mira a portare in detrazione le spese per l’idraulico o per il carrozziere. Il Terzo Polo chiede di portare in detrazione le spese fino a 3.000 euro, oggetto di fattura, tra quelle destinate alla salute della famiglia e alla formazione dei figli e le spese di manutenzione, riparazione ammodernamento e ristrutturazioni relative agli immobili, compresi gli impianti elettrici, idraulici, nonché la riparazione di beni mobili. Costo previsto: 6 miliardi di euro da recuperare attraverso il taglio del 10% della spesa delle pubbliche amministrazioni. Anche il Pd chiede, “a titolo sperimentale” per il triennio 2012-2014, di poter portare in detrazione le spese documentate, fino a 5.000 euro, sostenute per la manutenzione ordinaria delle abitazioni di proprietà e degli immobili pertinenziali e le spese sostenute per la riparazione di auto, moto e biciclette.

Commercianti. Attestato del bravo commerciante a chi è in regole con gli obblighi fiscali. Un emendamento Pd al decreto legge di semplificazione fiscale ricalca la proposta lanciata pochi giorni fa dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, di un certificato per i commercianti onesti. Insomma , un “bollino blu” per i commercianti virtuosi nei confronti del Fisco. In sostanza l’Agenzia delle Entrate, in via sperimentale, può rilasciare agli esercenti a cui si applicano gli studi di settore, in regola con le obbligazioni fiscali, un apposito certificato attestante il rispetto delle obbligazioni fiscali. La norma dovrebbe interessare i contribuenti con un fatturato inferiore a un milione di euro. Fa da pendant, ma in senso opposto, la proposta di abolire la black list dei commercianti segnalati più volte per non aver emesso gli scontrini fiscali.

Imu Scontata allo 0,4 per mille, per le case affittate a canone calmierato. Lo chiedono in diversi emendamenti le forze di maggioranza che sostengono il Governo.

Patrimoni. Perentorio l’emendamento del senatore Lannutti (Idv): tutti i beni patrimoniali dovranno essere riportati nella dichiarazione dei redditi, altrimenti scatta la confisca dei beni.

Famiglie, Iva al 4% per i libri elettronici. Lo propone con un emendamento il l Terzo Polo. Secondo i calcoli contenuti nell’emendamento la misura costerebbe un milione di euro l’anno. Iva agevolata al 4% anche per i prodotti dei bebè, dai pannolini al latte in polvere. Detrazione Irpef del 19% per l’acquisto di libri scolastici, fino a un massimo di 500 euro, e per gli abbonamenti dell’autobus, fino a 250 euro.

Traghetti. Una tassa di un euro a passeggero o per una tonnellata di merce. L’obiettivo degli emendamenti è recuperare risorse che per il 50% dovrebbero andare a favore dei Comuni sedi dei porti, il 35% alle Regioni e il 15% alle Autorità portuali. Pdl, Pd e Terzo Polo propongono anche un’imposta sulla mobilità nel Comune di Venezia: dovrebbe essere a carico di coloro che utilizzano il servizio di trasporto pubblico locale lagunare oppure alloggiano sulle navi da crociera che partono o arrivano nel Porto di Venezia; in questo caso la tassa dovrebbe essere compresa tra 0,50 e 10,40 euro.

Contenzioso. Pace con lo sconto per i contribuenti che hanno fatto causa al Fisco in seguito ad accertamenti ma decidono di chiudere la lite pendente. Si propone il pagamento di 150 euro se il valore della lite è di importo inferiore a 2.000 euro e del 10% del valore della lite nel caso in cui il contenzioso sia di importo superiore a 2.000 euro.

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