Ultimi giorni per “Paolo Di Paolo – Mondo perduto”, la mostra dedicata al grande fotografo e prodotta dal MAXXI, il Museo delle Arti del XXI Secolo a Roma. La mostra è stata prorogata fino all’8 settembre e offre un racconto rigoroso e delicato dell’Italia che risorgeva dalla Seconda Guerra Mondiale. Non è un racconto pedante o noioso: al contrario, l’obiettivo di Paolo Di Paolo ritirare con sobrietà popolo e potenti, gente comune e Vip, le spiagge di Viareggio e le ragazze velate del Molise, raccolte nella sua lunga carriera di scatti portentosi, foto riscoperte dalla figlia dopo più di cinquant’anni di oblio e nascoste in cantina.
Qui ritroviamo Pier Paolo Pasolini al Monte dei Cocci a Roma, Tennesse Williams in spiaggia con il cane, Anna Magnani con il figlio sulla spiaggia del Circeo, Kim Novak che stira in camera al Grand Hotel, Monica Vitti con Michelangelo Antonioni, Sofia Loren che scherza con Marcello Mastroianni negli studi di Cinecittà. E poi una famiglia per la prima volta di fronte al mare di Rimini e i volti affranti del popolo ai funerali di Palmiro Togliatti.
La vera svolta nella vita professionale di Di Paolo arriva nel 1954 quando inizia a collaborare con il settimanale Il Mondo, fondato e diretto da Mario Pannunzio. Di Paolo ne diventerà uno dei principali collaboratori, con il maggior numero di foto pubblicate (573 immagini) in 14 anni.
Tra il 1954 e il 1956 allarga le collaborazioni alla Settimana Incom Illustrata e lavora stabilmente per il settimanale Tempo, diretto da Arturo Tofanelli, per il quale realizza numerosi servizi e inchieste in giro per il mondo.
Grazie ai rapporti di amicizia stabiliti negli ambienti del cinema e del mondo artistico, realizza foto private ed esclusive ai più grandi intellettuali, attori e registi dell’epoca. Affronta importanti inchieste sociologiche, come ”La lunga strada di sabbia”, del 1959, sulle abitudini degli italiani in vacanza, firmata con Pier Paolo Pasolini. Instaura con Pasolini un rapporto di fiducia, lo segue durante le riprese di Il Vangelo secondo Matteo e Mamma Roma e realizza inoltre immagini private in casa, con la madre, al Monte dei Cocci a Roma e in raccoglimento sulla tomba di Antonio Gramsci nel Cimitero Acattolico di Roma.
Ha concluso la sua attività di fotografo collaborando assiduamente con la famosa giornalista Irene Brin, creando con lei un “tandem” specializzato in reportage esclusivi sull’alta società internazionale. Nel 1966, a seguito della chiusura de Il Mondo, decide di abbandonare la professione di fotografo, ritornando ai suoi studi filosofici e di ricerca storica. Il suo archivio, perfettamente conservato, è stato riportato alla luce da sua figlia Silvia all’inizio degli anni Duemila.
Orari: tutti i giorni 11-19 escluso il lunedì.
Main sponsor: GUCCI