’indiscrezione che Donald Trump voglia rinviare di sei mesi i dazi sul settore auto fa tirare un sospiro di sollievo ai mercati che, alla notizia, cambiano rotta da Francoforte a New York, passando quasi tutti in positivo. Nel quasi ci sta Milano, che chiude in maglia nera, -0,14%, 20.863 punti, dopo aver rischiato un mezzo bagno di sangue, visto che a metà seduta le perdite superavano l’1%. Boom di Ferragamo, +9,85% a seguito dei conti trimestrali e giravolta di Fca che, dopo il calo iniziale, guadagna l‘1,5%. Resta negativo invece il bilancio delle banche, allarmate dall’innalzamento dello spread. Il differenzale fra Btp 10 anni (rendimento 2,75%) e Bund sale dell‘1,28% a 284.30 punti base, dopo essersi impennato fino a 290, ai massimi da circa tre mesi. La carta italiana continua a rimanere sotto pressione per le parole del vicepremier Matteo Salvini, pronto a sforare i limiti di bilancio su deficit e debito pur di favorire la crescita. Oggi il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’economia Giovanni Tria hanno cercato però mandare messaggi rassicuranti, garantendo la tenuta del governo e numeri in ordine.
Chiudono in verde le altre piazze europee: Francoforte +0,9%; Parigi +0,62%; Madrid +0,54%; Londra +0,76%; Zurigo +0,82%.
Wall Street, dopo un’apertura stonata, si muove in rialzo con i titoli del settore automobilistico in ripresa. Fca, partita in rosso al Nyse, sale dell‘1,55%. A rianimare il settore la notizia sui dazi, fornita da fonti dell’amministrazione Trump alla Cnbc, mentre si avvicina la scadenza del 18 maggio, entro la quale la Casa Bianca deve valutare se imporre tariffe sulle vetture e le componenti automobilistiche importate. Per legge, ha altri 180 giorni per prendere una decisione. Intanto, mentre i negoziatori americani saranno presto a Pechino in vista dell’incontro a fine giugno fra i presidenti di Usa e Cina, il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, annuncia che gli Stati Uniti sono “vicini a un accordo con Messico e Canada” per la rimozione dei dazi su alluminio e acciaio.
Piatto l’euro-dollaro, in area 1,12.
L’inatteso aumento delle scorte settimanali di petrolio negli Usa non influisce sull’andamento del greggio, passato in positivo: il Wti si muove in rialzo a 62,04 dollari al barile (+0,42%); Brent a 71,89 dollari al barile (+0,91%).
Piatto l’oro, che scambia a 1296,39 dollari l’oncia.
La seduta delle blu chip di Piazza Affari si chiude con la performance stellare di Ferragamo, promossa dagli analisti, che ne hanno alzato il prezzo obiettivo fino a 20 euro dopo una trimestrale definita come “incoraggiante”. Ancora in corsa Stm +3,31%; A2a +2,9%; Pirelli +2,88%.
I ribassi maggiori sono quelli di Ubi -2,83%; Mediobanca -2,82%; Unipol -1,95%; Atlantia -1,93%.
Fuori dal Ftse Mib chiude in lieve rialzo Ima, +0,98%, dopo la trimestrale, mentre s’impenna la controllata Gima +4,12%. Piatta Mondadori, -0,13%, nonostante si preveda un “cash flow ordinario atteso intorno a 45 milioni” che, per la società, crea “condizioni sostenibili per un possibile futuro ritorno al dividendo”.