Il tradizionale meeting dei banchieri centrali che settimana prossima si terrà a Jackson Hole negli Usa non sarà un vertice di ordinaria amministrazione ma l’occasione nella quale i mercati sperano di ricevere indicazioni più chiare sulla tempistica e sulle modalità del tapering, cioè della riduzione degli acquisti di asset, della Fed nel quadro della sua accomodante politica monetaria. La presidente della Bce Christine Lagarde non sarà presente di persona al vertice ma tutti gli occhi saranno rivolte al numero uno della Fed, Jerome Powell, il cui incarico è in scadenza nei primi mesi del 2022.
Anche in vista di quel meeting e delle difficili mosse che attendono il numero uno della Federal Reserve, la Bloomberg ha fatto trapelare la voce secondo cui l’attuale Segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen che in precedenza era stata lei stessa presidente della Fed, sarebbe favorevole alla riconferma di Powell alla guida della banca centrale. Per ora non arrivano conferme dalla Casa Bianca, anche perchè il presidente Joe Biden non si è ancora pronunciato sulla delicata nomina, sommerso com’è in questi giorni dalle critiche per la disfatta afghana.
Malgrado la spinta dei settori più radicali dei Dem, che vorrebbero una Fed più intransigente nei confronti delle banche, la conferma di Powell, a cui va il merito di aver avviato una politica monetaria espansiva che ha dato fiato alla ripresa economica e ai mercati finanziari, appare in effetti molto probabile.