MILAN, SERATA PERFETTA!
DISTRUTTO IL PALERMO, RECUPERATI PUNTI AL NAPOLI.
IL PIANO DI ALLEGRI: “ORA DOBBIAMO VINCERLE TUTTE”.
VOTO: 7,5
Due settimane fa avevamo lasciato un Milan stanco e svogliato, bisognoso di riposo e allenamenti. Ieri sera, abbiamo avuto la conferma che ai rossoneri la sosta serviva davvero come l’aria. La squadra di Allegri, nella notte più difficile contro la bestia nera di sempre, si è ritrovata tornando a vincere e a dare spettacolo. La vittoria per 3 a 0 sul Palermo coincide con la miglior prestazione stagionale del Milan, e non può essere un caso che questo sia avvenuto con il ritorno di Robinho. Il brasiliano non sarà un cecchino infallibile sotto porta (ma l’anno scorso segnò 14 gol e ieri ne ha fatto uno), ma svolge un lavoro che nessun altro è in grado di fare. E così, grazie agli spazi aperti dalle sue giocate, anche gli altri sono tornati a brillare. Meraviglioso Ibrahimovic, rimasto a secco ma comunque protagonista di una prestazione super, condita da un assist per Robinho e una giocata sensazionale in occasione del primo gol di Nocerino. La serata perfetta del Milan, resa già piacevole dalla sconfitta dell’Inter, è diventata tale con le notizie arrivate dal San Paolo (ne parliamo più in basso). Ora, nonostante una partenza difficile, i rossoneri distano solo 3 lunghezze dal Napoli. Allegri sa bene che il campionato è ancora lunghissimo, ma vuole assolutamente accorciare la classifica il prima possibile. E per farlo c’è solo un modo: “Abbiamo vinto giocando un buon calcio e questo è importante. Abbiamo un mese prima della prossima sosta e dobbiamo fare più punti possibile per avvicinarci alla vetta. Dobbiamo ripartire con entusiasmo, con questa cattiveria agonistica e con decisione”.
NAPOLI, LA VIGILIA DELLA CHAMPIONS E’ ANCORA FATALE!
IL PICCOLO PARMA SBANCA IL SAN PAOLO.
MAZZARRI POLEMICO: “C’ERA UN RIGORE PER NOI, AVREBBE CAMBIATO TUTTO…”
VOTO: 5
La sconfitta che non ti aspetti. O forse sì. Perché a rileggere oggi le dichiarazioni di Mazzarri alla vigilia, viene il dubbio che forse il tecnico avesse colto una certa superficialità nei suoi giocatori: “Dobbiamo stare attenti al Parma, al Bayern penseremo da domenica mattina” aveva ammonito l’allenatore del Napoli. Il messaggio però non è arrivato ai giocatori, che hanno disputato un primo tempo brutto, sulla falsa riga di quanto già fatto contro la Fiorentina 20 giorni fa. Allora come oggi, il match di campionato precedeva una sfida di Champions League. Solo un caso? Può darsi, ma la sensazione che la coppa dalle grandi orecchie tolga troppe energie agli azzurri resta. Non parliamo di gambe ma di testa, perché l’Europa che conta è pesante da gestire a livello mentale, soprattutto in una città come Napoli, che vive tutto con grandi eccessi. Al di là di queste considerazioni, gli azzurri hanno giocato una gara spenta, a tratti confusa, ma avrebbero potuto almeno pareggiarla se Mirante non avesse parato anche l’inimmaginabile. Vittoria meritata quella del Parma, venuto al San Paolo per giocarsela a viso aperto. Unico giallo nel primo tempo, quando Lavezzi ha invocato un calcio di rigore. L’episodio, com’era prevedibile, ha scatenato la rabbia di Mazzarri: “Quel rigore c’era, e avrebbe cambiato tutta la partita. La cosa che mi ha dato più fastidio però è stato l’atteggiamento generale dell’arbitro. La prima ammonizione a un giocatore del Parma è arrivata solo nel finale, ma loro hanno commesso falli per tutta la gara”. Complimenti agli avversari? Nemmeno l’ombra. E questo davvero non fa onore al tecnico del Napoli.
INTER, UN’ALTRA SCONFITTA!
NERAZZURRI SUBITO IN VANTAGGIO, POI CLAMOROSA RIMONTA CATANIA.
RANIERI: “ABBIAMO BUTTATO VIA TUTTO IN DUE MINUTI”.
VOTO: 4,5
Il mezzo voto in più è perché il rigore (decisivo) di Lodi non c’era. Questa volta però, attaccarsi agli episodi arbitrali sarebbe quantomeno inopportuno, come ammesso con grande onestà da Claudio Ranieri in conferenza stampa: “Il penalty non c’era, ma a velocità normale ci poteva stare. Ci gira tutto storto, dobbiamo fare mea culpa”. Opinione condivisibile, perché per quanto un rigore inesistente (il fallo di Castellazzi su Bergessio non c’era) possa condizionare un match, i nerazzurri avevano praticamente tutto il secondo tempo per raddrizzarlo. Il problema però è che questa Inter non ha più fiato. Gli eroi del triplette, sono diventati vecchi, logori e stanchi, e continuare a fingere che non sia così significa infangare le loro carriere. Quella che fino a un anno e mezzo fa era un’armata invincibile, oggi è la peggior difesa della serie A (13 gol subiti in 6 partite effettive), inoltre l’emorragia di infortuni muscolari continua. Ieri si è fermato anche Samuel, l’emblema di un’Inter che non c’è più. Poco può fare Ranieri, che aveva compattato la squadra per aspettare il Catania e ripartire: “Abbiamo sperperato tutto in quei cinque minuti, ci hanno presi due volte in contropiede, sapevamo delle ripartenze del Catania e della loro velocità, per cui concedere loro quelle occasioni quando eravamo in vantaggio è stato un errore”. Il primo tempo era andato esattamente secondo i piani di Sor Claudio: gol di Cambiasso dopo pochi minuti e difesa blindata. Ma all’Inter attuale basta un soffio di vento per crollare, e così il terribile uno – due firmato Almiron – Lodi (con la complicità dell’arbitro Orsato) ha vanificato il tutto. Per la gioia di Montella, che si gode i 9 punti in classifica del suo Catania, 5 in più dell’Inter. Che adesso deve davvero preoccuparsi.
