Partenza lenta per le Borse europee, in sintonia con la franata dei listini asiatici. A Milano l’indice Ftse Mib recupera però buona parte delle perdite e cede solo lo 0,15%, a quota 20.941. Alla stessa ora, il tedesco Dax è a -0,24%, il francese Cac perde lo 0,13%, Londra -0,75%. In terreno positivo Madrid (+0,11%).
Pesa sui beni di consumi la batosta di Tesco (-10% alla City). La catena di supermercati britannica ha abbassato ulteriormente di 250 milioni di sterline le stime sui profitti nel primo semestre. Si tratta del suo terzo profit warning quest’anno.
A livello settoriale, lo STOXX Europe 600 sulle materie prime perde lo 0,78%, indebolito dal timore che i dati sul Pmi manifatturiero attesi domani dalla Cina siano sotto quota 50, un livello che indica contrazione dell’attività. Il ministro delle Finanze Lou Jiwei ha aperto alla possibilità di una crescita del Pil nel 2014 del 7,3% inferiore agli obiettivo precedenti. E’ il segnale che Pechino non intende dare il via a nuovi incentivi alla crescita.
L’Eni è in rialzo dello 0,9% rispetto al prezzo rettificato di venerdì sera, tenuto conto cioè dell’acconto dividendo staccato stamane. Se si tiene conto dell’effetto cedola, il titolo perde il 2,42%. Stesso discorso per Stm (-3,3%).
Prosegue il calo del petrolio: Brent -0,6%, a quota 97,7 dollari. In leve discesa anche il dollaro, a quota 1,2826 da 1,2820.
Sale ancor di più Enel (+1,4%), sull’onda dell’ipotesi di un doppio dividendo straordinario della controllata Endesa. In terreno positivo Enel Green Power e Terna dello 0,3% circa.
In grande evidenza Trevi (+4,6%) dopo l’annuncio di nuovi ordini per 135 milioni di dollari più un accordo quadro per un complesso portuale in Africa per 380 milioni. L’impatto sull’Ebitda, secondo Banca Imi, sarà del 16-18%.
In controtendenza Saipem, che perde l’1,3%.
Brillante Fiat (+1,5%) dopo la promozione di Mediobanca ad outperform da neutral, target price a 10,50 euro. Piazzetta Cuccia consiglia di vendere Cnh Industrial (-1,5%) e comprare titoli del Lingotto.
Le banche hanno azzerato e perdite iniziali. Ora salgono Unicredit ed Intesa, entrambe +0,5%. Meglio Bpm (+1,8%). Fa eccezione da Mps, che cede intorno a un punto percentuale.
Sotto pressione il lusso: Ferragamo In calo dell’1,3% nonostante le previsioni di crescita per fine anno. Tod’s cede l’1%.