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Le Comunità energetiche crescono ma l’indifferenza del Governo resta

Otovo

Gli italiani che desiderano pagare meno l’energia elettrica, probabilmente, nei prossimi mesi assilleranno i sindaci della propria città.  

La spinta alla creazione di comunità energetiche rinnovabili – CER – potrebbe arrivare proprio dai primi cittadini. Un esempio lo sta dando Firenze, dove Dario Nardella sta creando le comunità in alcuni quartieri, dopo consultazioni pubbliche con i cittadini.

 Le comunità per le fonti rinnovabili sono state concepite per aggregare famiglie, piccole imprese, strutture e fare passi avanti nella sostenibilità cittadina. Sono espressione di una democrazia energetica partecipata dal lato del risparmio e dell’abbandono delle fonti fossili. In un paese che vede crescere le distanze sociali ed economiche in tanti ambiti, che conta milioni di poveri energetici, riunirsi per una finalità specifica significa anche arrestare quelle distanze. Il leader eletto di una comunità chiamata città ha, quindi, il dovere di promuovere ed organizzare i cittadini. 

Il governo tace da mesi

Ha stupìto che nella conferenza stampa di tre giorni fa Giorgia Meloni non abbia nemmeno sfiorato i temi delle fonti rinnovabili, del clima, della transizione energetica. Nel caso di queste nuove forme di solidarietà sarebbe facile attribuire alla destra-centro una certa idiosincrasia per il termine comunità.

Il principio normativo e innovativo delle aggregazioni sul territorio su un tema così strategico non ha nessuno spazio nel dibattito tra i partiti della coalizione di Meloni. Di fondo ci può essere un limite culturale nel farsi riconoscere come soggetti aperti a corpus moderni della società, piuttosto che difensori di unique.

Il dubbio si scioglie soltanto se dal centro delle decisioni politiche arriveranno segnali incoraggianti e concreti. Beninteso, dopo mesi di silenzi. Intanto le amministrazioni locali sono diventate determinanti, sostiene l’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano in uno studio recente.

Autoconsumo obiettivo raggiungibile, se…..

I progetti di autoconsumo in Italia sono un centinaio con solo 30 comunità attive. In cammino ce ne sono altri 200 che si affidano al fotovoltaico e non solo. Una opportunità straordinaria per non tenere congelati miliardi di euro a disposizione ma soprattutto per mettere in movimento altri capitali e forza lavoro. Gli attacchi al Superbonus troverebbero un intelligente bilanciamento nella capacità della destra di mettere a profitto iniziative nelle città semplicemente non ostacolandole ma favorendole in modo esplicito.

Di annunci politici senza pensare all’economia reale, basta la lista ricevuta. Qui ci sono un desiderio collettivo e un buon affare industriale verso il futuro. Ma sono due obiettivi che il governo non riesce a centrare.

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Categories: Economia e Imprese