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Le Borse sperano nella Bce dopo il mercoledì nero

FIRSTonline

I mercati d’Occidente proveranno oggi a reagire alla grande paura, in attesa che la clausura di Francia e Germania fermi, o almeno limiti, l’impatto dell’epidemia. L’Oriente, al contrario, è più che altro preoccupato che l’onda del Covid-19 non freni la ripresa delle economie asiatiche, che stanno uscendo assai meglio e assai prima alla pandemia. Ieri la performance da inizio anno dell’indice Mci emerging Markets ha superato quella dei Paesi sviluppati grazie al rally della Cina (+15% da gennaio).

PECHINO PRESENTA IL PIANO QUINQUENNALE VERDE

Anche stamane le borse della Cina sono positive, in attesa che le agenzie di stampa comincino a diffondere le prime anticipazioni sul nuovo piano quinquennale in via di redazione a Pechino. Nel corso della giornata, un migliaio di aziende quotate sui listini di Shanghai e Shenzen pubblicheranno i dati del trimestre. Tra queste, Sinopec, la numero uno del Paese nella raffinazione del petrolio, ha presentato un programma di riconversione radicale delle attività: nel giro di pochi anni intende diventare uno degli operatori mondiali di riferimento nella produzione di idrogeno.

Più contrastate le altre piazze: iI Nikkei di Tokyo perde lo 0,3%, il Kospi di Seul l’1%, l’S&P ASX200 di Sidney l’1,1%. Il BSE Sensex di Mumbai ha aperto in calo dello 0,5%.

Il clima, però, resta positivo: l’export di Taiwan verso la Cina è cresciuto del 22%, quello del Giappone del 14% grazie anche al boom dei componenti auto, sottolineato dal bollettino della Bank of Japan. Le esportazioni della Corea del Sud sono salite del 15,6%, record dal 1986.

IN RIPRESA I FUTURES DI S&P. APPLE PERDE IL 4,6%

Dopo la gelata, i mercati Usa provano a reagire. I futures dell’indice S&P guadagnano un punto dopo le pesanti perdite di ieri (-3,53%); Il Dow ha perduto il 3,4%, il Nasdaq il 3,73%.

In pesante ribasso i giganti del tech, che pubblicheranno i conti a fine seduta. Apple cede il 4,6%, in linea con Alphabet.

TWITTER (+6%) LITIGA CON I REPUBBLICANI

Tempestosa seduta ieri al Senato in occasione dell’audizione, chiesta dai repubblicani, dei Big dei social network, accusati di censurare Trump. Un senatore ha gridato a Jack Dorsey di Twitter: “Ma chi c… ti ha dato il diritto di decidere per noi?”.

La trimestrale stupefacente di Pinterest (ricavi +58% e utenti mensili attivi +37%) ha però aiutato un po’ tutta la social economy: Twitter +6%, Facebook +3%.

Timida reazione del petrolio (+0,2% il Brente, a 39,20 dollaro) dopo la brusca caduta di ieri (-5%).

L’EUROPA AFFOGA NELLA SECONDA ONDATA. OGGI IL VERTICE BCE

Euro dollaro a 1,175, poco mosso dopo tre giorni in discesa. Il ritorno della pandemia, con le serrate che comporta, potrebbe annullare la crescita del Pil 2021 della zona euro, prevista come caso base dalla Bce in misura del 5%. Per questa ragione, oggi alle 14.30 Christine Lagarde potrebbe fornire indicazioni più precise e circostanziate sul potenziamento del programma di acquisti d’emergenza (Peep).

L’impennata dei contagi ha investito ieri le Borse europee, che hanno vissuto la seduta peggiore dal 21 settembre, scorso tornando sui livelli di fine maggio. L’effetto Covid-19, che non ha risparmiato alcun listino, mette a nudo la fragilità della posizione della Bce, che difficilmente anticiperà l’allentamento della politica monetaria, già previsto per la riunione di dicembre. La Consob e le altre autorità di mercato del Vecchio Continente non sembrano per ora intenzionate a muoversi, riproponendo il divieto di vendita allo scoperto: la frana non è del resto legata ad anomalie di mercato, bensì a una situazione sfuggita di mano un po’ a tutti, Francia e Germania comprese.

DA INIZIO 2020 MADRID -32,6%, MILANO -23,8%

Dall’inizio dell’anno, la graduatoria dei mercati peggiori è tutta europea. Al primo posto c’è l’Ibex 35 di Madrid, che ha perso il 32,65%, seguita dal Ftse 100 di Londra, sceso del 26,42%. L’ultimo gradino del podio è occupato da Milano, dove da inizio anno il Ftse Mib ha ceduto il 23,86%.

MERKEL METTE LA GERMANIA SOTTO CHIAVE: FRANCOFORTE -4,2%

Ieri Piazza Affari ha lasciato sul terreno il 4,06%, scivolando sotto quota 18 mila (17. 908 punti).  

Francoforte è stata la piazza peggiore (-4,2%). Angela Merkel ha sottoposto ai governatori dei Land una clausola morbida (ma non troppo). Saranno chiusi dal 2 novembre bar, ristoranti, centri sportivi, teatri e cinema e saranno vietati gli assembramenti di persone e le manifestazioni pubbliche. Scuole e asili rimarranno aperti.

Deutsche Bank, a sorpresa, è tornata in utile nel trimestre, ma chiude a -2,2%.

