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Le previsioni all’insù del Pil italiano fanno bene alla Borsa: oggi occhio agli Usa

MERCATI IN SALITA ASPETTANDO IL PIL USA. PIAZZA AFFARI SU’ GRAZIE A INDUSTRIA (E BTP)

Le Borse tornano a salire, accantonando i timori per la deflazione e la frenata dei profitti di buona parte dei colossi Usa, sotto l pressione del dollaro forte. Ma il Toro può contare sulla forza dell’economia Usa: le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono scese al minimo record di 265mila (erano previste a 300mila), non si vedeva un numero così basso dall’aprile 2000, all’apice del boom economico dell’era Clinton. Di qui l’attesa per il dato più atteso della settimana: la prima stima del pil Usa nel quarto trimestre. E’ prevista una crescita del 3%.

I dati macro positivi hanno permesso a Wall Street, favorita dal minirimbalzo del petrolio, di recuperare le perdite della seduta precedente: il Dow Jones risale dell’1,3% davanti a S&P 500 +0,9% e Nasdaq +1%. 

La spinta in arrivo da New York ha contagiato Tokyo +0,8% e buona parte dei listini asiatici, favoriti anche dalla prospettiva di un prossimo taglio dei tassi in Australia. L’Abenomics, però, si rivela incapace a vincere la battaglia sulla deflazione: i prezzi al consumo scendono per il quinto mese consecutivo allo 0,5% ma la banca centrale ha rinunciato a lanciare nuove operazioni espansive, Deboli anche i mercati della Grande Cina, da Shanghai a Hong Kong. Rallenta anche il pil di Taiwan (+3,1% nel quarto trimestre), nonostante la pioggia di ordini da parte di Apple.

PERDONO COLPI GOOGLE E ALIBABA

Fatturato inferiore al previsto, andamento peggiore del previsto delle nuove attività. E’ la fotografia di Google, precipitata a quota 492 dollari nel dopo Borsa prima di risalire a 510 dollari. I prezzi, comunque, riflettono la crisi del colosso che rispetto ad un anno fa registra un calo del 9%; nello stesso periodo il Nasdaq è slaito del 13%. Per la prima volta ieri i vertici hanno ammesso di aver rivisto al ribasso stime ed investimenti per i Google glass e le difficoltà negli altri progetti, a partire dall’auto che si guida da sola.

Pesante battuta d’arresto anche per Alibaba -10%: il business cresce meno del previsto e preoccupa lo scontro con le alutorità regolatorie cinese. Va meglio invece Amazon.  

GERMANIA, INFLAZIONE SOTTO ZERO

La deflazione avanza anche in Europa, confermando a posteriori le ragioni del Qe lanciato dalla Bce. Fa scalpore il ritorno in Germania dell’inflazione negativa: a gennaio l’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,5% rispetto a gennaio 2014, gli economisti prevedevano un calo dello 0,2%. Ancor più pesante il dato mese su mese: 1%.

Dopo il dato l’euro è risalito a 1,1351 sul dollaro e a 133,80 sullo yen. Da sottolineare anche l’arretramento del franco svizzero, che ha perso fino al 2% nell’attesa di interventi della banca centrale per frenare il forte apprezzamento del franco. Positive le Borse europee, a partire da Piazza Affari: l’indice FtseMib è salito dello 0,56% davanti a Madrid +0,48%, Parigi +0,44% e Francoforte +0,2%. Negativa Londra –0,2%. Risale anche la Borsa di Atene +3,1%, grazie al rimbalzo delle banche.

BTP RECORD, MIGLIORANO LE PREVISIONI SUL PIL ITALIANO

Continua la revisione al rialzo delle stime sulla crescita italiana. Ieri è stata la volta di Prometeia secondo cui nel 2015 il Pil italiano salirà dello 0,7% e torneranno a essere positivi anche gli investimenti in crescita dello 0,4%. Tra le ragioni della congiuntura positiva di Piazza Affari spicca l’apprezzamento dei titoli del debito, ormai abbonati a una serie di record quasi impensabili fino a poche settimane fa.

Ieri il Tesoro italiano ha chiuso con successo l’ultima tornata di aste di fine mese, collocando 3 miliardi di Btp quinquennali al tasso dello 0,89% e 3,5 miliardi di bond decennali all’1,62%, entrambi minimi storici. Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 125 punti base e il rendimento del decennale domestico all’1,60%.