PROVOCAZIONI, SCINTILLE E TANTA RIVALITA’: BENVENUTI AL DERBY DI ROMA.
REJA SU TOTTI: “HA CLASSE SOLO IN CAMPO”…E LOTITO ATTACCA DIBENEDETTO!
LA CALMA DI LUIS ENRIQUE: “ARRIVIAMO AL DERBY NEL MOMENTO MIGLIORE”.
Ci siamo. Una delle partite più sentite della stagione, di quelle che i tifosi cerchiano in rosso sul calendario, è arrivata. Se Lazio – Roma (questa sera, ore 20.45) regalerà in campo la metà delle emozioni offerte nelle conferenze stampa della vigilia, bè allora assisteremo ad una sfida davvero spettacolare. Ad incendiare l’atmosfera, che sembrava stranamente ovattata (colpa della sosta?), ci ha pensato il capitano della Roma Francesco Totti. L’ormai ex Pupone non sarà della partita, per via dell’infortunio muscolare rimediato contro l’Atalanta, e forse per questo ha deciso di segnare un gol in sala stampa: “L’uomo derby? E’ Reja, il nostro portafortuna”. Le risate dei giornalisti presenti a Trigoria (immaginiamo tutti romanisti) hanno fatto il resto. La Lazio non ha preso bene le battute di Totti, che non ha risparmiato neanche l’aquila Olimpia, vero e proprio simbolo della Roma biancoceleste: “Andasse al mare a farsi un giro – ha detto ridendo il capitano – tanto i gabbiani sono uguali”. Il primo a replicare è stato Tommaso Rocchi, pari grado di Totti alla Lazio: “Belle battute – ha detto poche ore dopo – d’altronde fa l’attore comico in tv, è normale che le faccia…”. Edi Reja invece ha masticato amaro, ha riflettuto per 48 ore, per poi dire che “Totti ha grande classe…ma solo in campo”. Alla battaglia mediatica però, non si è sottratto nemmeno Claudio Lotito, che ha spostato il tiro molto più in alto, prendendosela con Thomas DiBenedetto, reo di percepire da contratto uno stipendio dalla Roma: “Io non ho mai preso soldi dalla Lazio – ha detto Lotito – e posso dire lo stesso di tutti gli altri componenti del consiglio di gestione e sorveglianza del club”.
Insomma, un tutti contro tutti frenetico, al quale si è sottratto (almeno per ora) solamente Luis Enrique, che da buon spagnolo ha preferito concentrarsi sulle questioni tecniche: “So bene che il derby non è una gara come le altre – ha dichiarato l’ex Barça B – ma noi ci arriviamo nel momento migliore. Non avevo mai visto la mia squadra allenarsi così bene come in questi giorni. Dobbiamo vincerlo per i nostri tifosi”.
DOPO LA SBORNIA CONTRO IL MILAN, LA JUVE CERCA CONFERME A VERONA.
CONTE SICURO: “NON SBAGLIEREMO L’APPROCCIO ALLA GARA”.
PER SBANCARE IL BENTEGODI, ECCO LA COPPIA DEL PIERO – VUCINIC.
“Non sbaglieremo l’approccio alla partita, magari potremo avere altri problemi, ma non questo. Ne sono sicuro”. Da vero condottiero, Antonio Conte difende le sue truppe, che oggi pomeriggio (ore 15.00) se la vedranno con il “terribile” Chievo, già giustiziere del Napoli di Mazzarri. La Juventus è nettamente superiore all’avversario, ecco perchè tutto ruota attorno al concetto di “approccio giusto”, che l’anno scorso non fu esattamente il pezzo forte di Delneri. Conte sa bene che, al di là delle suggestioni dei tifosi, non vi è differenza tra una partita contro il Milan e una contro il Chievo: entrambe valgono 3 punti, entrambe possono far vincere o perdere uno scudetto. Ecco perchè c’è grande curiosità sulla Juve di oggi, chiamata ad un vero e proprio esame di maturità. Finora infatti, i bianconeri sono stati perfetti nelle occasioni più glamour (debutto in campionato nel nuovo stadio contro il Parma e big match con il Milan) ma hanno lasciato un po’ a desiderare quando sono andati in giro per le province d’Italia (risicata vittoria a Siena e pareggio complicato contro il Catania). Oggi dunque capiremo qual’è la vera Juventus, se quella opaca del Massimino o quella scintillante della vittoria sul Milan). Antonio Conte avrebbe voluto preparare meglio la gara di oggi (“Sapete bene che non mi piace avere mezza squadra in giro per il mondo, qui a Vinovo eravamo solo in 10”), ma potrà contare sull’eterna classe di capitan Del Piero, che dovrebbe partire dal primo minuto al fianco di Vucinic. Ancora panchina per Quagliarella, sul quale continuano (e continueranno fino al 31 gennaio) le voci di mercato.