MACRON CHIUDE LA FRANCIA: “PEGGIO CHE IN PRIMAVERA”

Parigi -3,4%. Il presidente Emmanuel Macron si è rivolto alla nazione con un discorso in tv in cui ha annunciato un lockdown nazionale a partire dalla mezzanotte, leggermente più flessibile rispetto a quello che prevedeva la chiusura totale di due mesi adottato a marzo. “La seconda ondata – ha ammonito – rischia di essere più mortale della prima”.

MA CARREFOUR FA AFFARI D’ORO

Nell’emergenza, spiccano i risultati di Carrefour. Il colosso francese della grande distribuzione ha registrato la migliore crescita delle vendite trimestrali in almeno due decenni. Il titolo cede comunque circa l’1%.

Non va meglio a Madrid (-2,61%) e a Londra (-2,51%). Il governo inglese, secondo lo Spectator, si prepara allo scenario peggiore: 85 mila morti, 356 mila ricoveri in ospedali.

BTP OGGI ALL’ASTA, LO SPREAD RISALE A 140

Anche il mercato obbligazionario europeo è finito nel mirino: sotto tiro le emissioni dei Paesi meno sicuri. Perde qualche colpo nel finale anche il Btp con le scadenze a 5 e a 10 anni, sotto pressione in vista dell’asta a medio lungo di oggi. Il Bot a sei mesi in asta è stato collocato a -0,478%, al minimo di sempre.

Sensibile l’aumento dello spread a 140 punti base (da 132). Il tasso del decennale si attesta a 0,77% (contro 0,71%). Oggi il Tesoro offre tra 5,25 e 6,5 miliardi di euro nei Btp a 5 e 10 anni e nel Ctz dicembre 2023.  

LA GERMANIA PROMETTE PIÙ DEBITO

Il ministro delle Finanze tedesco Olaf Scholz ritiene che il prossimo anno il Paese contrarrà molto più debito di quanto previsto per finanziare il nuovo pacchetto di aiuti contro il coronavirus. La somma inizialmente stanziata per il 2021 di 96 miliardi di euro di debito “non è sufficiente per aiutare le aziende a sopravvivere alla seconda ondata della pandemia”.

MEDIOBANCA -5,7%: DEL VECCHIO NON DÀ IL VOTO A NAGEL

Difficile individuare a Piazza Affari qualche segnale positivo in mezzo al disastro generale. Annegano nell’anonimato anche i conti trimestrali delle blue chip.

Soffrono le banche, a partire da Mediobanca (-5,7%). L’assemblea ha votato la lista presentata dal Cda, ma l’azionista numero uno, Leonardo Del Vecchio, ha scelto di votare la proposta di Assogestioni. In forte ribasso gli altri Big: Intesa, Unicredit e Banco Bpm accusano perdite tra il 4 ed il 4,6%. Va peggio ai piccoli: Creval -8,5% e Pop. Sondrio -8%.

FCA (-3,9%) SALVATA DAGLI USA, OK I CONTI PEUGEOT

Patisce anche Fiat Chrysler (-3,87%), nonostante conti migliori del previsto e la performance positiva di Psa. Il Lingotto, alla vigilia delle nozze con Peugeot, nel terzo trimestre ha registrato un utile netto di 1,2 miliardi e utile netto adjusted a 1,5 miliardi. L’ebit adjusted si è attestato a 2,3 miliardi, con risultati record in Nord America. Cnh -3,72%, Ferrari -3,25%.

PIRELLI PUNITA DALLA UE. ENI: ROSSO DI 808 MILIONI NEL 2020

Forti perdite anche per gli altri industriali. Peggio di tutti fa Pirelli (-7,09%). La Corte di Giustizia Ue ha confermato la condanna nell’ambito dell’indagine sul cartello nel mercato dei cavi elettrici. Profondo rosso per Buzzi (-6,42%). Male anche Stm (-4,63%) e Leonardo (-4%).

Tiene Saipem (-0,3%), che pure ha avuto un avvio peggio che tormentato. Ma gli acquisti sono tornati dopo che l’ad Stefano Cao ha stimato per il 2021 investimenti sotto i 400 milioni. Eni -3% dopo i conti del terzo trimestre chiusi con una perdita netta adjusted di 153 milioni. Da gennaio il cane a sei zampe ha perso 808 milioni di euro.

ATLANTIA -4,6%: “CARA CDP, ANCORA NON CI SIAMO”

In forte calo Atlantia (-4,62%). Il cda della società, “pur apprezzando alcuni miglioramenti risultanti dalla nuova elaborazione dell’offerta, ha valutato i relativi termini economici e le condizioni ancora non conformi”. È quanto si legge nella nota diffusa al termine del Cda in risposta alla nuova offerta di Cdp con Blackstone e Macquarie. Continua così il ping-pong sulla sorte di Aspi.

L’orso non ha risparmiato le mid-cap: sprofonda Danieli (-10,07%), seguita da Ovs (-7,93%) e Piaggio (-7,14%).

DIASORIN E ACEA EVITANO IL NAUFRAGIO

Fra i pochi titoli che si sono salvati spiccano Diasorin (+0,3%) e Acea (+0,52%), in scia ai giudizi positivi degli analisti dopo la presentazione del piano industriale a 2024.

Categories: Finanza e Mercati