Sono sempre i sentimenti forti, intesi e viscerali a dare forma all’arte e tra questi l’amore è quello che si porta dietro il più grande esempio di speranza e forza.
A Londra la Barbican Art Gallery ha voluto celebrare le grandi coppie dell’arte del Novecento: da Frida Kahlo a Diego Rivera, a Pablo Picasso e Dora Maar, a Virginia Woolf e Vita Sackville-West per citare alcuni esempi.
La mostra si intitola Modern Couples: Art, Intimacy and the Avant–garde e sarà visitabile presso la Galleria di Silk Street nella capitale britannica fino al 27 gennaio 2019, offrendo ai visitatori uno spaccato intimo sulla pittura, la scultura, la fotografia, l’architettura, il design, la letteratura e la performing art dei più famosi artisti del Novecento. La rassegna è organizzata dal Centre Pompidou Metz in collaborazione con il Barbican Centre ed è curata da Emma Lavigne, Jane Alison, Coralie Malissard, Elia Biezunski e Cloé Pitiot.
Mi sembra molto interessante il fatto che in questo momento storico, quando l’idea di genere e lo status delle donne cominciava a essere messo in discussione, la coppia diventi di colpo una specie di unità creativa che permise ad alcune donne di reinventare la propria identità”, ha spiegato Emma Lavigne.
La mostra vuole andare oltre il concetto per cui la donna è musa silenziosa dell’artista, invece qui sono entrambi soggetti attivi della coppia e in cui entrambi sono capaci di ispirarsi la passione, l’ossessione e il potere.
Tra le opere in mostre ci sono le fotografie che ritraggono Jean Arp e Sophie Taeuber-Arp, Lee Miller e Man Ray, Varvara Stepanova e Alexander Rodchenko, Edward Weston e Margrethe Mather; le sculture di Camille Claudel e Auguste Rodin; le opere di Barbara Hepworth e Ben Nicholson, di Frida Kahlo e Diego Rivera; la foto di Pablo Picasso scattata da Dora Maar; lo scatto di Federico García Lorca e Salvador Dalí a Cadaqués, e di Emilie Flöge, musa di Gustav Klimt.
La letteratura gioca un ruolo di rilievo all’interno della mostra accendendo i riflettori sulla scrittrice Virginia Woolf e sul suo scritto Orlando, 1928, dedicato alla poetessa Vita Sackville–West – con cui ebbe una relazione tormentata – e che lei descrisse come “un libricino”, mentre Nigel Nicholson, figlio di Vita Sackville – West ha definito come “la più lunga lettera d’amore della storia”.
Il percorso espositivo è organizzato secondo una sequenza di spazi dedicati ciascuno a una coppia e in cui sono raccolte non solo le opere d’arte degli artisti, ma anche documenti, lettere, scritti, libri e fotografie, tutto a testimonianza dell’amore che legava i due, spiegandone le vite, l’incontro e le affinità, ma anche l’amore burrascoso, i tradimenti, le crisi e le ossessioni. La mostra comprende anche due sezioni speciali, una dedicata al “Chance Encounter” del Surrealismo e l’altra agli artisti radicali della Rive Gauche parigina negli anni ’20 e ’30.
“Abbiamo cercato di dare una nuova interpretazione alla storia dell’arte convenzionale, concentrandoci sull’importanza della collaborazione e dei rapporti più intimi e personali, – spiega Jane Alison, head of visual arts del Barbican. – È una mostra sull’arte moderna e l’amore moderno.”