LE BORSE FANNO IL TIFO PER LE BANCHE CENTRALI. IL TESORO FA IL PIENO: GIA’ RACCOLTO IL 66% DEI FONDI 2012
L’Asia non fa eccezione. Da Tokyo +0,52% ad Hong Kong +0,86% passando per Seul +1,5%, cresce l’attesa per le decisioni della Fed e di Mario Draghi. Più cauti i listini di Wal Street, su cui grava l’incognita dei dati sulla disoccupazione in uscita giovedì: quasi invariati Dow Jones -0,02% e S&P -0,05%, in ribasso il Nasdaq -0,41%. E’ Barack Obama in persona a lanciare il monito: “Non credo che gli europei lasceranno che la loro moneta unica si disfi, ma per evitarlo devono intraprendere alcuni passi decisivi”.
Intanto in Europa si respira aria di euforia, forse troppa euforia. Piazza Affari galoppa, con un rialzo del 2,8% dell’indice FtseMib.
Positive, ma distanziate, le altre Borse: Londra è salita dell’1,1%, Parigi +1,2%, Francoforte +1,2%. La Borsa di Madrid ha guadagnato il 2,6%.
Maggior cautela si registra, ad onor del vero, sul debito sovrano. Nella serata di ieri sul mercato secondario il Btp decennale era scambiato al 5,99%, dal 5,91% di venerdì sera. Lo spread con il Bund è a quota 461 (+9 punti base).
Bene anche i Bonos: il rendimento del dieci anni è sceso al 6,51% (dal 6,65% di venerdì) e lo spread con il Bund tedesco si è ridotto di 10 punti base a quota 515.
La nota lieta è che il Tesoro ha archiviato ieri un tris di successo con il collocamento oltre 18 miliardi di Titoli tra CTz, BoT e BTp a 5 e 10 anni. In questo modo è stato raggiunto l’obiettivo del 66% del funding 2012. Lo ha evidenziato il ministero in una nota in cui sottolinea che la domanda e’ stata forte in tutte le tre aste e in particolare sul segmento dei CTz e dei BoT, per i quali anche le riaperture riservate agli specialisti hanno mostrato largo interesse da parte degli operatori. Anche oggi sul medio-lungo i tassi sono usciti in netto calo rispetto alla scorsa tornata di giugno: il BTp 5 anni e’ stato collocato ad un tasso inferiore di oltre 50 punti base, mentre sul BTp a 10 anni la riduzione del tasso è di oltre 20 punti base.
E’ questo il clima con cui i mercati aspettano le decisioni che dovrebbero arrivare dalle due principali banche centrali. Mercoledì, al termine della consueta riunione di due giorni del comitato per la politica monetaria (Fomc), la Fed renderà nota la sua visione sulla salute dell’economia americana, e molti investitori puntano su un nuovo pacchetto di stimoli per fare riprendere quota a un mercato del lavoro che crea meno occupati di quanti la Fed vorrebbe. Intanto ha preso il via la missione di Mario Monti: Parigi, Helsinki, Madrid.
Giovedì si riunirà il Consiglio direttivo della Bce dove Mario Draghi e i suoi colleghi dovranno decidere quali misure pratiche attuare per difendere l’euro e smontare il meccanismo perverso degli spread. Il clima, a giudicare dalle premesse, è più roseo del previsto.
“Il governo tedesco ha piena fiducia nell’indipendenza d’azione della Bce”, ha detto in conferenza stampa Georg Streiter, vice portavoce di Angela Merkel. Per il governo tedesco gli acquisti di titoli di Stato dei Paesi in crisi dell’Eurozona da parte della Bce ”non sono inammissibili” secondo i trattati europei vigenti. Ma il portavoce non ha fatto cenno all’intervento dell’Esm nelle aste o alla concessione della licenza bancaria allo stesso Esm, su cui pende il giudizio della Corte Costituzionale.
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfang Schauble, e il segretario al Tesoro americano, Timothy Geithner si sono incontrati oggi sull’isola di Sylt nel mare del Nord. I due ministri, che hanno avuto un colloquio di circa un’ora, hanno voluto lanciare un appello ai politici perché «approvino ed applichino in tutti i modo le misure necessarie per controllare la crisi finanziaria e di fiducia», si legge ancora nel comunicato diffuso al termine del colloquio durato circa un’ora. E hanno ribadito il loro desiderio, comune a tutti i paesi dell’eurozona, di vedere, entro il prossimo autunno, progressi «nell’applicazione di un’agenda politica per la stabilizzazione del mondo e dell’Europa».
A raffreddare gli umori ci pensa, come sempre, un’agenzia di rating. S&P’s ha peggiorato le stime sul Pil italiano del 2012 e del 2013 portandole rispettivamente ad un -2,1% e a un -0,4%. Sono state riviste al ribasso anche le previsioni per la zona euro, attribuendo il peggioramento del quadro economico continentale soprattutto alla contemporanea riduzione della leva finanziaria nel settore pubblico, nelle famiglie e nel comparto bancario.
A Milano e in tutta Europa, intanto, i titoli azionari migliori sono stati quelli delle banche. L’indice Stoxx europeo del settore è salito del 3,1% guidato dalle banche italiane: Unicredit ha guadagnato il 4,5%, Intesa +6,6%, Mediobanca +4,9%, Ubi +3,6%. Forte rialzo di MontePaschi +6,5%. BancoPopolare è salita del 6,3%, nonostante il taglio di raccomandazione di Bank of America che ha abbassato il giudizio a neutral da buy.
Generali ha guadagnato il 3,7%, Mediolanum +7,8%. Nuovo capitombolo di Fondiaria–Sai che con una caduta del 28% è finalmente arrivata a 1,00 euro, il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni. Unipol scende del 13% a 2,01 euro.
A2A ha messo a segno un rialzo del 6,9% dopo l’annuncio che venderà la controllata francese Coriance con un effetto positivo sul debito di 160 milioni di euro. Fra le altre utility, Enel è salita del 3,4%, Terna +1,2%, Atlantia +4,2%. Balzo di Iren +11%. TelecomItalia è salita del 2,3%. Forte rialzo di Fiat +4,8% con tutto il settore auto europeo (Stoxx +2,3%) alla vigilia del cda sui conti trimestrali.
Ieri sera Chrysler ha annunciato dati più che brillanti. La controllata Usa del Lingotto ha infatti chiuso il secondo trimestre 2012 con un utile netto di 436 milioni di dollari, il 141% in più rispetto ai 181 milioni dell’utile netto “adjusted” dello stesso periodo del 2011. L’indebitamento industriale, in data 30 giugno, è sceso a 432 milioni di dollari dai 2,1 miliardi di un anno fa e dagli 1,3 miliardi del 31 marzo. Nel trimestre sono state consegnate alla clientela 630.000 vetture, il 22% in più di un anno fa (quando
erano state 514.000), in linea con gli obiettivi per l’intero 2012.
Pirelli ha guadagnato il 3,7%. Bene i petroliferi: Eni è salita dell’1,4%, Tenaris +1,3%. Marcia indietro di Saipem -1,3% dopo i dati del trimestre. Fra le mid cap, MaireTecnimont ha fatto un balzo del 12%.