Philip Morris Italia si aggiudica due riconoscimenti alla VI edizione annuale del Premio Internazionale Le Fonti. La società è stata premiata come impresa dell’anno nel settore Innovazione & Ricerca “per aver posto l’innovazione, a livello di prodotto e di strategia di crescita come proprio pionieristico e vincente modello di business – si legge nelle motivazioni –, in grado di cambiare il paradigma del mercato tradizionale. In particolare, per la creazione del polo produttivo in Emilia Romagna e per la realizzazione di prodotti a potenziale rischio ridotto”.
Premiato anche Eugenio Sidoli come Ceo dell’anno, “per l’indiscussa capacità di leadership e di attenzione nei confronti delle risorse umane che ha fatto sì che la casa-madre scegliesse l’Italia per realizzare un nuovo stabilimento produttivo che impiegherà oltre 500 persone, valorizzando l’expertise del territorio e rappresentando il più grande investimento di una multinazionale nel nostro Paese nell’ultimo anno”.
La premiazione si è svolta ieri a Milano, presso la sede di Borsa Italiana a Palazzo Mezzanotte, sotto il patrocinio della Commissione Europea. Le Fonti Awards sono una delle poche manifestazioni italiane menzionate su The Wall Street Journal, Reuters, Bloomberg, e CNBC.
Ai Le Fonti Awards si affiancano eventi come il Ceo Summit e i C-Level Summit, che si svolgono all’interno di una piattaforma, parte dei canali multimediali di Editrice le Fonti, che ospita una business community di oltre un milione di iscritti. I Summit prevedono tavole rotonde tra i Ceo e C-Level finalisti e vincitori del Premio, realtà che comprendono sia le multinazionali Fortune500 che eccellenze locali di elevata crescita e sviluppo sostenibile.
Nel corso del Ceo Summit di ieri, dal titolo “Leadership e innovazione per una crescita sostenibile”, Philip Morris Italia ha illustrato le iniziative in corso nel distretto di Bologna. È qui che nel 2014 la società ha avviato un nuovo investimento di fino a 500 milioni di euro per la costruzione di un polo produttivo per prodotti innovativi del tabacco a potenziale rischio ridotto, tra Zola Predosa – dove uno stabilimento pilota (il ‘Training Center’) è stato costruito in meno di un anno ed è già in produzione – e Crespellano, dove sono in fase di ultimazione i lavori per la costruzione da zero della prima fabbrica al mondo per la produzione su larga scala di tali prodotti. L’obiettivo di questi prodotti è ridurre il danno rispetto alle sigarette convenzionali tramite un meccanismo di riscaldamento controllato del tabacco, grazie a un dispositivo elettronico chiamato iQOS. Una volta a pieno regime, i due stabilimenti avranno una capienza occupazionale complessiva di fino a 600 persone.