Il rally non è disturbato dalle tensioni sul mercato obbligazionario greco, ove ormai si prezza il rischio di un possibile default del Paese: il costo del debito di Atene a dieci anni viaggia sul 9,83% con uno spread al livello monstre di 1.073 punti base. Quello che preoccupa maggiormente gli investitori, però, è il fatto che il costo di finanziamento del triennale sia sopra il 18% e quello del quinquennale superi 14% a conferma di come il rischio ‘default’ sia percepito maggiormente in un orizzonte di breve più che di medio o lungo termine.

SHELL E VALLOUREC DEPRIMONO ENI E TENARIS

La fotografia finale del listino di Piazza Affari mostra diffusi rialzi fra i titoli industriali temperata dal forte calo dei petroliferi penalizzati dall’annuncio da parte di Vallourec di svalutazioni svalutare asset per 1-1,2 miliardi di euro a causa del taglio generalizzato delle spese per investimenti nel comparto petrolifero in seguito al crollo delle quotazioni del greggio. Tenaris, diretta concorrente del gruppo francese nella produzione di tubi d’acciaio, ha lasciato sul terreno il il 4,27%. I conti sotto le attese di Royal Dutch Shell invece hanno condizionato la seduta di Eni -1,78%, comunque meglio della media del settore europeo Oil & Gas che perde il 2,86%. Credit Suisse ha tagliato il target price sul titolo Saipem -4,50% a 6 da 10 euro, con un rating “underperform”.

FINMECCANICA, STM E FCA: INDUSTRIALI SUPER

Positiva la giornata dei titoli industriali. Sale Fca +1,21%, premiata dalla maggior parte degli analisti dopo in conti trimestrali: Goldman Sach ha inserito il titolo nella European Focus list. Conti deludenti ma buona performance sul mercato diCnh Industrial in ascesa del 2,9%: i risultati sono in linea con il consensus e così il ttiolo può risalire dopo le vendite provocate dal warning della concorrente Caterpillar. La regina di giornata è ancora una volta Finmeccanica salita del 3,6%  La controllata Ansaldo Sts, ormai prossima alla vendita, ha guadagnato il 2%. Fa ancor meglio StM, in rialzo del 3,7%. In terreno positivo anche Pirelli +1,6%, Buzzi +2,4%.

PRESSING DI FRANCOFORTE SULLE BANCHE. CROLLA MPS

I bancari si preparano allo sciopero generale, i banchieri fanno i conti con il  consiglio di vigilanza bancaria della Bce che ha esortato gli istituti  “a una politica conservativa nella distribuzione di dividendi nell’esercizio 2014” nell’ambito del suo obiettivo di rafforzare la sicurezza e la stabilità del sistema bancario di Eurolandia. E a proposito dei guadagni del top management l’Eurotower ha annunciato che “la remunerazione variabile sarà oggetto di un profondo esame nei prossimi mesi”.

Nel listino salta all’occhio la nuova frana di Monte Paschi -5,6% dopo aver toccato nel corso della seduta un minimo storico a 0,425: il mercato à per probabile un aumento di capitale più massiccio dei 2,5 miliardi fin qui ventilati su richiesta delle autorità di Francoforte. In ordine sparso le altre banche: Intesa, inserita nella lista dei titoli favoriti di Goldman Sachs, sale dell’1,2%, Pop.Milano  perde il 2,5%, Mediobanca sale del 2.

GOLDMAN PREMIA TELECOM, WDF NEL MIRINO DI DUFRY

Nel resto del listino da segnalare la performance di Telecom Italia +1,7%, inserita nella “European Focus List” da Goldman Sachs, che vede un possibile spazio di upside del 50% grazie al focus del gruppo sulle attività domestiche. Forte rialzo di Campari+4,1%: ieri l’assemblea ha approvato la modifica dello statuto con l’introduzione del voto plurimo, notizia non positiva per il mercato.

Il rialzo più robusto nel paniere principale l’ha registrato World DutyFree +8,9%, dopo le indiscrezioni di Bloomberg su un interesse della svizzera Dufry per acquisire il 51% posseduto dalla famiglia Benetton. Nel lusso sono salite Luxottica +1,8% eFerragamo +0,8% che ha approvato ieri sera i conti preliminari del 2014. Forte rialzo nel giorno del debutto in Borsa di Italian Wine Brands +8,1%, prima società del vino ad approdare a Piazza Affari.

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