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Le Borse rimbalzano, l’oro corre e anche il Bitcoin recupera

FIRSTonline

Borsa in rialzo e spread in discesa oggi a Milano, al termine di una seduta che ha trovato nel pomeriggio la miglior intonazione in sintonia con l’avvio positivo di Wall Street. Il rimbalzo tocca tutte le principali piazze europee, anche in misura superiore a quello italiano ed è favorito dalla lettura, ieri sera, dei verbali della Fed e dal dato sulle richieste settimanale di sussidi di disoccupazione negli Usa, più basso delle attese e ai minimi da marzo 2020.

Francoforte incassa un progresso dell‘1,66%, Amsterdam +1,5%, Parigi +1,3% Madrid +0,53%, Londra +1,01%.

Piazza Affari sale dello 0,88% (24.702 punti), ma la sua esuberanza è stata frenata dalle vendite su alcune banche. Il settore ha sofferto il mancato aumento degli incentivi fiscali alle aggregazioni, come si evince dal decreto Sostegni bis, approvato dal consiglio dei ministri e presentato nel pomeriggio alla stampa dal premier Mario Draghi. II governo concede più tempo agli istituti per organizzare eventuali operazioni straordinarie, ma il decreto non include più la norma che aumenta il tetto sull’ammontare delle Dta trasformabili in crediti d’imposta al 3% degli asset della banca più piccola coinvolta nella fusione, mantenendo l’attuale limite al 2%. Perdono così quota le banche più interessate alla norma: Banco Bpm -2,17%; Bper -0,94% e la controllante Unipol -0,91%; Mps -0,57%. Mediobanca cede lo 0,25. Chiudono in controtendenza Unicredit +0,43%, Intesa +0,15%. 

Si confermano in ribasso i titoli petroliferi, in sintonia con il calo del greggio: Tenaris -0,61%; Saipem -0,78%; Eni -0,16%. Debolezza per Telecom -0,21%, dopo la trimestrale, che ha confermato i target finanziari, tra cui quello di una stabilizzazione dei margini sia a livello di gruppo sia a livello domestico dopo anni di discesa. Secondo gli analisti di Intesa Sanpaolo, “i risultati sono misti: mentre il business della linea fissa a livello domestico si sta finalmente stabilizzando, quello del mobile sta ancora soffrendo”.

Nella parte alta del listino ci sono titoli difensivi come Campari +2,78% e Amplifon +2,02%. Le auto: Ferrari +2,26% e Stellantis +1,87%. Bene le utility, fra le quali torna a brillare Enel +1,36%. Fuori dal paniere principale la Juventus (+0,34%) archivia senza fuochi d’artificio la seduta, dopo la vittoria della Coppa Italia.

Sul mercato secondario scende notevolmente lo spread fra il Btp 10 anni e il Bund, -5,76%, 111 punti base. Cala il tasso del decennale italiano a +1,01%, mentre sale il rendimento del titolo tedesco a -0,11%. In Germania i prezzi alla produzione sono saliti in aprile dello 0,8% e del 5,2% su base tendenziale, in linea con le stime. Il dato era atteso, visto che la pressione al rialzo sull’inflazione arriva in gran parte dalle materie prime, ma a quanto pare non è preoccupante. Come ha detto il capo economista della Banca centrale europea, Philip Lane “In generale, gran parte di quello che stiamo vedendo ora è un’inversione di quello che è successo lo scorso anno. La buona notizia è che la ripresa globale è più forte di quanto molte persone si aspettassero”. E ancora: “Vediamo che vari settori sono stati eccessivamente pessimisti, ad esempio per il rischio di carenza di semiconduttori. Se si verifica uno squilibrio imprevisto fra domanda e offerta questo porterà a un aumento dei prezzi. Ma questa non è inflazione”. 

Sulla ripresa italiana ha dato buone notizie il premier Draghi: arriver già questo trimestre e sarà più forte del previsto, “Le cifre di crescita di quest’anno probabilmente saranno riviste al rialzo”.  È presto però per poter parlare di crescita sostenuta “sarà un rimbalzo. Perché diventi crescita sostenuta, per affermarsi nel tempo, avremo bisogno del Pnrr”.

Sul mercato valutario l’euro si apprezza contro il dollaro a 1,22, mentre si rianima il bitcoin, che scambia intorno ai 41mila dollari al barile, in un percorso sulle montagne russe che, dopo il tonfo di ieri, lo porta oggi a crescere del 10% circa.

Fra le materie prime l’oro mantiene una buona intonazione e si muove in progresso dello 0,2% a 1539,02 dollari l’oncia.

Il petrolio rallenta la sua caduta e il Brent attualmente perde lo 0,35%, scambiando a 66,43 dollari al barile. L’oro nero potrebbe chiudere la terza seduta consecutiva in calo, a causa dei problemi pandemici in Asia e della possibile rimozione della sanzioni all’Iran. 

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Categories: Finanza e Mercati