Le Borse ripartono e le banche centrali, a partire dalla Cina, recuperano. C’è spazio anche per la politica spettacolo. Poche ore fa Donald Trump ha tenuto un trionfale discorso sullo Stato dell’Unione, sottolineando i successi dell’economia Usa, dopo aver voltato platealmente le spalle alla speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, partigiana dell’impeachment che, a sua volta, ha stracciato di fronte alle telecamere il testo del messaggio di Trump.
TRUMP/PELOSI, DUELLO A WASHINGTON
L’inatteso show di Washington è arrivato al termine di una giornata campale per le Borse, in pieno recupero nonostante i danni che l’epidemia continua ad infliggere: i morti sono saliti a 490, dai 425 di ieri, gli ammalati a 24.300, 4mila in più di ieri. Ci sono stati nuovi casi di contagio in Giappone (10 passeggeri di una nave da crociera), in Corea e a Singapore. Ma le iniezioni di liquidità della People Bank of China (1.700 miliardi di yuan i soli due giorni) hanno fornito al mercato i capitali necessari per reggere allo stress.
AVANZA SHANGHAI, SI MUOVE ANCHE IL PETROLIO
La borsa di Shanghai stamane avanza dell’1,6%, Hong Kong è su di mezzo punto. In terreno positivo gli altri listini asiatici: il Nikkei di Tokyo +1,4%, Kospi di Seul +0,5%.
La reazione coinvolge i mercati delle valute. Lo yuan cinese si stabilizza intorno a quota sette. Poco mosso il cambio dollaro-yen.
Segnali di recupero anche per il petrolio, vittima del brusco calo previsto per la domanda cinese. Stamattina il greggio del Mare del Nord è scambiato a 54,6 dollari il barile, in rialzo dell’1%.
Grazie ai risultati 2019 di BP (+4,5% a Londra), i petroliferi hanno anticipato ieri il rally: Tenaris è salita del 2,1%, Eni e Saipem dell’1,4% circa.
Il rally, per ora, non ha coinvolto le altre materie prime industriali, colpite dai problemi del ciclo di produzione cinese: la coreana Hiunday ha dovuto interrompere la produzione per le mancate forniture di componenti dalla Cina. Il future del rame consegna marzo, sceso venerdì sui minimi da agosto, è solo al secondo giorno di timido rimbalzo.
LISTINI USA IN RALLY, E-BAY IN VENDITA
Il rialzo, robusto per tutta la giornata, ha preso velocità a Wall Street, favorita dalla forte crescita degli ordini all’industria.
Wall Street è tornata a macinare record: il Nasdaq (+2,1%) ha segnato un nuovo primato storico; Dow Jones +1,44%; S&P 500 -1,50%, dopo la miglior performance degli ultimi cinque mesi.
Continua a volare Tesla (+13,7%), spinta anche dalle ricoperture dei venditori allo scoperto. La capitalizzazione della società supera quella di Volkswagen di 50 miliardi.
Da segnalare lo spunto di eBay (+8,8%) in attesa di un’offerta in arrivo dal listino di Chicago.
Walt Disney (+0,41%) ha annunciato che gli abbonati ai servizi di streaming sono saliti a 26,5 milioni.
MILANO +1,6%, SPREAD A 135
Corrono, anzi galoppano, anche le Borse del Vecchio Continente, sostenute in particolare dai conti degli istituti di credito. Al proposito, Reuters intanto ricorda che sono a disposizione delle banche 300 miliardi di euro per prestiti Tltro, che potrebbero abbassare ulteriormente il costo del credito alle imprese.
Milano avanza dell’1,64%, a 23.844 punti. Non meno brillanti gli altri mercati: Francoforte 1,84%; Parigi +1,76%; Madrid +1,61%; Londra +1,56%.
Nell’Eurozona, a dicembre, l’indice dei prezzi alla produzione industriale nell’area euro è rimasto invariato mese su mese ed è calato dello 0,7% anno/anno, in linea con le attese del consenso.
Sul fronte dei titoli di stato, lo spread ha chiuso in calo a 135 punti. Il rendimento del Btp decennale è 0,94%.
NEL 2020 IN ARRIVO 400 MILIARDI DI TITOLI (ANCHE IN DOLLARI)
Il Tesoro chiuderà il 2020 con un volume di emissioni complessivo intorno a 400-410 miliardi di euro. A dirlo è il responsabile per la gestione del debito, Davide Iacovoni, spiegando che il dato è allineato con quello visto nel 2019.
Le emissioni a medio-lungo sono finalizzate alla copertura di 202 miliardi in titoli a medio lungo in scadenza con un fabbisogno atteso intorno a 40-45 miliardi di euro, pari al 2,4% del Pil.
Per quanto riguarda i Bot il responsabile per la gestione del debito ha detto anche che sono previste scadenze per i Bot pari a complessivi 140-150 miliardi di euro.
Iacovoni ha anche annunciato che il Tesoro sta valutando una o più emissioni in dollari per completare la curva dei rendimenti, dopo i precedenti collocamenti a 5, 10 e 30 anni. A differenza delle precedenti emissioni, il Tesoro potrebbe emettere su una singola scadenza e non con modalità multi-tranche.
FUOCHI D’ARTIFICIO PER INTESA, COMMISSIONI AL TOP
Sotto i riflettori ieri il settore bancario, illuminato dai fuochi d’artificio assicurati dai conti trimestrali di Intesa Sanpaolo (+2,91%), da cui emergono ricavi operativi ed utili superiori alle attese. L’ad Carlo Messina ha confermato “il pay out ratio dell’80%, con un dividendo di 3,4 miliardi, che ci colloca con tutta probabilità al livello più alto tra le banche europee in termini di dividend yield”. Poco meglio del previsto il margine di interesse, attestato a 1,74 miliardi di euro, +0,3% rispetto a trimestre precedente e +0,5% anno su anno. La sorpresa positiva della trimestrale sono le commissioni, salite del 10,2% anno rispetto al terzo trimestre a 2,16 miliardi di euro di euro.
Effervescente anche il resto del comparto. Gli acquisti sul settore si sono concentrati anche su Ubi (+3,9%), Banco Bpm (+3,5%) e Unicredit (+3,1%), che sveleranno i propri conti nei prossimi giorni. Corre Mps, in crescita del 5,5% sulle attese a breve della decisione della Ue sul piano di scissione dei crediti deteriorati di Mps da trasferire ad Amco.
ATLANTIA, IL TITOLO MIGLIORE
Il titolo migliore è stato però Atlantia (+4,1%). Il mercato scommette che, dopo il ritiro del ricorso sul Milleproroghe da parte della holding, si profila un accordo fra governo e vertici della società sulla questione delle concessioni autostradali.
Forte anche Prysmian insieme agli altri valori industriali: Stm +3,53%, Cnh +3,31.
Spunti su Fca, in salita dell’1,6% dopo il dato sulle immatricolazioni a gennaio positivo, in controtendenza rispetto al mercato nazionale negativo.
FRENA FERRARI, PRESE DI BENEFICIO SU NEXI
In controtendenza Ferrari perde il 2,3% dopo i risultati del quarto trimestre e l’outlook sul 2020 che, seppure in miglioramento, è stato leggermente sotto le attese degli analisti.
Prese di beneficio su Nexi: -1,35% dopo il balzo della vigilia +4,92%.
Debole Mediaset, che cede lo 0,5% dopo il minirimbalzo di ieri in scia alla notizia della bocciatura, da parte del Tribunale di Milano, della richiesta di sospensione cautelare presentata da Vivendi sul progetto MediaforEurope.