All’inizio del XX secolo, si verificò un profondo cambiamento nella pittura: gli artisti non cercarono più di rappresentare il mondo visibile, ma abbracciarono invece un nuovo linguaggio pittorico universale che riduceva l’espressione artistica all’interazione di colori, linee e forme. In Europa e negli Stati Uniti, questo approccio radicalmente moderno diede origine a correnti poliedriche di astrazione geometrica che misero alla prova i limiti della pittura: dal Suprematismo e dal Costruttivismo, al Bauhaus e all’astrazione britannica del dopoguerra, fino alla pittura Hard Edge e all’Op Art.
L’astrazione geometrica
L’universo di Kandinsky: l’astrazione geometrica nel XX secolo è la prima mostra in Europa a raccontare la storia dell’astrazione geometrica non presentando una serie di movimenti nazionali, ma tracciando le linee di connessione tra di essi. Dodici opere di Wassily Kandinsky, figura chiave dell’astrazione che ha influenzato generazioni di artisti con scritti teorici come Punto e Linea su Superficie, fungono da filo conduttore della mostra. Un totale di 125 dipinti, sculture e installazioni di settanta artisti mostrano come l’astrazione geometrica abbia sfidato ripetutamente l’immaginazione degli spettatori. Tra gli artisti rappresentati figurano Josef Albers, Sonia Delaunay, Barbara Hepworth, El Lissitzky, Kasimir Malevich, Agnes Martin, Piet Mondrian, Bridget Riley, Frank Stella e Victor Vasarely. I prestiti per la mostra provengono dalla Courtauld Gallery di Londra, dalla Fondation Beyeler di Riehen/Basilea, dal Louisiana Museum of Modern Art di Humlebæek (Danimarca), dalla Fondation Gandur pour l’Art di Ginevra e dalla Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. La mostra include anche opere provenienti da importanti collezioni americane, tra cui il Whitney Museum of American Art e il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, nonché la National Gallery of Art di Washington, DC.
Chi era Wassily Kandinsky
Wassily Kandinsky nacque a Mosca e inizialmente si formò come giurista. Nel 1896 iniziò a studiare arte a Monaco e dal 1908 espose le sue prime opere espressioniste, caratterizzate da colori audaci e forme semplificate. Nel periodo successivo, fondò il gruppo artistico Der Blaue Reiter (Il Cavaliere Azzurro) e si allontanò sempre più dalla rappresentazione diretta della realtà visibile. Nel 1911 pubblicò la sua rivoluzionaria opera teorica “Lo spirituale nell’arte”, che continuò a influenzare il mondo dell’arte fino agli anni Settanta. In essa, Kandinsky attingeva a intuizioni provenienti dalle neuroscienze legate alla musica, alla danza, alla fisica e alla biologia e le combinava con concetti spirituali come la teosofia, che avevano fortemente influenzato la sua opera. Il suo obiettivo era dimostrare che i colori e le forme geometriche possedevano intrinsecamente – e si trovavano in una relazione reciproca con – qualità universali. Dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale nel 1914, Kandinsky fu costretto a lasciare la Germania. Tornò a Mosca, dove erano già state prodotte le prime opere del Suprematismo e del Costruttivismo. I gruppi artistici a cui appartenevano Kasimir Malevich, Ljubov Popova, Ivan Kljun ed El Lissitzky immaginavano un futuro in cui arte e tecnologia, spirito e mente fossero uniti. Il loro linguaggio pittorico astratto, basato su linee e piani geometrici, divenne l’espressione di un’utopia di progresso. Nel 1917, la maggior parte degli artisti in Russia dedicò i propri sforzi al servizio della rivoluzione e abbracciò la produzione industriale; Kandinsky, più interessato all’effetto psicologico dell’arte sugli esseri umani e convinto della sua “necessità interiore”, divenne un outsider.
Il periodo della Seconda Guerra Mondiale
La Seconda Guerra Mondiale segnò una cesura nello sviluppo dell’astrazione geometrica. Con l’occupazione tedesca di Parigi, molti artisti, mercanti d’arte e critici fuggirono a Londra prima di emigrare negli Stati Uniti. Sotto l’influenza di Barbara Hepworth e Ben Nicholson, la capitale britannica si trasformò in un nuovo centro dell’astrazione geometrica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, a Londra si formò il gruppo dei cosiddetti Costruttivisti, ispirato dai Costruttivisti degli anni prebellici. Utilizzavano materiali sintetici di nuova concezione come plastica, acrilico e fibra di vetro, combinati con legno e alluminio. Le opere di Mary Martin, Victor Pasmore e Kenneth Martin riflettono l’ondata ottimistica di modernizzazione che caratterizzò la ricostruzione postbellica. Anche negli Stati Uniti, le idee degli esuli europei continuarono a influenzare l’evoluzione dell’astrazione geometrica nelle opere degli artisti americani.
Gli anni Sessanta
Negli anni ’60, Frank Stella, Ellsworth Kelly e Carmen Herrera diedero vita al movimento noto come pittura Hard Edge. Caratterizzato da forme chiare, contorni netti e colori brillanti, si distaccò dall’approccio espressivo che aveva dominato la scena artistica newyorkese degli anni ’50. Un movimento contemporaneo e contrastante emerse con il Minimalismo, con opere di Donald Judd, Jo Baer e Agnes Martin che abbracciavano la semplicità radicale.