L’andamento positivo di Wall Street incoraggia le Borse europee, che migliorano nel pomeriggio e chiudono in rialzo con i titoli delle materie prime e dell’energia fra i protagonisti. Il Ftse Mib segna +0,59%, 22.240 punti, con Saipem +2,48% in testa e Italgas in coda -1,54%. Fra le banche, bene Intesa +1,51% e Banco Bpm +1,98%.
Andamento simile per Francoforte +0,31% e Parigi +0,62%; aggressiva invece Madrid, +1,02%, nel giorno delle elezioni catalane. Londra, +1,05% è la migliore, con la sterlina in lieve flessione. L’euro resta stabile nei confronti del dollaro, a 1,187. Sale il petrolio, rimasto tendenzialmente debole in mattinata, a seguito della notizia che l‘oleodotto Forties del Mare del Nord, gestito da Ineos, ripartirà a inizio gennaio. Il Brent segna +0,28% 64,47 dollari al barile. L’oro resta in area 1266 dollari l’oncia.
Rimbalzino per l’obbligazionario, con il rendimento del Btp 10 anni che si ferma a 1,91%. Migliora però lo spred con il Bund che arretra del 2,93%, a 149.10 punti. Una tendenza che investe molti titoli di stato dei paesi dell’area euro, mentre si rafforza più del previsto la fiducia dei consumatori in dicembre, secondo la stima flash. Riprendono quota anche i Bonos, nell’attesa che si chiudano i seggi alle 20.
Nonostante il clima già prefestivo i listini americani brindano alla riforma fiscale e il Dow Jones tocca nuovi massimi nel corso della seduta. In chiaroscuro i dati macro: l’economia è in buona salute, anche se il Pil del terzo trimestre cresce poco meno delle stime (+3,2% contro +3,3 %). L’indice della Fed di Filadelfia è meglio di quanto si pensava, a differenza dei consumi, delle richieste di sussidi e dell’indice Fed di Chicago.
Fra i titoli in evidenza Accenture, Apple, Chevron, Exxon Mobile e banche. In Piazza Affari il settore creditizio, quello di maggior peso, recupera e chiude tendenzialmente bene. Intesa San Paolo è fra la blue chip migliori, dopo l’accordo con i sindacati, per 9mila uscite entro il 2020 e 1.500 ingressi, con un risparmio, a regime, di 675 milioni di euro all’anno. Deboli Banca Generali -1,45% e Generali -0,39%. In rosso Campari -0,54% e Recordati -0,36%. Gli acquisti premiano Buzzi, +1,46%, che dovrebbe trarre vantaggi dalla riforma fiscale americana. Fra i petroliferi, oltre a Saipem, brillano Eni +0,79 e Tenaris +1,53%. Mediaset, +0,98%, festeggia l’aggiudicazione dei diritti per trasmettere in Italia i Mondiali di Russia di calcio.
Fuori dal paniere principale le prese di beneficio penalizzano Falck -4,59% e Creval, -5,05%, dopo il boom di ieri. Raffica di acquisti invece per Trevi, +16,61%; Cit Biopharma +4,14%; Piaggio +3,58%.