L’inflazione fa paura ma non spegne i germi della ripresa. Sia a Est come a Ovest già si guarda al Natale, occasione per la rivincita dei consumi dopo la stagione dei lockdown. Anzi, ad aprire le danze ci ha già pensato la Cina, pur concentrata sulla “revisione della storia”, che consacra una volta per tutte il primato di Xi, ormai nell’Olimpo al pari di Mao e Deng. Per l’occasione Alibaba ha voluto dedicare al tema della “coesione sociale”, caro al presidente, la giornata del “Single’s day”, il più grande evento di shopping online del mondo, girando parte degli incassi ai poveri e promuovendo opere di beneficienza. L’operazione ha avuto successo: Alibaba ha realizzato 84,5 miliardi di dollari di vendite, battendo il record dei 74 miliardi del 2020. Di conseguenza, l’indice Nasdaq Golden Dragon, che raggruppa le azioni cinesi quotate negli Stati Uniti, è balzato del 5,1%. Ora si aspetta la replica Usa. Le previsioni parlano di un aumento delle vendite per le feste di fine anno tra il 10 e il 12%. Più della temuta inflazione.
RIPARTE EVERGRANDE, ATTESA PER IL VERTICE XI/BIDEN
Un’altra lieta notizia arriva da Hong Kong. Evergrande sale dell’11%. Le autorità bancarie, rivela il Financial Times, hanno completato un’indagine sul rapporto tra l’impresa e Shengjing Bank rilevando “potenziali violazioni” sulle soglie di debito nei confronti di un singolo cliente.
Le attenzioni dei mercati sono concentrate su lunedì, quando il presidente cinese Xi incontrerà virtualmente il suo omologo statunitense, Joe Biden, per discutere di commercio e ripresa economica da COVID-19.
Positive le borse dell’Asia Pacifico, sostenute dal rialzo delle azioni tecnologiche cinesi e dal rimbalzo del settore immobiliare. Il Nikkei 225 giapponese sale dell’1,2%, KOSPI della Corea del Sud +1,6%, ASX 200 di Sidney +1,10%, indice Hang Seng di Hong Kong +0,2%, indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen -0,1%.
POSITIVI IN FUTURE IN USA E IN EUROPA
Negli Stati Uniti, i future sull’indice S&P500 sono in lieve rialzo, così come in Europa i future sull’indice Eurostoxx 50 dopo il finale di ieri.
Ieri, in una seduta dimezzata per la festività del Veteran Day (chiusi i mercati obbligazionari), il Dow Jones ha ceduto lo 0,44%. Piatto l’S&P 500: +0,05%. Nasdaq +0,52%.
TONFO DI DISNEY, L’ANTI-TESLA FA SCINTILLE
Sul Dow ha pesato la caduta di Walt Disney (-7,1%) dopo i dati deludenti degli abbonamenti ai servizi di streaming.
È esplosa la febbre per Rivian (+22%). L’anti-Tesla in cui Amazon controlla più del 20% è balzata in avanti del 22%, chiudendo sul nuovo prezzo record di 122,99 dollari. In tre giorni di scambi, la capitalizzazione è arrivata a 107 miliardi di dollari. È già tra i primi otto produttori di auto al mondo, sebbene abbia venduto meno di 200 veicoli. Tesla ha chiuso in calo dello 0,5%.
CORRE IL DOLLARO, LIEVE CALO DELL’ORO
L’oro è in lieve ribasso con la quotazione sui massimi da giugno. Il cross Euro Dollaro aggiorna i minimi da 17 mesi a 1,144. Il petrolio WTI è in moderato calo, su questi livelli chiuderebbe la terza settimana negativa di seguito.
UE, L’ITALIA GUIDA LA RIPRESA
Crescita dei contagi, inflazione e disagi nella filiera delle forniture all’industria, specie quella dell’auto. Sono queste, secondo il commissario europeo Paolo Gentiloni, le tre spine che possono danneggiare la ripresa europea che, per il resto, procede meglio che nelle altre aree dell’economia globale. Bruxelles ha ritoccato all’insù le previsioni per l’anno in corso al 5% contro -6,4% del 2020, l’anno della pandemia, cui seguiranno altri anni buoni: +4,3% nel 2022, +2,4% già acquisito per il 2023. Ma la vera notizia, ormai non più una sorpresa, è che alla guida della ripresa c’è l’Italia: +6,2% quest’anno contro il 2,7% della Germania, in rapida decelerazione.
