Ora che si scoprono fino in fondo gli orrori di Sednaya, il carcere a quaranta chilometri da Damasco in cui il regime di Assad torturava i suoi prigionieri senza pietà, un’ondata di indignazione si leva nel mondo e si leva anche in Francia dove per anni la leader dell’estrema destra, Marine Le Pen, e il leader dell’estrema sinistra, Jean-Luc Mélenchon hanno sostenuto senza la minima riserva il dittatore siriano. “Misuriamo adesso – scrive il direttore de LeJournal.info, Laurent Joffrin – l’inconcepibile cinismo di una Marine Le Pen e di un Jean-Luc Mélenchon, che hanno sostenuto con costanza ed energia questo regime di sadici assassini, che hanno volontariamente ignorato le informazioni attendibili provenienti dalla Siria sugli incredibili abusi perpetrati da Assad elogiando, per cecità ideologica, il nazionalismo siriano assetato di sangue e sostenendo in modo incrollabile l’asse Mosca-Teheran-Damasco senza alcun riguardo per gli abusi medioevali di un regime spietato che calpestava i valori basilari della dignità umana”. Le Pen e Mélenchon “hanno chiuso gli occhi di fronte ad abusi degni della Gestapo” ma non possono dire che non sapevano perché Amnesty International aveva denunciato da anni gli “atti di tortura diffusi e sistematici del regime siriano contro i cittadini sospettati di essere contro Assad. Della cinica cecità di Le Pen e Mélenchon – conclude Joffrin – è bene che se ne ricordino tutti e soprattutto quelli che hanno conservato una “idea minima della dignità umana”. Parole sacrosante.