Dopo un avvio incoraggiante, le Borse europee hanno perso slancio. In seguito a due giorni di forti rialzi, a Milano l’indice FtseMib scende dello 0,7% a metà giornata, mentre la Borsa di Parigi arretra dello 0,4%. Francoforte -0,3%, Madrid -0,7%.
In Europa i cali maggiori riguardano i titoli petroliferi (indice Stoxx del settore -1,9%), gli Automotive (-1,1%) e le Banche (-0,9%).
Le tensioni finanziarie si fanno sul sentiment generale: in Germania si registra una perdita di fiducia sulle prospettive economiche del Paese. L’indice Ifo, sia nella componente attuale che in quella prospettica, è sceso in gennaio. L’Ifo che misura il clima per gli affari si è portato a 107,3 da 108,6 di dicembre: il consensus si aspettava 108,4.
A Piazza Affari si sgonfia anche MontePaschi, che dopo un avvio ruspante (+8%) ha praticamente azzerato i guadagni. In calo le altre banche: pesante Unicredit (-3,86%), ma fa peggio Ubi (-4,59%), azzoppata dalle voci di fusione con Mps. Perdite superiori al 3% per il Banco Popolare e Pop. Milano. Intesa -0,74%.
Partenza contrastata per l’aumento di capitale Saipem: il titolo reagisce con un rimbalzo del 6% dopo aver chiuso venerdì in caduta del 20%. La quotazione di oggi, 0,5645 euro, non è però confrontabile perché tiene conto dello stacco dei diritti d’opzione.
L’aumento da 3,5 miliardi di euro prevede l’offerta in opzione ai soci di 22 nuove azioni per ogni azione ordinaria e/o di risparmio detenuta, ad un prezzo di emissione pari a 0,362 euro per azione. La società finisce sotto i riflettori anche per il maxi-contratto da 5 miliardi di dollari che dovrebbe firmare nella giornata odierna con le autorità iraniane, in occasione della visita a Roma del presidente Hassan Rouhani.
In discesa gli altri petroliferi: dopo il balzo del 10% di venerdì sera, il Brent arretra oggi del 2,9% a 31,2 dollari al barile. Wti a 31,4 dollari (-2,4%). Eni scende dell’1%, Tenaris -1,4%. A Parigi Total perde il 2%.
Da rilevare anche la pesante caduta di A2A (-3,3%). Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha annunciato che i Comuni di Milano e Brescia, che oggi controllano la società con il 25% ciascuno, potrebbero ridurre la loro quota complessiva sotto il 50% per favorire lo sviluppo della società che, prima o poi, avrà bisogno di un aumento di capitale.
Telecom Italia scende dell’1,2%, Mediaset -1,9%. In calo anche i principali titoli industriali: Finmeccanica -1,1%, Fiat Chrysler -1,3%. Forte ribasso per Cnh Industrial (-4,9%). Nel settore lusso, infine, salgono Yoox (+2,2%) e Tod’s (+0,7%).