“Dopo il rimbalzo nella prima metà del 202 – spiega l’Unione Europea – il Pil reale italiano dovrebbe continuare ad espandersi, anche se sta incontrando alcuni elementi di freno nel breve termine … La domanda interna, in particolare la spesa per investimenti, dovrebbe sostenere la crescita. Le pressioni sui prezzi delle materie prime sono destinate a spingere l’inflazione sopra il 2% il prossimo anno”.
BTP, SALGONO I RENDIMENTI. FIACCA LA RICHIESTA DI FUTURA
Le buone indicazioni sulla congiuntura del Bel Paese (compreso un modesto ribasso al 151% del rapporto deficit/pil) non hanno impedito un ulteriore rialzo dei rendimenti del decennale a 0,85 da 0,93%, complice il forte rialzo dell’inflazione Usa. Lo spread sale a 118 punti da 117.
Prosegue l’offerta al retail del Btp Futura a 12 anni, che ha raccolto poco meno di 350 milioni di euro, con un bilancio complessivo piuttosto magro per le prime quattro giornate: poco più di 3 miliardi di euro.
MILANO +0,26%. GOLDMAN SACHS PROMUOVE LO STOXX 600
Milano sale dello 0,26% a 27.633 punti, al termine di una seduta ricca di trimestrali. Corrono, con l’eccezione di Madrid (-0,55%), anche le altre piazze: Francoforte +0,11%; Parigi+0,2%; Amsterdam +0,21%. Goldman Sachs ha alzato il target price a 12 mesi per l’indice di riferimento STOXX 600 a 530 punti da 520 punti, affermando che i risultati aziendali europei si sono dimostrati resilienti ai disagi nella catena d’approvvigionamento.
LONDRA, IL PIL DELUDE LE ATTESE
Londra +0,62%. Il Pil del Regno Unito è cresciuto dell’1,3% nell’ultimo trimestre, meno delle attese di +1,5% e in rallentamento rispetto al +5,5% del secondo trimestre, quando erano state eliminate le restrizioni per la pandemia di Covid. Secondo l’Ufficio nazionale di statistica (Ons), i problemi della catena di approvvigionamento a livello globale colpiscono duramente le aziende. “Mentre il mondo si riapre, sappiamo che ci sono ancora sfide da superare”, ha commentato il Cancelliere dello Scacchiere, Rishi Sunak.
VOLA ARCELOR, BOOM DI DELIVERY HERO
Tra i settori in Europa, salgono solo Materie di Base, Costruzioni, Banche, Utility. Al ribasso gli Oil & Gas. ArcelorMittal +4,09%. Il principale produttore mondiale di acciaio ha realizzato l’utile del terzo trimestre “più alto dal 2008” a 4,6 miliardi di dollari, dopo una perdita di 261 milioni di dollari nel terzo trimestre del 2020, segnato dalle conseguenze della chiusura degli altiforni durante il periodo della crisi sanitaria.
Delivery Hero, tra i leader mondiali nelle consegne di alimenti, ha chiuso il terzo trimestre con un aumento del fatturato dell’89% su base annua, a 1,8 miliardi di euro. Nel periodo la società ha evaso un numero senza precedenti di ordinativi: 791 milioni, +52% anno su anno.
Siemens (+4%) ha chiuso il quarto trimestre del suo anno fiscale 2020/2021 con un calo del 29% dell’utile netto a 1,3 miliardi, in un contesto industriale segnato dai problemi di approvvigionamento che affliggono il settore, fenomeno che dovrebbe attenuarsi l’anno prossimo.
