Piazza Affari limita le perdite -0,42%, 21.819 punti, in un contesto europeo di ritrovato ottimismo, con il petrolio ben intonato e dopo il cambio di passo di Wall Street, che a poche ore dall’apertura vira in positivo.
Guida i rialzi Francoforte, +1,49%, all’indomani del voto della base dei socialdemocratici per il via libera alla Grosse Koalition; bene, ma più arretrate Londra +0,65%; Parigi +0,6; Madrid +0,63%.
Milano resta in coda, provata inevitabilmente dalla vittoria delle cosiddette forze “antisistema” alle elezioni politiche e dal rebus sulla governabilità. In questo contesto Credit Swiss taglia la propria valutazione dell’azionario italiano, che diventa “underweight”, anche alla luce della performance migliore del resto d’Europa (+5%) realizzata fino a oggi da Piazza Affari. Secondo gli analisti non ci sono grandi rischi di un’uscita dell’Italia dall’euro o peggio di un default sul debito sovrano, ma quello di uno stallo prolungato che rallenti o blocchi le riforme necessarie al Paese.
Contestualmente si amplia lo spread fra decennale italiano e tedesco, portandosi a 136.10 punti base, +5,83%, anche per il rafforzarsi del Bund a seguito della ritrovata stabilità politica tedesca con il prossimo governo Merkel. Il rendimento del Btp 10 anni si ferma al 2%.
Nell’azionario i titoli più penalizzati sono i bancari e quelli della galassia Berlusconi. Mediaset perde il 5,53%; Mondadori -4,56%.
Le banche, alla luce del risultato elettorale, rischiano di pagare il prezzo più alto a un innalzamento dello spread e a una debolezza nelle trattative e livello europeo e gli investitori vanno all’incasso: Bper -7,62%; Banco Bpm -6,15%; Ubi -3,77%; Unicredit -3,43%. Seduta effervescente invece per Brembo, +7,91%, che viene premiata dopo i conti. Bene Stm +3,2%; Recordati +1,87%; Moncler +1,72%; riprende quota Exor +2,07%, dopo le perdite della scorsa ottava.
Poco mosso il cambio euro dollaro, intorno a 1,23. Viaggia forte il petrolio, Brent +1,78%; 65,5 dollari al barile.