Le jeux sont fait. Alle 19 di ieri è suonato il gong sul calciomercato estivo, ora la palla passa definitivamente al campo, in attesa della sessione invernale. E’ arrivato dunque il momento di stilare un bilancio, per stabilire chi, tra le grandi del nostro campionato, si è mossa meglio. Prima di passare alle pagelle, è doveroso fare una premessa: i giudizi si riferiscono al mercato, certo, ma di fatto ci permettono di stilare una sorta di griglia di partenza per quel GP che si chiama “Scudetto”.
JUVENTUS: 7,5
Gli equilibri sono rimasti gli stessi di Ferragosto: la Juve è la grande favorita di questo campionato. Il voto poteva essere più alto qualora fosse arrivato il famoso “top player”, ma la sostanza non cambia. Il mercato bianconero è stato molto buono e la squadra ne esce sicuramente rinforzata. I colpi più grossi sono sicuramente arrivati a centrocampo, dove ai già ottimi Pirlo, Marchisio e Vidal (loro sì top players), si sono aggiunti Asamoah e Isla, rendendo questo reparto uno dei migliori d’Europa. In difesa serviva un giocatore di esperienza internazionale, che accettasse di buon grado il ruolo di riserva di lusso, ed è arrivato Lucio, che, infortunio a parte, può svolgere il compito alla perfezione. I dubbi, proprio come l’anno scorso, riguardano l’attacco. Antonio Conte aveva stilato una lista, in rigoroso ordine di preferenza: Cavani, Van Persie, Jovetic e Llorente. Alla fine è arrivato Bendtner, che forse non era presente neanche nell’elenco B. La delusione dei tifosi è comprensibile, ma non bisogna dimenticare l’acquisto di Giovinco e le conferme di Matri e Quagliarella. In attesa del mercato di gennaio (che potrebbe regalare Llorente), toccherà ad uno di loro travestirsi da “top player”.
INTER: 7
Il ruolo di anti-Juve se lo prende di diritto l’Inter di Stramaccioni. I nerazzurri si sono resi protagonisti di una vera e propria rivoluzione, che a conti fatta sembra aver rinforzato non poco la rosa. Certo, qualche incognita c’è, ma nel complesso il voto è buono e le ambizioni della squadra appaiono rilanciate. Handanovic rappresenta la migliore soluzione possibile per il post Julio Cesar, che oltre alle lacrime lascia un’eredità davvero pesante. La difesa è forse il reparto che dà meno certezze: sono partiti Lucio e Maicon, sono arrivati Silvestre e Alvaro Pereira, che a dire il vero giocherà a sinistra, con il conseguente arretramento di Zanetti. Sulla carta le operazioni sono logiche, ma Silvestre dovrà dimostrare di essere “da Inter” e San Siro non potrà più godersi le sgroppate del Colosso, il più forte terzino destro degli ultimi 10 anni. A centrocampo però è un’altra storia: Guarin è a tutti gli effetti un nuovo giocatore e Gargano diventerà maledettamente utile. Se i pronostici saranno confermati, l’Inter avrà una diga in mezzo al campo, che forse finirà per giovare anche ai “vecchietti” Cambiasso e Stankovic. Tanta legna per accendere il fuoco là davanti. Cassano, Palacio e il rientrante Coutinho si aggiungono a Milito, per un reparto davvero esplosivo. Forse a livello numerico manca qualcosa, infatti l’Inter ha cercato fino all’ultimo una punta, ma la sensazione è che, almeno fino a gennaio, la squadra sia competitiva così com’è.
MILAN: 5,5
Non ce ne voglia Adriano Galliani, ma a noi questo Milan continua a sembrare incompleto. Certo, rispetto al nulla cosmico di qualche settimana fa la squadra è migliorata e finalmente si inizia a intravedere un barlume di progetto, ma da qui a dire che il gap con la Juve è stato colmato ce ne corre. Detto questo, non tutto è da buttare. Gli acquisti di Pazzini, Bojan e De Jong ridanno qualità e senso tattico ad una squadra che sembrava davvero in crisi d’identità. Il miglior colpo è sicuramente il centrocampista olandese, giovane, atletico e di caratura internazionale, un salto di qualità rispetto all’ultimo Van Bommel. In sé e per sé gli arrivi non sono male, il problema riguarda le partenze. Ibrahimovic e Thiago Silva da soli valevano mezzo Milan, i vari Gattuso, Nesta, Seedorf e Inzaghi creavano un gruppo solido e affiatato, in campo e fuori. Ora tutto questo non c’è più, e ricrearlo sarà cosa lunga e difficile. Ma a complicare i piani di gloria di Via Turati è soprattutto la difesa. Persi Nesta e Thiago, sono arrivati Acerbi e Zapata: qualsiasi commento è addirittura superfluo. Le fasce poi sono rimaste uguali alla scorsa stagione, con l’aggiunta del giovane De Sciglio, che giocherà in pianta stabile in prima squadra. Ma soprattutto a sinistra serviva qualcosa di più, invece Allegri dovrà cavarsela coi vari Mesbah, Antonini e Didac Vilà. In conclusione il Milan è pieno di incognite, e ad oggi è davvero difficile da giudicare. La sensazione però è che per vincere lo scudetto servirà un mezzo miracolo.