Tempesta perfetta su Piazza Affari, ancora una volta fanalino di coda in una seduta difficile per i mercati. L’indice Ftse Mib arretra dell’1,43%, a quota 20.673 punti. Meno pesante la discesa degli altri listini: Parigi -0,42%, Francoforte -0,51%, Madrid -0,49%. Londra arretra allo 0,94%.
La caduta ha più cause: i segnali negativi in arrivo dalla Cina, la nuova caduta degli ordini e della produzione industriale italiana. Nel pomeriggio si sono poi aggiunte le parole allarmate di Mario Draghi sulla congiuntura dell’eurozona e il tonfo a sorpresa della fiducia degli europei.
Risultano in discesa, alla fine della giornata, tutti i comparti. Pesante la caduta del lusso, al traino delle vendite su Prada (-4,4% alla Borsa di Hong Kong). A Milano frenano, con perdite attorno al 4 %, Tod’s, Salvatore Ferragamo e Brunello Cucinelli.
Fra le banche, tengono le principali: Unicredit ha perso lo 0,6% e Intesa è scesa dello 0,3%, ma Banco Popolare ha perso il 3,8%, Mediobanca -2,9%, Popolare Emilia -2,7%, Ubi -2,3%. Resta positiva Banca Pop.Milano, che guadagna lo 0,7%, arretra Monte Paschi -3,2%.
In rialzo Fiat (+0,7%) promossa sia da Mediobanca che da Barclays. Arretra invece Cnh Industrial (-2,4%): piazzetta Cuccia consiglio di vendere e convogliare i capitali su Fiat.
Pesante il calo di StM (-2,8%) che stamane ha pagato una seconda tranche di dividendo. Quasi del tutto recuperato invece l’effetto cedola per Eni (-0,3%). Fra i petroliferi Saipem perde il 3%, Tenaris -1,7%. Enel chiude in calo dello 0,3% dopo le indiscrezioni secondo cui la controllata spagnola Endesa potrebbe pagare un doppio dividendo straordinario.
Situazione tranquilla sul mercato dei titoli di Stato: il Btp a 10 anni è scambiato a un rendimento del 2,36% (2,37% venerdì). Spread invariato a quota 134.