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Le Borse rimbalzano e a Milano brillano Unicredit e Mediobanca

Tutti in ripresa i listini azionari dopo la debacle di ieri – A Piazza Affari brillano soprattutto le banche, tra cui anche Mediobanca dopo la richiesta di Del Vecchio di una nuova governance

Le Borse rimbalzano e a Milano brillano Unicredit e Mediobanca

Dopo un martedì nero rimbalzano le borse europee, pur non trovando grande sostegno negli scambi di Wall Street. La piazza di New York, ha aperto intonata, ma si muove ora con grande cautela e soprattutto il Nasdaq stenta a staccarsi dalla parità dopo il tonfo della viglia. Tornano in ogni caso gli acquisti sui T-Bond e calano leggermente i rendimenti, un andamento che dovrebbe favorire i tecnologici americani. Resta forte il dollaro, mentre il petrolio galleggia sui livelli di ieri.

In Europa Francoforte chiude con un progresso dello 0,73%; Parigi si apprezza dello 0,84%. Sono molto più toniche Madrid +1,24% e Londra +1,15%. 

Amsterdam resta leggermente indietro, +0,25%, e Asml – uno dei principali fornitori a livello mondiale di macchine per  l’industria dei semiconduttori – perde il 2,6% nonostante abbia rivisto al rialzo le stime di crescita a lungo termine, sulla base di una crescente domanda per i suoi prodotti. 

Piazza Affari sale dello 0,64%% (a 25.736 punti base). Pesano le vendite su Telecom -2,78%, in un comparto in calo in tutto il continente e quelle su alcune grandi utility, come Terna -0,92% ed Enel -0,64%. 

Archiviano una seduta ampiamente positiva invece le banche, in una stagione ricca di spunti per il settore. Unicredit è la blue chip migliore e si apprezza del 3,73%. 

Il fidanzamento con Mps (+0,69%) non è ancora sicuro, ma novità importanti potrebbero arrivare a fine ottobre. Il Sole24ore scrive che in occasione del cda per l’approvazione dei risultati del terzo trimestre 2021 (27 ottobre), i vertici dell’istituto potrebbero comunicare l’esito delle trattative con il ministero dell’economia e delle finanze in merito al controllo della banca senese. Il quotidiano finanziario sostiene che Unicredit intende risolvere la questione prima della presentazione del nuovo piano industriale, che potrebbe essere presentato a fine novembre. 

L’attenzione resta alta anche su Mediobanca, +2,73%, tanto più che ieri sera a mercati chiusi l’azionista Leonardo Del Vecchio, tramite Delfin, ha chiesto delle modifiche allo statuto, pur precisando che non intende revocare l’attuale cda prima del termine del suo mandato, o sostituire gli attuali amministratori dell’istituto. “Nel complesso il quadro speculativo per i titoli Generali e Mediobanca resta abbastanza vivace”, commenta Equita Sim in una nota. Diversi analisti sottolineano, tuttavia, come le incertezze attorno alla governance possano avere delle ripercussioni negative sul titolo.

Sempre ieri a mercati chiusi, Edizione ha inviato disdetta dell’accordo di consultazione fra i soci Mediobanca (che riuniva il 10,7% del capitale), di cui possiede il 2,1%. “La famiglia Benetton intende mantenere una posizione neutrale con la volontà di non schierarsi nelle attuali vicende che occupano Mediobanca, anche rispetto al rinnovo del cda di Generali, di cui Edizione ha circa il 4%, pur esprimendo pieno apprezzamento per l’attività svolta dal suo management”.

Per suo conto intanto Generali (+0,93% alla chiusura di oggi)  ha reso noto che è stato pubblicato il documento relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria lanciata su Cattolica Assicurazioni (-0,63%). L’operazione prenderà il via lunedì 4 ottobre 2021. Il consiglio di amministrazione di Cattolica Assicurazioni ha ritenuto congruo, da un punto di vista finanziario, il corrispettivo di 6,75 euro per ciascuna azione ordinaria della compagnia portata in adesione all’offerta.

Si fermano nella parte alta del listino anche Bper (+2,56%) e l’azionista Unipol +1,55%. Tra gli industriali brillano Leonardo +2,85% e Stellantis +1,39% (con Exor +1,81%).

Si colora di verde il secondario italiano: lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata è in calo a 103 punti base (-2,55%), con il tasso del titolo tricolore che scende a +0,81%.

Buone notizie arrivano dalla nota di aggiornamento al Def, approvata dal consiglio dei ministri. Si conferma una crescita economica per il 2021 migliore di quanto previsto in precedenza, il pil passa dal 4,5% al 6%. Migliora inoltre sia il rapporto deficit/pil da 11,8% a 9,4%, sia il rapporto debito/pil da 159,8% a 153,5%. Dal debito pubblico si esce soprattutto con la crescita, ha commentato a caldo il premier Mario Draghi: “Questo significa che nella selezione delle misure per la Legge di bilancio dobbiamo stare attenti a quali contribuiscano a una crescita equa, sostenibile e duratura e quali sono indifferent”. In ogni caso “il quadro economico è di gran lunga migliore di quello che noi stessi pensavamo potesse essere”.

Sul primario c’è stata stamani una buona domandai per le aste del Tesoro, anche se i rendimenti sono risultati in rialzo. Nel dettaglio il Tesoro ha emesso la quinta tranche del BTp a 5 anni scadenza 01/08/2026 per 2 miliardi a fronte di una richiesta pari a 3,672 miliardi. Il rendimento è  salito di 12 centesimi attestandosi allo 0,11%. La sesta tranche del BTp a 10 anni scadenza 01/12/2031 ha ricevuto richieste per 4,331 miliardi e l’importo emesso è stato di 2,5 miliardi mentre il rendimento, in aumento di 20 centesimi sull’asta del mese scorso, si è attestato allo 0,86%. Infine, la 11ma tranche del CcTeu scadenza 15/04/2026, assegnata per 1,75 miliardi a fronte di una domanda totale pari a 2,759 miliardi, ha spuntato un rendimento lordo pari a -0,21%. Il regolamento dell’asta cade sul prossimo 1 ottobre.

Sul mercato valutario continua a fare la parte del leone il dollaro, che attrae anche gli acquisti nonostante permanga il rischio di un default del debito Usa. L’euro scambia intorno 1,16.

Il petrolio è in fase di assestamento e dopo la lunga corsa e il leggero arretramento di ieri, al momento è poco mosso.

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