IVECO IN PIAZZA AFFARI A GENNAIO, CNH PRENDE IL VOLO
Brilla tra le blue chip di Piazza Affari la performance di Cnh Industrial (+4,37%). La controllata di Exor (-0,19%) ha annunciato che la controllata Iveco ha pubblicato il prospetto per richiedere la quotazione delle azioni ordinarie sull’Euronext Milano a partire dal 3 gennaio prossimo.
PIRELLI ALZA I TARGET SU RICAVI E UTILI
Pirelli (+0,40%) ha alzato i target su ricavi e generazione di cassa per il 2021 dopo avere chiuso il terzo trimestre con un utile di 104,6 milioni (+24,7% rispetto al trim3 2020). I ricavi per la fine dell’anno sono attesi adesso tra 5,1 e 5,15 miliardi di euro, rispetto alla precedente guidance, migliorata ad agosto, tra 5 e 5,1 miliardi, con volumi in linea con le precedenti indicazioni allo stesso periodo dell’anno scorso. Deciderà tra opzioni che includono operazione di M&A come una maggiore distribuzione di capitale agli azionisti una volta raggiunto il target di debt-to-Ebitda di 1,5 volte.
NEXI RIPRENDE A CORRERE (IN ATTESA DI SIA)
Svetta anche Nexi (+4,26%). I risultati in crescita hanno spinto la corsa del titolo. Il gruppo ha chiuso i primi nove mesi con un ebitda di 762,9 milioni, in aumento del 12,3% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, mentre l’ebitda margin è stato pari al 47%.
GENERALI, UTILI RECORD IN VISTA DEL PIANO
Sale dopo i conti anche Generali (+0,68%). La compagnia ha comunicato che nei primi nove mesi l’utile netto è cresciuto del 74% a 2,25 miliardi di euro, meglio del consenso a 2,13 miliardi. Procederà al delisting di Cattolica. Il 15 dicembre prossimo ci sarà la presentazione del nuovo piano industriale. Berenberg ha alzato il target a 23,40 euro, rafforzando il Buy.
Banca Generali +1,12%. Denaro dopo le trimestrali anche su Azimut (+0,94%) e Prysmian (+0,3%).
EQUITA E AKROS TAGLIANO INTERPUMP, CORRE MEDIASET
Profondo rosso per Intepump (-7,99%) su cui Equita sim ha ridotto la raccomandazione a hold, mentre Banca Akros ha abbassato il rating a neutral. Anche Poste Italiane (-1,5%) arretra nonostante gli ottimi risultati.
Sugli scudi Mediaset (+2,3%) in scia ai risultati. Equita sottolinea che “il mercato pubblicitario è tonico ed è migliorata la guidance sui capex”. Il broker ha aumentato le stime di Ebit consolidato per l’anno e il prezzo obiettivo del 6%, portandolo a 3,04 euro per azione.
LUSSO ANCORA DEBOLE, GIÙ GEOX. FRANA DE LONGHI
Recupera Moncler: +1,4%. In calo Ferragamo e Moncler (-1,7%). Frana De Longhi (-7%) nonostante conti in linea con le attese: la società ha confermato la guidance ma diversi analisti sono scettici.
Giù anche Geox (-1,35%) dopo aver chiuso i primi nove mesi ha chiuso i primi nove mesi con 463,5 milioni di ricavi, in crescita del 7,8% e registrato un buon andamento per il trimestre in corso per le vendite comparabili dei negozi diretti, in crescita del 50% sul 2020 e del 3% sul 2019. Il 2 dicembre presenterà alla comunità finanziaria il piano industriale 2022-24.
TELECOM, IL CDA NON DECIDE. GUBITOSI IN BILICO
Tutto rinviato. La resa dei conti in Telecom Italia slitta a febbraio, quando si discuterà il piano strategico 2022/24, ma, suggerisce la Repubblica, “la sensazione di molti interlocutori vicini sia a Cdp che a Vivendi è che il piano industriale 2022-2024 non sarà firmato e implementato da Gubitosi. Se Vivendi ha già palesato le sue intenzioni, Cdp si esprimerà con il nuovo piano industriale che l’ad Dario Scannapieco presenterà a giorni”. Non stupisce, date queste premesse, che il tema della rete unica non sia stato nemmeno affrontato.