Le Borse europee ritrovano la strada del rialzo dopo la frenata in avvio dovuta al dato sul manifatturiero cinese di luglio che ha evidenziato una battuta d’arresto a 48,2 punti dai 49,4 di giugno, il punto più basso mai raggiunto negli ultimi 15 mesi.
Il Ftse Mib sale dello 0,43%, Londra dello 0,15%, Parigi dello 0,26% mentre Francoforte scivola dello 0,13%. In Germania a luglio l’indice Pmi composito tedesco, stima Markit, è sceso dai 53,7 di giugno a 53,4, il minimo da due mesi.
A livello dell’Eurozona l’indice Pmi composito è sceso a luglio a 53,7 dalla soglia record di 54,2 di giugno e sotto le attese degli analisti.
Lo spread Btp-bund risale leggermente a 116 punti base con rendimento all’1,88%.
Lo Borse sono riuscite ad allungare il passo grazie agli acquisti su alcuni titoli e settori. A Londra si mette in luce Vodafone dopo i conti e Pearson dopo l’accordo con il gruppo giapponese Nikkei per la vendita del Financial Times.
A Piazza Affari i rialzi sono guidati dal lusso di Moncler +2,58% e di Ferragamo +2,26%. In evidenza anche Mediaset +2,12% ai massimi da quasi cinque anni supportata dal giudizio di Goldman Sachs che la ritiene la prima beneficiaria dell’ingresso di Vivendi nel mercato italiano quale azionista di Telecom.
In fondo al Ftse Mib le banche: Ubi -1,86%, Bper -0,89% e Banco popolare -0,63%. Vendite anche su Azimut -1,35% e Stm -1,09%.
Rcs -0,8% in attesa della riunione del board che proseguirà l’esame di tutti i dossier sul tavolo, in vista anche dei conti preliminari del semestre che saranno diffusi il prossimo 30 luglio.
Pochi i dati macro del pomeriggio: l’indice Markit Pmi sul manifatturiero di luglio in Giappone e le vendite di abitazioni nuove per il mese di giugno negli Usa. Il Brent cede lo 0,71% a 54,88 dollari al barile mentre il Wti sale dello 0,33% a 48,61 dollari al barile. Il cambio euro dollaro lo 0,43% a 1,0937. Vendite sull’oro che perde l’1,06% a 1.082,5 dollari l’oncia.