Con 24 mesi e 1 milione di euro a disposizione anche le imprese sociali diventeranno protagoniste della transizione verde. Il progetto europeo Sofigreen, cofinanziato dalla Commissione Ue, sta andando avanti. Il primo traguardo è di agevolare l’accesso a finanziamenti dedicati e rafforzare le reti di cooperazione multi-livello. Il secondo è di ripensare il modello di business. Due obiettivi per consentire a queste imprese di stare sui mercati concorrendo con attività sostenibili. Con il sostegno anche delle banche bisogna essere all’altezza di cogliere tutte le opportunità della transizione energetica. Che nella sfida globale chiede capacità di rafforzare le attività non speculative.
Per stare al passo nei due anni di tempo è stato costituito un partenariato internazionale con 9 organizzazioni che si occupano di innovazione sociale ed ecologica, intermediari della finanza sociale ed enti filantropici. In questo senso è stato strategico aver individuato 3 aree di sviluppo dell’Economia Sociale: Alvernia-Rodano-Alpi in Francia, regioni del Sud in Italia e Andalusia in Spagna.
Cluster per ecosistemi locali
Il partenariato è guidato da Fondazione Messina e composto dalla Fondazione Con il Sud, Archer Group, Medwaves, Faecta, Banca Popolare Etica, La Nef, Febea, Reves. Il piano d’azione prevede la co-progettazione di un pacchetto di azioni di capacity building per le imprese sociali e corsi di formazione per definire percorsi di transizione ecologica e i possibili canali di finanziamento. A livello comunitario è stato riconosciuto il ruolo economico del cluster di innovazione sociale ed ecologica come intermediari dell’Economia sociale e solidale (Ess). Questo è scritto chiaramente nel progetto che si è dato di tempo settembre 2025 per non lasciare indietro pezzi di società.
Quali macro aree migliori delle tre selezionate in Italia, Francia e Spagna per sperimentare ecosistemi territoriali ampi? La convenienza del progetto nella creazione di “centri di collaborazione tra imprese grandi e piccole, organizzazioni di ricerca e settore pubblico, che svolgeranno un ruolo centrale nel catalizzare la transizione verso comunità e catene del valore nuove e più sostenibili”. Fosse anche solo per ricordarci che l’economia sociale è parte del sistema di scambi e vendite.